Sì, la vita (e, quindi, l'Universo) è proprio tutta un quiz, proprio come diceva Renzo Arbore ... I buchi neri ce lo dimostrano ancora una volta.
Beh... lo sappiamo: i buchi neri galattici sono essenziali per regolare la vita all'interno di una galassia e per intervenire ogni volta che occorre, come, ad esempio, limitare la frenesia stellare o, al contrario, stimolare una maggiore attività. Tuttavia, per "buoni" che siano, ogni tanto devono mangiare!
Ormai abbiamo capito molto bene che le equazioni di Einstein sono in grado di spiegare anche ciò che nemmeno Einstein stesso si aspettava (buchi neri e Big Bang, tanto per fare un paio di esempi "a caso"...). Può darsi che adesso sia il turno dell'inflazione!
Non solo le auto di formula 1 devono necessariamente eseguire uno o più "pit stop" durante le gare (senza benzina non si può correre), ma anche i buchi neri galattici non sono da meno.
Sembra quasi la risposta all'articolo appena pubblicato. Quando c'è un unione di buchi neri molto lontani ci si può aspettare un segnale di onde gravitazionali, ma non un segnale elettromagnetico. Tutti d'accordo? Nemmeno per sogno ed ecco un caso che potrebbe rivoltare la situazione.
Ancora una volta, l'aiuto di un super computer sembra aver risolto uno dei problemi più aperti sulle origine delle galassie. In particolare quello della rapida crescita dei buchi neri supermassicci.
I buchi neri galattici sono spesso accompagnati da un amico più piccolo che gli orbita intorno. Magari, alla fine, si uniranno e porranno fine alla loro danza. Per il momento sarebbe fantastico riuscire a determinare la loro orbita, ma... come ben si sa i buchi neri sono neri e non si riescono a vedere. L'unica possibilità è sperare in qualche loro segnale!
La domanda è sempre la stessa che si ripete da lungo tempo: "Come hanno fatto a crescere così in fretta i buchi neri supermassicci?". E la risposta continua a saltare da un capo all'altro, e non penso sia ancora quella definitiva.
Molte galassie mostrano chiari segni di collisioni mutue e spesso ciò comporta un "faccia a faccia" dei loro rispettivi buchi neri supermassicci. Ma adesso si esagera, al centro di una galassia non molto lontana (circa 300 milioni di anni luce) i superbuchi neri sono addirittura tre!
Vedere due buchi neri che si uniscono, oltre che "sentire" le onde gravitazionali che emettono? Sarebbe bello, bello e impossibile! E, invece no... basta analizzare bene la situazione nel centro delle galassie.
ALMA riesce, ormai, con grande facilità, a misurare la massa dei buchi neri giganteschi che si annidano al centro delle galassie, soprattutto ellittiche. Usa un qualcosa che farebbe rabbrividire molti ecologisti che spesso confondono CO e CO2. La seconda è una vera bontà (per le piante, almeno), il primo... beh... lasciamo stare!
Due buchi neri galattici stanno per unirsi (nei tempi scala dell'Universo). Un processo non ancora del tutto chiarito che solo le onde gravitazionali potranno risolvere.
Si parla tanto di dischi di accrescimento attorno ai buchi neri galattici. Recentemente si è avuta anche la prima immagine che mostra chiaramente il "buco nero" che sta dentro la ciambella del gas che gira attorno a lui. Tuttavia, come si formi e come si sistemi il disco di accrescimento è ancora un problema con molti risvolti oscuri.
Ne abbiamo parlato tante volte e sembrava ormai tutto chiaro (o quasi). I buchi neri galattici non mangiano tutto e subito, ma sistemano il loro futuro cibo lungo un anello o disco o ciambella (come preferite) che li circonda ruotando velocemente. Ma è veramente tutto così semplice e ... statico?
Ormai sappiamo molto bene che i buchi neri centrali di due galassie, che si sono scontrate e fuse assieme, sono capaci di unire le loro forze e di diventare uno solo: per una grande galassia ci vuole un grande buco nero (come, più o meno, recitava una celebre pubblicità). Mentre lo fanno, stropicciano talmente lo spaziotempo che si è già riusciti con i mezzi terrestri (LIGO) a sentire (o vedere o come preferite) le onde gravitazionali che hanno emesso. Ma quanto è frequente questo gioco di collaborazione completa?
E’ sempre emozionante assistere in diretta a qualche record mondiale, soprattutto se aprono nuove strade al futuro delle competizioni a cui si riferiscono. I nostri “campioni” sono tutti e tre stellari, ma appartengono a diverse categorie, un po’ come i pugili: i buchi neri, le pulsar e le nane bianche. Oggetti molto massicci, che sembravano essere giunti alla fine della loro “carriera”. E, invece, ci stupiscono ancora…