Sono anni ormai che si parla di G2, l’ammasso di gas che doveva essere ingoiato dal nostro buco nero galattico. Il pranzo però non arrivava e, finalmente, sembrava che si fosse trovata la spiegazione: non era una nube di gas, ma l’involucro gassoso che nascondeva una stella doppia orbitante attorno al buco nero. Tutto a posto? Nemmeno per sogno. Le idee sono nuovamente cambiate. Capite perché spesso tardo a riportare le news…
Il silenzio era un po’ imbarazzante…Ricordate il banchetto che stava per fare il nostro buco nero? Un ammasso di gas chiamato G2 stava per finire nelle fauci del “mostro” galattico e ci si aspettava un bel fuoco d’artificio. E, invece, niente… Ora si è capito perché…
Ne abbiamo parlato spesso, ma ora siamo proprio al “dunque”. Qualsiasi momento può essere quello buono per assistere a un evento unico nel suo genere.
Il titolo si rifà a un articolo uscito da poco. Ovviamente ci riferiamo nuovamente ai buchi neri galattici. Tuttavia, questa ricerca ha veramente dell’incredibile, non tanto per il processo di determinazione usato (abbastanza comprensibile e logico), quanto per l’accuratezza dei dati necessari alla sua applicazione. Non per niente è stato usato il telescopio più potente a nostra disposizione: quello di Einstein!
Il buco nero centrale della nostra galassia sta divorando una piccola nube di materia. Un piccolo rinfresco e niente di più che potrebbe, però, lanciare segnali che tutti aspettano con grande interesse. Ben diversa potrebbe essere stata la situazione due milioni di anni fa, quando il nostro “drago” ha lanciato fuoco e fiamme lasciando segni ancora oggi ben visibili.
Due ricerche svolte recentemente hanno portato a risultati estremamente simili, che già si erano ventilati precedentemente. I buchi neri non sono divoratori ingordi, ma sanno stare a dieta e rifiutano banchetti troppo abbondanti. Pensano solo a se stessi e alla loro “linea”? Assolutamente no, la vera ragione è un’altra, ben più importante e generale.