Mentre si continua a parlare di Marte e si discute su acqua sì o acqua no, il piccolo Cerere ci dimostra che sotto la sua crosta vi è quasi sicuramente un mare di acqua salata. Di dimensioni -forse- ridotte, ma sufficienti per mantenerlo geologicamente (soltanto?) ancora vivo e vegeto.
Meraviglia tra gli stessi responsabili della missione OSIRIS-REx: ma questi asteroidi, anche se così piccoli, possono dirci molte cose sul passato remoto del Sistema Solare? E' stata scoperta perfino dell'acqua...
La mia vena polemica (che io considero solo un gesto di onestà scientifica) non si è certo spenta con lo spegnimento della missione Dawn. L'avevo già considerata estremamente parziale e limitata e così si è rivelata. In fondo, ha solo confermato ciò che molti avrebbero già dovuto sapere da molti anni.
Volevo stare zitto per non sembrare sempre il solito brontolone, ma dopo l’ennesima comunicazione mediatica, non sono riuscito a fermarmi. Non parlo della scoperta in particolare, ma della storia che ci sta dietro e della solita scoperta dell’acqua calda che ci viene propinata come eccezionale, soprattutto perché fatta da italiani che stanno in Italia (gli altri se ne vadano pure all’estero, peggio per loro…).
La rivista Science ha pubblicato sei nuovi lavori su Cerere, fornendo notizie solo in parte inaspettate. La scoperta più interessante è sicuramente l’origine del famoso monte estremamente regolare che sembra essere nato dal nulla.
Parliamoci chiaro: la sonda Dawn ha dato ben poche informazioni aggiuntive su Cerere. A parte le macchie bianche e quella montagna che sembra uscita dal nulla e per magia, tutto il resto si conosceva già abbastanza bene da terra. Tra l’altro l’idea che Cerere fosse ricca di acqua era già ben radicata sia attraverso studi spettroscopici sia a seguito della sua bassa densità. Non ci resta che aspettare l'intelligenza umana, dato che le semplici immagini non sono capaci a ragionare... Qualcosa si sta, comunque, muovendo...
Le macchie bianche cominciano a parlare e prospettano ipotesi tutte ancora da verificare, ma di “chiaro” interesse.
Le immagini e i dati ci sono, ma le spiegazioni (o almeno i tentativi) e le novità no…
Le nuove immagini di Cerere riprese da un’altezza di circa 1500 km mostrano l’eccezionalità del monte conico (o piramidale) che già si era scorto a distanza. Che dire? Sembra proprio un intruso e mi aspetto che qualche giornale parta in quarta con una spiegazione legata a un manufatto artificiale… In realtà, esso sembra nascere dal nulla e, purtroppo, le immagini non vengono commentate scientificamente dagli esperti… Speriamo che Cerere non faccia la fine di Rosetta e delle sue mirabolanti scoperte solo accennate e mai veramente discusse in un contesto scientificamente valido. Resta sempre aperto, però, il concorso sull’origine delle macchie bianche… Temo molto… anche perché Plutone sembra essere passato in … cavalleria!
Analizzando le prime immagini del pianeta nano Cerere si evidenziano due caratteristiche salienti di cui abbiamo già parlato. Due caratteristiche che restano ancora misteriose, in attesa di un ulteriore avvicinamento della sonda al grande asteroide “italiano”.
Le macchie bianche riprese da 4400 km rimangono ancora un bel problema, soprattutto riguardo a come e cosa le abbia potute causare.
Una nuova immagine di Cerere, mentre la navicella continua a scendere.
Come, in parte, già temevamo, anche la missione Dawn preferisce tenersi ben strette le ipotesi e le misure che sta eseguendo, senza rischiare di pubblicizzare troppo in fretta i possibili risultati. Forse vuole aspettare di vagliare le ipotesi della gente comune sulla natura delle macchie bianche e poi assegnare i premi in un fantasmagorico spettacolo televisivo. D’altra parte, il concorso è stato bandito e c’è poco da illudersi…
La sonda Rosetta sembra essere sparita nel nulla, la Dawn riprende immagini, ma nessuno sembra notarlo (solo APOD se ne ricorda). Ma alla TV parlano di Plutone che è ancora terribilmente lontano per mostrarci qualcosa che già non si sapeva. Mah… meglio non arrabbiarsi!
Non solo barzellette per Cerere, che tra poco svelerà i suoi segreti. Innanzitutto la natura delle strane macchie bianche e luminose che sembrano essere sia calde che fredde. I media snobbano la missione. Forse è un bene e ci possiamo aspettare vere notizie scientifiche.
Non so più se riferirmi a Media INAF come a un sito di divulgazione di serie B (o C), oppure come a una rivista ricca di barzellette. L’ultima riguarda il futuro della missione Dawn, qualcosa di veramente scientifico che meriterebbe un’attenzione e una competenza all’altezza della situazione. E, invece, in un copia e incolla veramente di facilità irrisoria, si riesce perfino a dimostrare che chi dovrebbe illuminarci non conosce nemmeno la scrittura dei numeri in inglese. E lo fa anche a pagamento (ne sono più che convinto…). Ridicolo, veramente ridicolo!
- 1
- 2