Tempo fa avevamo parlato di esperimenti eseguiti da studenti attraverso palloni aerostatici per lo studio della sopravvivenza di batteri terrestri in condizioni simili allo spazio interplanetario. Siamo ancora in attesa delle risposte definitive, ma il lavoro del gruppo estremamente attivo continua a bordo degli aerei di linea. Siamo in tempo di ferie e una fiala piena di bollicine dovrebbe farci riflettere un poco…
Cosa sono le nane brune? Stelle mancate per mancanza di massa sufficiente a innescare le reazioni nucleari o giganteschi pianeti? Due recenti lavori sembrano arrivare a una soluzione di compromesso: nascono come stelle ma si comportano come pianeti.
Ancora novità da Plutone, sia dalla sua atmosfera che dai suoi ghiacciai che potrebbero ancora “muoversi”. E siamo solo all’inizio…
Parlando di evoluzione planetaria, abbiamo spesso parlato di atmosfera originaria e di atmosfera secondaria. Giove, ad esempio, conserva strettamente quella che ha avuto fin dalla nascita e composta essenzialmente di idrogeno, mentre la Terra l’ha dovuta lasciar libera e si è accontentata di quella molto “sporca” regalatale dai vulcani e purificata dagli organismi viventi. L’immagine di un Nettuno che sta perdendo la sua atmosfera ci fa riflettere su queste fasi così importanti per la vita di un pianeta…
New Horizons si sta avvicinando all’ex nono pianeta e tra breve lo potremo vedere in modo estremamente dettagliato. Vale la pena anticipare qualcosa, in modo da sapere con chi avremo a che fare… In particolare, parliamo un po’ della sua atmosfera che spesso ha fatto nascere strane idee in proposito…
Gli esopianeti possono essere davvero molto strani per noi, abituati a vivere su un pianeta roccioso e vedere oggetti ghiacciati o circondati da nubi di composti chimici piuttosto “normali”.
Sfruttando due vecchi articoli, e una news piuttosto importante per la climatologia “seria”, richiamiamo uno dei fenomeni più affascinanti che l’atmosfera terrestre costruisce insieme a tanti amici alieni.
Questo articolo non ha certamente un interesse scientifico particolarmente significativo. Oltretutto si basa su ipotesi forse difficilmente rilevabili con le future osservazioni. Insomma, un gioco abbastanza fantascientifico o poco più. Tuttavia, apre una canale di riflessione che potrebbe essere interessante da affrontare.
Leggevo un articolo dedicato, ancora una volta, all’abbondanza dei pianeti ricchi di carbonio e alle ipotetiche ripercussioni sulla vita biologica. Ho pensato che valesse la pena richiamare un ciclo non molto conosciuto che però è stato fondamentale per separare due sorelle apparentemente gemelle come Venere e la Terra.
L’idea per questo articolo mi è venuta ammirando per l’ennesima volta uno dei massimi capolavori di Van Gogh e accostandolo con una foto di bellissime e stranissime nuvole. Il passaggio a Giove (e non solo) è stato immediato ed eccoci qui a parlare dell’instabilità di Kelvin-Helmholtz. E, per non farci mancare niente, spunterà la solita spirale e anche un meccanismo che porta lo stesso nome (vedi pianetone ancora caldo e luminoso).
No, non mi picchiate. Vi assicuro che stimo moltissimo il pianeta Marte. Anzi, essendo il più vicino ai “miei” asteroidi e avendo subito anch’esso una parziale interruzione della sua formazione a causa del “solito” Giove, mi è particolarmente caro… Talmente caro che mi dispiace che si perda tempo a giocherellare con la sua superficie, quando proprio lui ci ha già inviato i suoi messaggi più interessanti. Come le bottiglie lasciate dai naufraghi in balia dell’oceano, così Marte ha cercato di avvisarci da moltissimo tempo sul suo passato. Bastava solo estrarre il foglio da dentro la bottiglia e … leggerlo. Qualcuno cerca di farlo, ma quasi in silenzio e con un po’ di paura.
Studenti dell’Università di Leicester hanno svolto un’interessante ricerca che ha portato a un risultato piuttosto sorprendente: Bolt, l’uomo più veloce del mondo, potrebbe facilmente volare su Titano!
Questo articolo potrebbe sembrare solo uno spunto per dimostrare quanto sono (o forse ero) bravo. Conoscendomi, potete immaginare, perciò, quanto abbia tentennato prima di scriverlo. Non potevo, però, non proporlo o presentarlo senza alcun commento personale. Siete ormai troppo preparati per non sollevare, voi per primi, certi dubbi. D’altra parte siamo tra amici ed è giusto dire le cose come stanno. Non sempre la Scienza è sempre con la S maiuscola…
Una caratteristica della nostra atmosfera può diventare un ottimo “termometro” per misurare le possibilità di vita sugli esopianeti.
Parliamo un po’ di Giove, il papà dei pianeti del Sistema Solare. Lo faremo in modo un po’ diverso dal solito, dando particolare rilievo alla sua parte interna, quella più misteriosa e affascinante. Per sapere dimensioni, massa e cento altri parametri basta andare in uno qualsiasi dei tantissimi siti “professionali” che si trovano sul web. Ovviamente dedico l’articolo a Giorgia…
Marte è tornato a far parlare di sé. Tuttavia, qualche cosa sembrerebbe cambiare. Forse, una piccola guerra che si sta svolgendo tra gli alti papaveri delle Istituzioni scientifiche più prestigiose e potenti. Forse, dico forse, la Scienza vuole uscire nuovamente allo scoperto.