Parlando di Meccanica Quantistica avevo trascurato la lunghezza d'onda di De Broglie... Cerco subito di farmi perdonare, ricordando l'importanza che essa assume per definire la dualità di onda e particella.
Per capire come funzionano i giganti materiali del Cosmo (le stelle) è necessario studiare le creature più piccole della materia (le particelle); tuttavia, per capire come funzionano e come interagiscono le particelle, è necessario studiare i fenomeni giganteschi delle stelle. Un abbraccio totale e strettissimo che trova il suo campo di gioco nello spaziotempo, il perfetto teatro perché gli attori, indipendentemente dalle loro dimensioni, possano dare il meglio di sé.
E’ con grande piacere che riproponiamo uno degli argomenti più affascinanti tra i tanti contenuti nel nostro archivio cosmico. Il comandante vi dà il benvenuto a bordo e vi raccomanda di mettervi comodi, perché... il viaggio sarà lungo!
Beh... forse ho semplificato un po' troppo la situazione, ma il concetto di base è abbastanza corretto e ... realistico. La nostra Daniela-Scherzy non c'è andata così distante...
Approfitto della soluzione del quiz di Capodanno per un brutale assaggio della materia (non dei cibi festivi!) e delle interazioni fondamentali. Cosa c’è di meglio della celebre frase di Feynman per il titolo? Su suggerimento di Paolo (il papallicolo) penso proprio che faremo uscire, tra non molto, un articolo ben più corposo e accurato sulle interazioni fondamentali…
L'Universo è composto di materia. Per studiare la materia bisogna munirsi sia di un telescopio che di un microscopio, ossia guardare sia l'infinitamente grande che l'infinitamente piccolo. In altre parole, si deve saltare con naturalezza dalle stelle agli atomi e ai suoi principali componenti. Questo lungo articolo cerca di fare proprio questo, con le sue ovvie limitazioni. Non è altro che l'unione rielaborata degli articoli sulla storia dell'atomo e sulla spettroscopia.
La fisica e la chimica stanno avvicinandosi sempre più e le scoperte si susseguono a ritmo incalzante. Il modello di Dalton sta per crollare sotto gli attacchi dell’elettricità. Ma la MQ è pronta a uscire allo scoperto… La spettroscopia può finalmente descriverci le stelle.
Per secoli e secoli la struttura della materia e le azioni svolte dagli atomi sono dominio assoluto dell’alchimia, l’antenata pseudo-scientifica della chimica. Solo a cavallo tra il 1700 e il 1800 l’atomo fa nuovamente la sua comparsa attraverso la sperimentazione e la ricerca scientifica. Dalton formula una splendida teoria atomica, anche se lo considera ancora come una piccolissima sfera piena di materia.
Questo articolo è abbastanza “duro”, soprattutto perché mette di fronte alla confusione più classica: un diagramma spazio-temporale che assomiglia a un diagramma puramente spaziale. Bisogna riuscire a estraniarsi e vedere con gli occhi di Alice. D’altra parte, però, ci svela i misteri del cronometro e di certi numeri dati come atti di fede. Infine, fa capire come sia “relativamente” facile descrivere fenomeni apparentemente molto diversi con tre sole lettere e una stessa parola.
Tutti sanno benissimo che le cariche positive vengono attratte dalle cariche negative e viceversa. La domanda è allora veramente semplice: “Perché questo non capita nell’atomo?”. Una domanda che è perfettamente collegata ai modelli atomici più moderni. Domanda soprattutto per coloro che seguono il blog da parecchio tempo… Sì, lo so, sono cattivo, ma ho molta fiducia in voi…e poi si fa per scherzare imparando e/o per imparare scherzando.
Iniziamo il nostro viaggio storico-scientifico verso l’infinitamente piccolo, partendo dai grandi pensatori greci. Un viaggio che, come la struttura dell’Universo, subisce una pausa lunghissima e viene ripreso solo in tempi ormai moderni e maturi per la sperimentazione scientifica. Un inizio, però, ben lontano da ciò che una valutazione troppo frettolosa potrebbe definire ingenua e addirittura ”ridicola”. Anzi, proprio la meccanica quantistica odierna sembra dare alle teorie più antiche un valore scientifico assoluto.
Dopo essere nato, l’Universo non ha perso tempo e si è dato da fare per creare la materia necessaria alla formazione delle prime stelle. A questo punto, esse sono diventate le uniche creature macroscopiche, realmente vive del Cosmo. Tutto ciò che esiste si deve praticamente a loro. Questo articolo è il primo di una una serie che vuole dare una visione elementare delle basi dell'astrofisica. E' adatta ai neofiti e ai ragazzini.