Questa pagina è inserità nella sezione d'archivio "Relatività Ristretta"
La tradizione vuole che si debba arrivare a comprendere il presente ripercorrendo la storia passata. Ma la discontinuità tra il modello Newtoniano, estremamente intuitivo e tangibile, e quello Einsteiniano, più generale e più lontano dalle esperienze quotidiane, è tanto più insormontabile, quanto più prolungata è la familiarità con il pensiero tradizionale.
Ancora oggi il nostro sistema educativo espone i giovanissimi ad un trauma inutile, anzi, dannoso, focalizzando la loro attenzione su concetti, certamente intuitivi e tangibili, ma limitanti, consolidando certezze che poi saranno macigni sulla via dell'apprendimento della fisica moderna.
Agli antipodi, in tutti i sensi, nella lontana Australia si sta pensando di insegnare la relatività non alle menti ormai formate (direi fuorviate) dei diciottenni, ma bensì nei primi anni di scuola.
Forza professori, se non lo avete ancora fatto, imparate le basi della relatività e poi iniziate a regalarle lentamente e con brio ai vostri alunni. Spiegate loro come funziona un GPS (banale) e raccontate la favola di Muo. Forse si costruirebbe una generazione nuovamente ricca di fantasia e di voglia di pensare con la propria testa... E i miti costruiti per fregarli crollerebbero come castelli di carta! Forse avremo anche una società più attenta e smaliziata.
RELATIVITA': IL PESANTE FARDELLO DELLA TRADIZIONE Questo l'articolo/riflessione dal quale sono tratte le frasi che avete appena letto. In esso sono spiegate le motivazioni che hanno fatto nascere l'idea del libro "LA FAVOLA DI MUO". Oggi questo libro è realtà ed è a disposizione di chiunque voglia spezzare il pesante fardello della tradizione, contribuendo, così, a gettare il seme di una società che abbia una sempre maggiore autonomia di giudizio basata sulla Conoscenza.