Presentazione del blog  “l’Infinito Teatro del Cosmo”

Questo blog è diretto solo agli appassionati di astronomia, ossia a coloro che vogliono conoscere e comprendere i corpi celesti, la loro vita e le loro interazioni. Non si occupa di telescopi amatoriali e dei loro accessori, di osservazioni visuali o fotografiche pure e semplici e di tutti quegli argomenti che fanno parte della normale “cronaca” degli astri, del tutto estranei alla scienza dell’Universo. Né, tantomeno, di ufologia e astrologia o di ipotesi alternative alle teorie ufficialmente riconosciute che non siano suffragate da concrete evidenze sperimentali, ma frutto di semplici elaborazioni mentali.

Prima di descrivere esattamente cosa intenderò fare all’interno di questo blog, fatemi tentare alcune definizioni molto personali, ma che credo rispondano molto bene a una visione spesso ambigua e alterata dell’astronomia e del suo vero significato. Visione che è profondamente radicata in Italia.

Esistono gli astronomi professionisti. E di questi faccio parte io. Sono persone che non solo hanno studiato a lungo le regole meravigliose dell’Universo, ma che hanno cercato e cercano di contribuire alla sua conoscenza. Chi molto, chi poco (come me), hanno lavorato e lavorano per inserire un tassello in più nel gigantesco mosaico del Cosmo. Usano i risultati delle tecnologie più sofisticate per estrarre la maggiore informazione possibile dagli oggetti celesti e adottano il linguaggio matematico per stabilire sempre meglio le relazioni che li legano tra loro. Studio continuo, lavoro, ma anche molta passione e -nel mio caso- dovere morale, profondamente sentito, di trasferire le conoscenza, acquisita in tanti anni, a tutti coloro che mostrano una vera passione per l’Universo. L’astronomia è una Scienza, anzi la Scienza del Tutto e tutti hanno, quindi, il diritto e la possibilità di farla propria.

Esistono poi gli astronomi dilettanti o -se preferite- gli astronomi non professionisti. Persone che non hanno potuto lavorare ufficialmente nell’ambito scientifico, ma che coltivano una grande passione per l’astronomia. Passione che li spinge sia a voler conoscere il significato dell’Universo e dei suoi attori, sia -addirittura- a dare il loro piccolo, ma sempre fondamentale, contributo alla Scienza. In un mondo dove ormai i telescopi e le strumentazioni sono diventate sofisticatissimi e le loro dimensioni gigantesche, vi sono ancora molti campi di ricerca che si trovano “sguarniti” proprio perché “snobbati” dai giganti tecnologici e/o perché necessitano di osservazioni e di dati costanti e continuativi nel tempo. Parlo delle posizioni e delle caratteristiche fisiche degli asteroidi e delle comete, dell’evoluzione successiva all’esplosione di una nova o  supernova, dello studio delle stelle variabili, e di molto altro ancora. Questi contributi sono studi e non osservazioni pure e semplici. Gli astronomi non professionisti aiutano e collaborano con i professionisti (in America moltissimo), pubblicano con loro e hanno ormai una cultura di base, magari specialistica, ma sempre di altro livello. Purtroppo in Italia ve ne sono pochissimi.

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Seguono, ma non certo in ordine gerarchico, gli appassionati di astronomia. Attenzione, però, appassionati di astronomia vuol dire appassionati di scienza e quindi desiderosi di capire, interpretare, conoscere gli oggetti celesti e le loro interazioni. E’ ovvio che per capire e per conoscere, bisogna sfruttare le immagini e le spiegazioni più moderne e sofisticate. Un semplice telescopio personale e amatoriale non può certo fornire aiuto in tal senso. Spesso, non  hanno il tempo e/o la possibilità o l’interesse ad agire in prima persona nello svolgere una parte pratica come gli astronomi non professionisti. In ogni modo ciò che veramente conta è la loro volontà di conoscere e capire la Scienza dell’Universo.

A questo punto ho concluso con le tre figure legate all’astronomia, ovviamente considerata come scienza, dato che questa è per definizione. Agli astronomi non professionisti (che spesso non ne avrebbero nemmeno bisogno) e agli appassionati di astronomia, io ho il dovere e il diritto di portare il mio piccolo aiuto professionale.

Questo blog si rivolge solo e soltanto a loro. Gli articoli potranno essere commentati, si potranno porre domande su argomenti che non sono stato chiariti completamente, domandare espressamente di scrivere su argomenti particolarmente interessanti, ecc., ecc.. Il blog cercherà anche di mostrare il lavoro meraviglioso degli astronomi non professionisti, se lo vorranno, e di mantenere attraverso le novità più importanti il filo continuo che lega la scienza ai suoi appassionati. Soprattutto, però, cercherà di spiegare le creature dell’Universo, utilizzando le parole più semplici e i concetti meno elaborati. Una crescita corale, uniti da un solo scopo e da un sola passione: scienza del tutto proposta a tutti.

Esistono, però, molte altre persone che si sentono “astronomi” dilettanti per il solo fatto di possedere un binocolo e/o un telescopio e di passare ore e ore a osservare il cielo notturno. Vale, allora, la pena di definire anche questo tipo di persone, del tutto encomiabili, ma che con l’astronomia, con la scienza, non hanno niente a che fare.

Mi riferisco alla figura (molto frequente in Italia) dell’astrofilo. In realtà il significato del nome dovrebbe corrispondere a “colui che ama gli astri”, ma normalmente l’astrofilo è un qualcuno che ama guardare o osservare (è la stessa identica cosa) gli astri, con mezzi limitati, ma che diano il massimo relativamente alle loro caratteristiche. A loro non interessa molto (spesso molto poco) ciò che gli oggetti celesti rappresentano, dato che i corpi celesti vengono intesi solo come oggetti da poter guardare e ammirare, spesso in condizioni “scientificamente” disastrose. Normalmente, infatti, sono affascinati da ciò che è al limite della loro visibilità, pur sapendo che in tali condizioni niente di scientificamente utile sarà mai ottenibile.

Fatemi fare un esempio “musicale”.

Sono un appassionato di dischi antichi, di cassette, di CD, più o meno recenti. Ne colleziono a centinaia, cercando i più rari e difficili da trovare. Li sistemo, li catalogo, li guardo con ammirazione ed entusiasmo. L’avere tutte quelle copertine, alcune anche veramente speciali pur se molto rovinate e quasi illeggibili, mi regala emozioni profonde. Devo ammettere, però, che non ho mai sentito uno di quei dischi o CD. Sbaglio in qualcosa? No, assolutamente no. Ho scelto un passatempo che mi distende e mi rende felice. Non sono, però, un amante della musica.

Sono, invece, uno che ascolta tutto ciò che può, soprattutto se sono esecuzioni eccezionali, eseguite dalle migliori orchestre e non da gruppi di dilettanti, anche se spinti dalle migliori intenzioni. Non mi interessano le copertine dei dischi che sono riuscito ad avere: l’importante è quello che essi mi regalano in termini di note musicali, di armonia, di sensazioni. Non sono un musicista (avrei dovuto fare una certa scuola e fare un certo lavoro), ma sono un amante della musica.

Chi colleziona copertine può, ovviamente, diventare anche un amante della musica, non è certo vietato (così come in giro per il mondo vi sono molti astronomi dilettanti che osservano con il loro telescopio, ma che conoscono anche le fantastiche leggi del Cosmo). Tuttavia, tra le due scelte singole non esiste nessun rapporto. Non sono scelte complementari e nemmeno stadi successivi di una stessa aspirazione. Sono entrambe scelte valide, ma non hanno assolutamente niente in comune.

La speranza di noi appassionati di Scienza, sia professionisti che no, è solo quella di crescere in numero, di invogliare nuove persone a entrare in un mondo meraviglioso e ben più semplice di quanto si voglia normalmente far credere. In particolar modo, siamo particolarmente contenti che, oltre che osservare attraverso i loro strumenti limitati, gli astrofili entrino nel mondo dei veri appassionati di astronomia: non solo osservare ma anche capire ciò che si osserva.

Tra la scienza divulgata e il passatempo dell’osservazione fine a se stessa esiste una porta sempre aperta, tale e quale al punto lagrangiano L1 tra i lobi di Roche di un sistema stellare quasi a contatto, in cui le stelle, però, restano completamente separate. Solo da quel punto si può passare da un mondo all’altro e viceversa. Non occorrono forza particolare o condizioni di vita particolarmente fortunate, occorre solo tenacia e volontà di cercare il punto di passaggio. Io scrivo esclusivamente all’interno di un lobo di Roche. Se qualcuno che vive nell’altro vuole venirmi a conoscere, è sempre il benvenuto. Io, però, non andrò mai nell’altro lobo. Per me il punto lagrangiano L1 resta e resterà sempre chiuso.

Questa presentazione, che vuole essere chiara, netta e decisa (e che sarà sempre leggibile per far comprendere lo scopo del nostro blog), non rappresenta un gesto di superiorità o di presunzione. Illustra solo le motivazioni e gli scopi, dando ai due modi di vedere il cielo stellato il loro giusto ruolo.

Passiamo, ora, a cose più pratiche. Gli articoli saranno, in linea di principio, comprensibili da tutti. Tuttavia, alcuni avranno bisogno delle nozioni di base dell’astrofisica, mentre altri saranno alla portata dei neofiti o dei più giovani.  Esisterà, infine, un terzo tipo di articoli, un po’ più specialistici, per i quali è indispensabile avere un bagaglio conoscitivo leggermente più importante.

Per dare un’idea preliminare di cosa conterranno gli articoli, inserirò una serie di asterischi alla fine del titolo. Un asterisco si riferisce ad articoli per tutti, a partire dai neofiti. Due asterischi significa già sapere qualcosa del Teatro dell’Universo (o -quantomeno- abbisogna di un piccolo ripasso su articoli che indicherò nel testo). Tre asterischi ad articoli un po’ più complessi, che necessitano una lettura abbastanza attenta e/o una rilettura di vari approfondimenti che saranno comunque citati nel testo.

In generale, però, gli articoli che appariranno si riferiranno ad argomenti specifici, qualsiasi sia il loro livello. Consiglio, quindi, vivamente, ai neofiti e ai meno preparati, una lettura preventiva dei libri che ho scritto proprio con questa intenzione (uno insieme a Francesca Diodati). In ordine di difficoltà essi sono: Rosetta e le Tre Sorelle (veramente per neofiti), L’Infinito Teatro del Cosmo (che ha dato proprio il nome al blog), Il Gioco delle Stelle e la Fisica addormentata nel Bosco. I primi due non fanno praticamente uso di formule matematiche. Per saperne di più visitate questa pagina.

Durante le discussioni che si apriranno con gli articoli, sono auspicabili non solo domande di chiarimento relative all’articolo in sé, ma anche idee su argomenti che potrebbero migliorare la comprensione di certi fenomeni. Se non già trattati precedentemente, mi aiuteranno a scrivere nuovi articoli dedicati: un bellissimo serpente che continua a mordersi la coda ma che, invece di annullarsi, ingrandisce sempre più la conoscenza del Cosmo. E sarà utile sia per i lettori che per me stesso.

Da quanto spiegato precedentemente, mi sembra ovvio modificare l’augurio classico degli osservatori notturni. Non più solo Cieli Sereni, ma, soprattutto, Menti Serene  a tutti.