Per capire come funzionano i giganti materiali del Cosmo (le stelle) è necessario studiare le creature più piccole della materia (le particelle); tuttavia, per capire come funzionano e come interagiscono le particelle, è necessario studiare i fenomeni giganteschi delle stelle. Un abbraccio totale e strettissimo che trova il suo campo di gioco nello spaziotempo, il perfetto teatro perché gli attori, indipendentemente dalle loro dimensioni, possano dare il meglio di sé.
E’ con grande piacere che continuiamo il viaggio attraverso uno degli argomenti più affascinanti tra i tanti contenuti nel nostro archivio cosmico. Chi ha fretta potrà bruciare le tappe leggendolo (o rileggendolo) tutto in una volta, ma volete mettere il piacere di gustarlo a piccoli sorsi come una buon vino?
Con questo articolo terminiamo la carrellata storica dedicata alla determinazione della distanza Terra-Sole arrivando fino ai giorni nostri, ma non prima di avere dato a Halley ciò che è di Halley!
Questo articolo è stato scritto dal nostro Guido e Enzo ha aggiunto una breve appendice nella quale si parla di un corpo celeste (Psyche) che potrebbe dare la conferma decisiva alle ipotesi così stimolanti dei geologi.
Un altra ciliegina suggeritami (anzi "impostami") dal solito Frank, l'incontentabile! Mi sono fatto convincere, dato che ci permette di "viaggiare" in un momento in cui ci è vietato categoricamente e -forse- anche giustamente. Una ciliegina che ci illustra anche una certa confusione che si fa in vari testi riguardo alla velocità o, meglio ancora, riguardo agli spostamenti che noi, piccoli uomini, siamo costretti a eseguire nello spazio, pur credendo di stare fermi.
Ho da poco scritto un articolo sul lento e lungo sonno delle nane bianche. Su quattro di loro, molto vecchie, si riconoscono ancora i segni dei loro pianeti terrestri. Ma vado anche oltre la ricerca (a modo mio...).
Gaia sempre e comunque. Una missione fantastica che ha reso pubblica, da pochissimo, la terza serie di dati.
Anche oggi che la tecnologia è sempre più d'avanguardia si scoprono possibilità trascurate in passato. La Scienza procede (quando è pura Scienza), ma non sempre tiene conto di tutte le situazioni e si fa scappare piccoli o grandi segreti nascosti.
Un nuovo telescopio spaziale, capace di scoprire centinaia di pianeti vagabondi, è stato dedicato a una grande astronoma, Nancy Grace Roman, che ha avuto un ruolo decisivo nella costruzione del telescopio Hubble, tanto da essere chiamata "la madre di Hubble". Essendo donna, la sua carriera è stata irta di ostacoli, ma alla fine i suoi meriti sono stati riconosciuti.
Quando dico Calcio non parlo di quei ventidue ragazzotti in mutande che corrono dietro a un pallone e che vengono pagati milioni e milioni di euro per divertirsi. Parlo dell'elemento chimico Ca un elemento di cui molto spesso abbiamo bisogno, sicuramente molto più bisogno di lui che del calcio con la c minuscola. L'Universo ci offre una nuova cura: basta recarsi -in qualche modo- sulla supernova SN 2019ehk.
Mentre si provava un nuovo strumento all'Osservatorio Paranal, in Cile, mirato alla scoperta di pianeti attorno a stelle estremamente piccole, si è fatta una scoperta che rappresenta un vero colpo di fortuna.
Sono ormai più di 100 anni che si fa di tutto e di più per "smontare" la Relatività Generale. Il che sarebbe anche giustamente galileiano, ma i dubbi che si sollevano senza dare risposte alternative veramente valide, lasciano, per adesso, il tempo che trovano (mai frase calza più a pennello per la RG). E intanto la teoria del grande Albert supera anche un ostacolo a prima vista veramente decisivo...
Ne abbiamo già parlato in modo molto rapido e penso sia giusto tornare sull’argomento, soprattutto perché le immagini riprese dalla stazione spaziale hanno reso questo fenomeno, normalmente abbastanza elusivo, molto ben visibile e alla portata di tutti. Stiamo parlando dell’airglow, ossia di quella luminescenza notturna che circonda il nostro pianeta.
Un articolo poco astrofisico e decisamente osservativo, legato essenzialmente a ciò che appare e non a ciò che è. Tuttavia, ci permette di dare qualche informazione non banale e di conoscere il nostro cielo stellato su tempi scala diversi dai soliti.
I miei "cari" asteroidi stanno facendo passi da gigante nell'interesse degli studiosi del Sistema Solare. Tralascio di dire la solita frase "io l'avevo detto", ma addirittura i nuovi "specialisti" si sono meravigliati di un qualcosa che era abbastanza ovvio da molto tempo.
Il grande "amico" ALMA ha deciso di andare a vedere i pianeti, ancora in fasce, direttamente nella loro culla. Ci ha già stupito e ci stupirà sempre di più...
Ne abbiamo già parlato in modo molto rapido e penso sia giusto tornare sull’argomento, soprattutto perché le immagini riprese dalla stazione spaziale hanno reso questo fenomeno, normalmente abbastanza elusivo, molto ben visibile e alla portata di tutti.