Una stella come il Sole decide di farla finita con i suoi inutili tentativi di bruciare il carbonio e lascia liberi i suoi strati esterni che vanno a formare una splendida nebulosa planetaria. Lui, il Sole -o quello che ne resta - , si rifugia in uno spazio non più grande di quello occupato da un pianeta come il nostro e... attende di spegnersi lentamente facendosi chiamare nana bianca. No, cari amici, niente di tutto questo. Il nostro amico è ancora molto arzillo... altro che morto!
Non sarà niente di speciale... ma -forse- si riuscirà a vedere anche ad occhio nudo e sicuramente con un bel binocolo (non in città ovviamente). Diamone qualche notizia, anche perché la 46P/Virtanen ha già avuto un momento di celebrità, dato che doveva essere l'obiettivo della missione Rosetta, poi cambiato a causa dei ritardi nella preparazione della missione.
Come e perché sia uscita dalla Via Lattea circa 70 milioni di anni fa, probabilmente non lo sapremo mai... quel che è certo è che tra altri 30 vi rientrerà, dando nuovo grande impulso alle nascite stellari di questa nostra vecchia galassia, ormai a crescita quasi zero da troppo tempo! Stiamo parlando della nube di Smith: un migrante galattico che entra e esce a suo piacimento senza bisogno di passaporto, oppure solo uno dei tanti divertenti giocattoli di un Universo buontempone?
Forse ci si poteva anche arrivare riflettendo e comprendendo le regole dell’Universo: se una cosa riesce bene, è inutile cambiarla. Tuttavia, una interessantissima prova indiretta è stata ottenuta sfruttando in parte i primi dati di Gaia e il più grande telescopio ottico del mondo.
Non solo oggetto di studio, ma vera e propria filosofia di vita, la Meccanica Quantistica permea tutta l'esistenza, sia professionale che privata, di Niels Bohr. Non c'è, quindi, da stupirsi se profuse grande impegno anche nel trovare somiglianze tra di essa ed altri campi della conoscenza, non certo per rivelare solo vaghe analogie, bensì per investigare circa il modo in cui il diverso approccio a cui essa ci obbliga, possa essere utile nel fornire spiegazioni anche in più ampi campi di ricerca. Il discorso "Luce e Vita" costituisce il più noto intervento di Bohr sull'applicazione del principio di complementarietà in biologia.
Una bellissima ripresa eseguita da un dilettante austriaco ha stimolato un articolo sul "raggio verde (e blu)". Un articolo molto semplice, l'ideale per il riposo estivo...
I telescopi spaziali, non risentendo dei limiti imposti dall'atmosfera terrestre, fanno fare il salto di qualità all'astrometria. Negli anni '80 del secolo scorso, la missione Hipparcos segna l'inizio della nuova era e lascia un'eredità inestimabile che verrà raccolta e dalla missione Gaia, all'inizio del nuovo millennio!
A volte le metropoli fanno in fretta a raddoppiare i propri confini. Forse è capitato anche alla nostra città galattica, ma solo perché non si era mai andati a vedere attentamente la nostra periferia, tralasciando certi modelli troppo in fretta accettati senza dubbio alcuno ...
Siamo soli nell'Universo? Probabilmente no! Ma trovare il modo di stabilire un contatto con i nostri fratelli alieni appare oggi impossibile. E se in un futuro, più o meno lontano, la tecnologia ci fornisse gli strumenti per farlo? Si aprirebbe senza dubbio un ventaglio di molti possibili scenari: uno ce lo anticipa il nostro instancabile Vin-Census, l'uomo dai mille racconti! Sentiamo cosa, questa volta, ha inventato per noi...
La volta scorsa abbiamo visto quanta importanza rivestano i buchi neri galattici nel regolare il flusso delle nascite stellari, ma come si sono formati i loro "colleghi" primordiali? Mangiando tanto in un giovane Universo molto più denso di materia di quanto non sia oggi? Tramite fusione di buchi neri più piccoli formatisi dopo le esplosioni delle prime stelle dotate di grande massa e vita breve? Oppure grazie ad un processo di collasso gravitazionale diretto, senza bisogno di aspettare le supernove... parliamo di quelle che sono le ipotesi più accreditate, riproponendo articoli già presenti sulle pagine di questo blog.
Così come artificiosa appare la distinzione in razze (che la scienza ha ormai dimostrato non esistere) degli esseri umani, allo stesso modo possiamo considerare quella tra asteroidi e comete: solo un comodo e sbrigativo metodo, privo di fondamento fisico, per distinguere corpi sempre freddi e scuri da altri che, vicino al Sole, si illuminano di immenso. Abbiamo parlato varie volte sulle pagine di questo Circolo di quanto all'Universo non interessino le classificazioni, facciamolo una volta ancora, riproponendo questo articolo scritto qualche anno fa...
Continuiamo nella nostra storia dedicata agli "acciacchi" delle stelle, sia provvisori che definitivi. Prima di analizzare i disturbi, è, però, fondamentale capire come funziona il fisico in condizioni ottimali, anche se in modo elementare. E' obbligatorio, perciò, accingerci a costruire un vero teatro, quello del diagramma HR.
Sappiamo bene quanto sia importante la massa di una stella per tutta la sua evoluzione. Analogamente, sembra proprio che la massa del buco nero galattico comandi l’evoluzione dell’intera galassia. Un effetto indiretto che però ha finalmente trovato riscontri osservativi.
Sembrerebbe proprio di poter richiamare l’opera di Pirandello, guardando l’immagine presa dal Gran Telescopio Canarias… l’immagine di una sola galassia lontanissima viene ripetuta fino alla noia attorno a un ammasso galattico. E’ l’anello di Einstein che ancora una volta si dimostra il miglior telescopio al mondo!
Anche le immense galassie, a volte, sono un po' timide... e potrebbero cercare di nascondersi dietro a una stella, soprattutto se è circondata da un anello di polvere e detriti. Un gioco "a nascondino" molto utile per sapere molte cose su quell'anello stellare.
Questo lungo articolo copre tutti gli aspetti (o quasi) dell'aberrazione luminosa. Un fenomeno di interesse estremo sia consideratolo attraverso la fisica classica che attraverso la relatività, di cui è una semplice approssimazione. Come si vede gli asterischi sono variabili, da due a quattro, a seconda della trattazione che si utilizza, Sta al lettore decidere se seguire il tutto o saltare gli argomenti più ostici. Per questi ultimi è necessaria una preparazione di base della relatività ristretta e della sua rappresentazione nel diagramma di Minkowski. Per gli altri basta solo un minimo di attenzione e di volontà di capire. In ogni modo, entrambe le strade portano a una conclusione che reputo soddisfacente.