A costo di apparire antipatico e antiquato, continuo a esprimere i miei profondi dubbi sull’utilità delle missioni marziane, tipo Curiosity. Lo sapete ormai molto bene. E’ vero che fanno comunque Scienza e che stimolano nuove tecnologie, ma credo fermamente che gli stessi fondi potrebbero essere spesi meglio con ritorni scientifici e pratici ben maggiori. Un recente lavoro mi fa pensare che Curiosity stia perdendo di interesse e si cerchi, in qualche modo, di riportarlo all’attenzione dei media. Tuttavia, a me sembra che si sia ottenuto l’effetto opposto. Discutiamone tra noi…
Mi è stato chiesto di parlare di Venere e lo faccio volentieri, soprattutto per sfatare alcune “leggende” che si sono create su di lei (o lui… dato che è un pianeta?). Leggende che hanno guadagnato consensi proprio perché sembrano perfette per ingigantire la paura del riscaldamento globale terrestre e mostrarci Venere come un incubo sempre più vicino. Le cose sono invece molto diverse. Avrei potuto fare una descrizione molto “tecnica” dell’atmosfera del pianeta gemello (almeno come dimensioni), sciorinando dati e ipotesi sulla sua coltre nuvolosa e sui composti chimici che lo compongono. Ho preferito, per adesso, limitarmi a una visione sommaria, molto approssimativa, ma sufficiente a darle una più giusta collocazione nell’ambito del Sistema Solare.