Scoperta una galassia ricca di stelle di Popolazione III. Ma aspettiamo prima di cantar vittoria...
Le osservazioni di Webb ci portano sempre più indietro nel tempo, ma piuttosto che risolvere complicano le interpretazioni.
Teoria dei campi quantici? un argomento estremamente complesso e ben poco intuitivo. Particelle virtuali? Idem come sopra. Beh, questo articolo vuole cercare di semplificare (forse troppo) i concetti di base. Consideriamolo una semplice ciliegina subatomica.
L'accoppiata JWST-Einstein ancora una volta permette di sbirciare tra i segreti dell'universo. E le sorprese continuano....
Un articolo che vorrebbe fare il punto della situazione e che è, nel contempo, una delle mie "solite" riflessioni...
Quanto la casualità ha influito sul percorso della conoscenza umana? Quante volte ci si è imbattuti in fenomeni imprevisti mentre si tentava di indagare tutt’altro?
Forse più di quanto indicherebbe una prima speditiva valutazione e forse si potrebbe ipotizzare che simili occorrenze saranno più frequenti in futuro, considerato che è soprattutto la ricerca sperimentale a produrre accidentali scoperte e che gli strumenti d’indagine e di elaborazione del dato si stanno facendo e si faranno ancora più raffinati e potenti.
Webb e Alma non lasciano scampo, avendo osservato galassie e buchi neri galattici in un'epoca in cui i modelli di formazione non prevedono che questo sia possibile.
Una rapida notizia, da prendere ancora con le molle, ma che non stupisce più di tanto.
Mentre il neonato Webb sta completando lo svezzamento e si prepara ad illuminarci d'immenso sull'Universo quando era anch'esso neonato, La NASA celebra il trentaduesimo compleanno dell'illustre e arzillo vecchietto che gli ha preparato e spianato la strada, con una immagine di struggente bellezza.
Sappiamo tutti che le celebri teste di pescate a Livorno non erano di Modigliani, ma frutto di una burla di alcuni giovani, molto goliardi. Però, però, troppi esperti si erano bilanciati a favore dell'autenticità e sarebbe molto meglio far finta che i giovani abbiano mentito...
Chiamatela ciliegina o anche solo il dovere di "spiegare" sempre tutto ciò a cui si accenna. Oppure prendetevela con il nostro amico Frank che mi ha costretto ad aprire quel vaso di Pandora che sono le onde, scatenando veramente un mare in tempesta. Insomma, pensatela come volete, ma leggete quanto ho scritto anche se forse ho esagerato a semplificare e riassumere. Non fermatevi al titolo, però, che è veramente troppo riduttivo.
Potremo "vedere" l'inflazione (del Cosmo, intendo...)? Sicuramente no, però potremo -forse- "sentirla".
L'articolo, che vado a riassumere a grandi linee, mi è stato indicato per primo dal nostro amico Paolo. Discutendone con lui, abbiamo pensato che era meglio soprassedere per non contrapporre fantasia a fantasia. Leggendo l'articolo, però, risulta chiaro un sano scopo di provocazione. Inoltre, gli autori espongono chiaramente i limiti attuali della loro proposta e non pretendono certo che venga accettata senza ulteriori e decisivi dati osservativi.
E due! Ma altre stanno forse scalpitando...
A seguito dei nuovi lavori sull'attività solare e alla scoperta di cicli periodici a breve e lungo termine, sembra proprio che, malgrado le temperature medie mostrino una tendenza all'aumento (a causa dell'irraggiamento solare) di circa mezzo grado al secolo fino a circa il 2600, ci si dovrà aspettare un minimo lungo e profondo della nostra stella che porterà a un drastico abbassamento della temperatura tra il 2030 e il 2050, in qualche modo simile al grande minimo di Maunder e alla conseguente piccola era glaciale. Speriamo che i due effetti (riscaldamento e drastico e rapido raffreddamento) si bilancino. La CO2 sembra proprio avere un effetto ridicolo rispetto alla nostra mamma Sole che, in fondo, ci regala la sua energia, anche se ha i suoi momenti di stanca e di attività frenetica.
"Le osservazioni ed i calcoli degli astronomi
ci hanno insegnato molte cose meravigliose;
ma la lezione più importante che abbiamo da essi ricevuto
è l’abisso della nostra ignoranza rispetto all’universo"
(Critica della ragion pura, Immanuel Kant)