Ancora sorprese dagli oggetti transnettuniani .
Ebbene sì, anche nel nostro Sistema Solare esistono i "mediani". In fondo anche loro stanno sempre "lì nel mezzo", ma ben difficilmente riusciranno a regalare un Premio Nobel a qualcuno, malgrado oggi attirino l'interesse (senza volontà di ricordare) di molti giovani.
Eh sì, essere piccoli significa spesso essere considerati di scarsa importanza. E, allora, ecco che questi mini corpi celesti si... rompono, ma lo fanno letteralmente!
L'ultima immagine di Ultima Thule comincia a dare informazioni molto particolari. Vi propongo una mia personale interpretazione, ben sapendo che non ho certo le possibilità di analisi del team della missione.
Già conosciamo come in questi ammassi, la grande folla stellare può innescare il processo di ringiovanimento delle vagabonde blu. Tuttavia, può fare molto altro…
Mi sono accorto da poco che sul nostro circolo non avevo ancora parlato del metodo per determinare le “mie” care famiglie asteroidali. Lo riprendo dal vecchio sito, con qualche variazione, scusandomi con quelli che l’avevano già letto.
Il fatto che anche il piccolo (circa 600 m) asteroide 2004 BL86 possegga un mini-satellite di 70 metri non deve stupire più di tanto. Nella popolazione dei NEA, ben il 16% degli oggetti osservati mostrano questa caratteristica. Vale la pena cercare di capire il perché di questa particolarità e come funziona la tecnica migliore per scoprirli.
Cari amici, Alvermag mi ha portato indietro di tanti anni, quando scrivevo spesso sulle pagine de l'Astronomia. Mi ha mandato un articolo scannerizzato (che brutta parola...) riguardante Nemesis, i dinosauri e altre tragedie... In attesa di ritrovare l'ormai classico "Paperino e gli asteroidi", buona lettura e grazie al caro Alvy!