Cose già dette, ma che è sempre meglio ribadire... eccovi una piccola e semplice "ciliegina" per sfatare il terrore che i buchi neri incutono su molte persone.
Grazie allo spirito sempre un po' ribelle di Frank (vive o non vive a contatto con mamba verdi e neri, leopardi, rinoceronti, leoni, iene, ippopotami, golfisti e via dicendo?), eccomi a cercare di spiegare la "trasformazione" di massa in energia attraverso diversi metodi. Il discorso è sempre lo stesso, ma adesso voglio sia usare un linguaggio matematico semplificato sia appoggiarmi a dati "pratici" e ottenibili attraverso l'applicazione della relatività generale. Per qualsiasi approfondimento recatevi direttamente all'articolo sulla dinamica relativistica, con la quantità di moto relativistica e tante altre belle cose. Per fare i calcoli finali, studiatevi le equazioni di Einstein...
Questo articolo l'ho scritto su richiesta del nostro grande amico Giorgio. Forse non riuscirà a rispondere come lui e tanti altri vorrebbero, ma nell'Universo non esistono due creature uguali così come non esistono due uomini uguali. Ognuno ha le sue caratteristiche che l'Universo considera pregi e noi, a volte, consideriamo difetti.
Il mondo di oggi è diventato, per molti, puramente virtuale. Poco interessa la realtà vera, ma quella che viene propinata da aggeggi più o meno complicati, ma sempre creati dall'uomo. E' quindi facilissimo costruirsi una realtà virtuale a proprio uso e consumo. Il fatto grave è che la realtà virtuale è sempre propinata da pochi "eletti" che seguono i loro interessi. Il riscaldamento globale è un classico esempio di realtà virtuale che viene accettata dai più come realtà autentica.
E’ sempre emozionante assistere in diretta a qualche record mondiale, soprattutto se aprono nuove strade al futuro delle competizioni a cui si riferiscono. I nostri “campioni” sono tutti e tre stellari, ma appartengono a diverse categorie, un po’ come i pugili: i buchi neri, le pulsar e le nane bianche. Oggetti molto massicci, che sembravano essere giunti alla fine della loro “carriera”. E, invece, ci stupiscono ancora…
Abbiamo finito con i casi più o meno particolari ed è ora di seguire passo dopo passo la vecchiaia delle stelle. Diciamo subito che tutta questa fase, più o meno lunga a seconda della massa, vede oggetti celesti continuamente variabili. In altre parole, l’equilibrio idrostatico viene messo subito in crisi e all’interno della stella la massa deve sistemarsi in posizioni adeguate sempre diverse.
Chi di noi (almeno quelli che sono abbastanza "grandi") non ricorda la mitica scena del fiorino nel film "Non ci resta che piangere"?
Chissà quanti fiorini incasserebbe quel solerte agente del Fisco, se girovagasse nel Cosmo e ne chiedesse uno ad ogni buco nero che incontrasse sulla sua strada... Non siamo in grado di fare un calcolo preciso, ma di una cosa possiamo essere ragionevolmente certi: diventerebbe l'uomo più ricco del mondo!
E' vero che l'appetito vien mangiando, ma, come saggiamente aggiungeva il Grande Totò, è ancor più vero che viene a star digiuni!
E i nostri amici buchi neri non ci pensano neanche a stare digiuni, anche se, contrariamente a come forse molti di noi se li immaginano, non mangiano in continuazione, ma adottano quei sani principi di corretta alimentazione ai quali tutti dovremmo attenerci, nel rispetto della nostra salute e di un'equa distribuzione delle risorse che l'Universo ci mette a disposizione.
“Come vedete la guerra mi ha trattato abbastanza gentilmente, permettendomi di stare lontano dal fuoco diretto e lasciandomi libero di percorrere questo sentiero nella terra delle vostre idee”.
Il 1915 volgeva al termine, quando Karl Schwarzschild scriveva queste parole ad Albert Einstein, mentre gli offriva su un piatto d'argento la soluzione di un caso particolare delle sedici equazioni, all'apparenza irrisolvibili, che formalizzavano la teoria della Relatività Generale. Pochi mesi dopo, nel maggio del 1916, morì, ma aveva fatto in tempo a lasciarci una preziosa eredità: la prima "visione" di un buco nero.
E' arrivato il momento di introdurre il diagramma di Penrose, che ci accompagnerà, con relativa semplicità, a scoprire i segreti racchiusi dentro l'orizzonte degli eventi e, perché no, anche il modo di uscirne. Per adesso, però, impariamo a costruirlo.
Abbiamo appena fatto un bel viaggetto verso un buco nero stellare, fermandoci all’orizzonte degli eventi. Prima di cercare di proseguire, almeno virtualmente, facciamo il punto sulla formazione dei buchi neri stellari. Sono concetti ben conosciuti da molti, ma vorrei dare alcune nozioni in modo estremamente semplice, utilizzando una figura molto esplicativa, che mi sono accorto di non avere mai presentato… Insomma, un buco nero per tutti!
Un giorno, quando gli esperimenti sull'iper-accelerazione degli iperioni consentiranno di costruire iper-astronavi dotate di iper-motori in grado di viaggiare a iper-velocità, sarà finalmente possibile scorrazzare in lungo e in largo nella nostra casa cosmica, visitando stelle, ammassi globulari e pianeti abitabili. E finalmente arriverà anche il fatidico momento di scoprire cosa c'è dentro un buco nero... ma sarà davvero così nero come ce lo immaginiamo? Facciamocelo raccontare dal nostro iper-fantasioso Vin-Census!
Ma come è possibile? Il nostro Vin-Census davvero credeva nella fine del mondo prevista per il 21 Dicembre 2012? Nonostante abbia cercato in tutti i modi di nascondere questo suo scivolone scientifico, sono riuscita a scovare questo articolo scritto nel giugno del 2009 e, per onestà dei confronti di voi lettori, non potevo non pubblicarlo! Ma, prima di scandalizzarvi e di formulare giudizi resi ormai facili dalla conoscenza di come sono andate le cose, mi raccomando... leggete fino in fondo!!
Le onde gravitazionali provenienti dall'unione di due buchi neri si sono rilevate un'altra volta (o forse due). La Scienza astrofisica è ormai cambiata e speriamo che l'homo sapiens sapiens di oggi riesca a sfruttarla nel modo più consono, in accordo con la visione di Galileo e come ringraziamento per una teoria che va al di là di ogni ammirazione.
Immagino che tra poco apparirà anche sui giornali e tutti diranno che la Terra ha dei capelli di materia oscura. Nessuno sa ancora se esiste, di cosa è fatta, eppure non solo si descrive su larga scala, ma si applica a un pianeta come la Terra. Penso che Galileo, Newton, Einstein e colleghi avrebbero gridato allo scandalo! Non ne voglio parlare, ma vorrei comunque fare un “distinguo”.
L’Universo ci ha insegnato un paio di cose fondamentali: (1) i processi e le leggi che applica nel suo Teatro sono sempre estremamente semplici. Chi le complica è spesso la mente umana, quando non riesce ancora a capirle e spiegarle. Una volta raggiunto lo scopo, appaiono spesso come le uova di Colombo; (2) se un processo funziona, perché cambiarlo? L’Universo, perciò, tende a usare i metodi sicuri e non gli importa chi lo stia usando, piccolo o grande che sia. I dischi di accrescimento seguono perfettamente queste regole. Le loro caratteristiche sembrano semplificarsi e -soprattutto - le loro caratteristiche sono le stesse sia per le piccolissime nane bianche che per i giganteschi buchi neri galattici. Un bell’aiuto per la ricerca futura.
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