Ormai conosciamo (teoricamente soprattutto) la struttura di un buco nero galattico attivo. Ci riferiamo, in pratica, agli AGN (Nuclei Galattici Attivi), i veri cannibali nelle tradizioni popolari. Tuttavia, molte cose sono ancora da confermare e, principalmente, la causa delle differenze di emissione che mostrano a varie lunghezze d'onda. Fondamentale era poter inserire nel quadro, in modo definitivo, una particolare "ciambella" che contenesse il buco nero vero e proprio.
Ne abbiamo parlato tante volte e sembrava ormai tutto chiaro (o quasi). I buchi neri galattici non mangiano tutto e subito, ma sistemano il loro futuro cibo lungo un anello o disco o ciambella (come preferite) che li circonda ruotando velocemente. Ma è veramente tutto così semplice e ... statico?
Il mondo di oggi è diventato, per molti, puramente virtuale. Poco interessa la realtà vera, ma quella che viene propinata da aggeggi più o meno complicati, ma sempre creati dall'uomo. E' quindi facilissimo costruirsi una realtà virtuale a proprio uso e consumo. Il fatto grave è che la realtà virtuale è sempre propinata da pochi "eletti" che seguono i loro interessi. Il riscaldamento globale è un classico esempio di realtà virtuale che viene accettata dai più come realtà autentica.
Studiando il moto di una stella orbitante attorno al buco nero centrale della nostra galassia si pensava di verificare ancora una volta le previsioni della relatività generale di Einstein, dato che era previsto un passaggio molto ravvicinato. Tutto perfetto, ma un po' di fortuna e la sensibilità estrema della strumentazione ha messo in evidenza anche il disco di accrescimento, proprio ai bordi dell'orizzonte degli eventi. Un risultato prodigioso e -forse- ancora insperato. La velocità riscontrata nella materia è di circa 1/3 di quella della luce. Più vicini di così è difficile andare...
Quando lavoravo all’Osservatorio di Torino, vi erano colleghi che studiavano gli AGN (Nuclei Galattici Attivi). Chiacchierando con loro avevo imparato che le differenze tra certi tipi di galassie attive e fenomeni come i blazar erano praticamente dovute solo all’angolo di vista. Oggi, leggo che finalmente questa scoperta è stata riscoperta o qualcosa del genere.
Due recenti articoli gettano luce (anzi “buio”) sulle prime fasi dell’Universo, quando la materia ha dovuto cominciare a costruire le sue creature, affidandosi solo alla gravità. Dobbiamo concludere che non hanno voluto perdere tempo…
Spesso non ci si pensa nemmeno… Tuttavia, sappiamo benissimo che le stelle più massicce della nostra galassia (come di tutte le galassie) hanno vita breve e spesso si devono trasformare in buchi neri, che restano senza problemi al loro posto (fare evaporare un buco nero è ancora un’idea puramente teorica). Nei miliardi di anni di vita, quanti buchi neri si sono formati e continuano a vivere nella nostra galassia e, soprattutto, nella zona centrale, dove la materia per costruire stelle abbonda?
Cari amici, che ne dite di un bel viaggetto fino a un buco nero? Magari proprio su Cygnus X-1 a 8000 Anni Luce da noi? E, se tutto va bene, cercare anche, in seguito, di entrare al suo interno?
Potrebbero bastare le immagini… ma esse meritano di essere spiegate un po’ meglio. Oltretutto, dobbiamo anche dare una risposta al quiz sulla densità e la gravità (risolto brillantemente). Si notano facilmente cose abbastanza strane, ma molte altre, ugualmente interessanti, sono decisamente meno visibili. Andiamo, soprattutto, incontro a molte deformazioni subite dai raggi luminosi e l’idea che essi siano quanto di più rettilineo esista in Natura,è solo un lontano ricordo. La colpa di tutto ciò è sempre e soltanto della teoria della relatività di Einstein che ha permesso la scoperta di questi oggetti, che rappresentano il confine tra realtà e assurdità.
Un buco nero galattico è sempre considerato una specie di mostro che ingoia tutto quello che gli capita a tiro. Teniamo presente, però, che anche lui deve mangiare per mantenere in ordine la sua galassia. Come capita anche nella Natura che ci circonda vi è sempre un predatore che cattura una preda. Questa non è cattiveria… è solo sopravvivenza.
Anche ai buchi neri galattici piace lo “slow food”. No, non tanto la celebre associazione, ma il vero e proprio “mangiar lento”. D’altra parte lo dicono tutti i medici: masticare lentamente e ingoiare senza fretta. Si cresce meglio…
La nostra galassia ha una popolazione stellare non indifferente. Il numero è molto incerto ma si parla di almeno 100 miliardi di stelle (l'un per centro di esse le sta mappando il satellite GAIA). Esse, tuttavia, stanno al loro posto, rivolvendo attorno al centro della Via Lattea, dove regna sovrano il buco nero galattico. Una […]
Siamo alle solite… Una strumentazione fantastica è stata messa a punto e premetterà di studiare da vicino le conseguenze della relatività generale. Si parla di una “nuova” conferma della teoria. Io direi molto meglio che se qualcosa non sarà perfetto, bisognerà rivedere i dati osservativi e la calibrazione degli strumenti…
Abbassa la tua radio per favore… Così sembra che stia proprio facendo un’eccezionale radio galassia che ha inviato la sua informazione ben nove miliardi di anni fa. L’urlo si sta spegnendo, indicando che il buco nero ha concluso uno dei suoi banchetti pantagruelici.
Il titolo di un recente lavoro condotto su oltre 3000 galassie sembra aver dimostrato un legame molto stretto tra buco nero centrale e la materia oscura che circonda la galassia ospitante. Il titolo non lascia dubbi: CONNECTING DARK MATTER HALOS WITH THE GALAXY CENTER AND THE SUPERMASSIVE BLACK HOLE (Il legame tra l’alone di materia oscura, la zona centrale della galassia e il buco nero supermassiccio). Chi la fa da padrone è, senza dubbio, la materia oscura.
Un nuovo metodo per determinare la distanza delle galassie relativamente vicine? Forse sì, grazie alla velocità relativamente bassa della luce (si fa per dire) e ai soliti telescopi delle Hawaii (ah… le Hawaii…).