Questa volta ci dedichiamo maggiormente all’avventura che non alla Scienza (a parte l’appendice dedicata al grande Halley): i transiti di Venere del 1761 e 1769 e gli incredibili viaggi effettuati da coraggiosi astronomi per osservarli.
Perché Marte e non, per esempio, Venere o Giove o il Sole stesso? Per rispondere dobbiamo fare un piccolo passo indietro nel tempo e parlare di quel meticoloso osservatore che è stato Tycho Brahe, per poi farne due in avanti che ci condurranno fino a Giovanni Domenico Cassini e John Flamsteed, passando per l'onnipresente Giovanni Keplero.
Un articolo che riporta finalmente due ricerche "vere" e che mi permette di riflettere (a modo mio, s'intende) sulle contraddizioni ipocrite dell'essere umano. La luce si spegne realmente nei buchi neri, seguendo Natura, ma la luce del pensiero si spegne molto più miseramente per il dominatore dell'Universo (così come si valuta lui stesso...).
Se mando un segnale su Venere, posizionato dalla parte opposta del Sole rispetto alla Terra, e aspetto che torni indietro, mi accorgerò che il tempo impiegato è maggiore di quello calcolato teoricamente. Come mai? Basta tener presente che la luce è dovuta transitare due volte nei pressi del Sole... Ciò vuol forse dire che la velocità della luce è diminuita? Chiedetelo a Shapiro.
Dal 25 al 27 gennaio 2023 l'Aula Magna di Architettura dell'Università Roma Tre ospita il 37° Convegno internazionale dell’associazione per l’agricoltura biodinamica “STRATEGIE CONTADINE PER LA BIOAGRICOLTURA”. Contro questa iniziativa SeTA (Scienza e Tecnologia per l'Agricoltura) e CiCap (comitato fondato da Piero Angela in prima linea contro le pseudoscienze) hanno diffuso una LETTERA APERTA.
Per tenere viva l'attenzione dei nostri lettori su questa battaglia di civiltà, riportiamo in evidenza l'articolo pubblicato a maggio 2021 (quando il Senato aveva approvato l'equiparazione dell'agricoltura biodinamica a quella biologica) nel quale sono stati inseriti molti aggiornamenti, tra cui il contenuto della suddetta lettera aperta.
Capita, ogni tanto, che il prof. si assenti per qualche giorno e che nasca l'esigenza di intrattenere i lettori abituati a farci visita quotidianamente e a trovare qualcosa da leggere. Nessun problema, starete pensando... basta rovistare in archivio alla ricerca di qualche bell'articolo pubblicato anni fa e il gioco è fatto! Sembra semplice, ma... come vincere l'imbarazzo della scelta tra le migliaia di articoli pubblicati? Questa volta, per mia fortuna, è stato davvero semplice, dal momento che è venuto in mio aiuto un servizio trasmesso dai telegiornali, che parla di un satellite artificiale "messo in pensione", dopo venti anni di onorato servizio, spostandolo dalla sua orbita operativa ad una più lontana.
Scopriamo (o riscopriamo) quali sono i semplici principi teorici alla base della manovra effettuata con successo. Segue un'appendice sull'anello f di Saturno che, se esiste, è solo grazie agli stessi principi.
Un articolo un po' fuori dal comune che spazia dalle missioni spaziali ai celebri fumetti di Carl Barks, senza trascurare il paradosso di Fermi...
Le stelle sembrano "scoppiare" una a una... forse la nostra galassia si sta veramente sgretolando?
Padre Fernando rimuginava fisso alla striscia di lardello stesa su una fetta di pane nero davanti a sé. Accanto alla coppia adagiata profumava un bicchiere di vino rosso. La medesima chiosa che concludeva il suo pranzo di ogni giorno. Dalle gambe del tavolo risaliva un secco raschiare di tarli, ritmato come il rintocco di una pendola a rompere il silenzio della stanza. O forse proveniva dalle viscere di qualcuno dei vetusti altri mobili nella canonica. Difficile dirlo pur nella quiete d’attorno.
Ma quello non era il solito pranzo. No, proprio no.
Prima di affrontare una recente ricerca che ci riporta al ribaltamento dei poli magnetici terrestri, facciamo un ragionamento più logico di quanto potrebbe sembrare a prima vista.
Il linguaggio usato da Galileo per descrivere la caduta dei gravi o il moto di un grave al quale è stata impartita una certa velocità è diverso dal linguaggio usato da Newton per descrivere la "sua" forza di gravità? Sì oppure no? Discutiamone giocando con proiettili, missili intercontinentali e sonde spaziali.
Parliamoci chiaro: se l'uomo fosse mandato su Marte prima di qualche decennio, sarebbe da considerare una vittima sacrificale o -se volete- un eroe da ricordare con la solita ipocrisia che contraddistingue la società di questi tempi.
La situazione per l'homo sapiens sapiens si fa sempre più dura. Tanta tecnologia, ma sappiamo benissimo come sia sufficiente una forte tempesta solare o anche un minimo prolungato (e il conseguente aumento dei raggi cosmici) per mettere fuori gioco tutta la spazzatura che stiamo mandando attorno alla Terra. E come farà l'uomo cellularizzato a vivere senza smartphone? Zitto, zitto anche un asteroide ci ha mandato un segnale...
Ne abbiamo sempre parlato, scherzando sugli UFO e sulla loro forma veramente "diabolica". Fenomeni incredibili, ma troppo brevi per essere visti a occhio nudo... Da oggi non più...
La soluzione che riporto si rifà a un celebre scienziato greco, Apollonio di Perga, famoso non solo per aver "inventato" gli epicicli, utilizzati poi da Tolomeo. A lui si deve una nuova definizione di cerchio, capace di dare al capitano inglese tutte le informazioni possibili. Alla fine trovate una preziosa aggiunta del nostro caro Maurizio che ha voluto arrivare al dunque attraverso nientepopodimeno che la geometria inversiva.
New Horizons non solo ci ha fatto scoprire le straordinarie caratteristiche dei corpi del Sistema Solare più lontani da noi, ma tra pochi giorni eseguirà un'operazione veramente chirurgica, permettendo di misurare la distanza di due stelle vicine con una precisione incredibile.