In questa ultima parte esamineremo il possibile contenuto di una qualsiasi ipotetica teoria locale che rinuncia all'inquietante azione a distanza. Questo esame ci permetterà di delimitare i possibili valori che la grandezza S può avere applicando una teoria locale. L'espressione di questa delimitazione è proprio la disuguaglianza di Bell. Vedremo che i valori che abbiamo ottenuto per S applicando l'interpretazione standard, in alcuni casi non sono compatibili con quelli ottenibili da una qualsiasi ipotetica teoria locale. I risultati sperimentali che hanno indagato questi casi in gran parte non sono nei limiti indicati dalla disuguaglianza di Bell. Quindi, una teoria che vuole prevedere correttamente questi risultati non può fare a meno di quell'inquitante azione a distanza che Einstein aveva evidenziato.
In questo articolo proseguiamo l'analisi delle previsioni della interpretazione standard sui risultati delle misure su una coppia di fotoni in stato entangled. Ricaveremo il valore numerico secondo l'interpretazione standard della grandezza utilizzata da Bell nella sua disuguaglianza. Il calcolo verrà fatto analizzando la correlazione tra i risultati delle misure sui due fotoni.
La disuguaglianza di Bell alla quale vogliamo arrivare riguarda un grandezza ricavabile da misure su coppie di fotoni in stato entangled. Partiremo dalla configurazione di apparti che permette di effettuare queste misure. Arriveremo alle espressioni che l'interpretazione standard dà alle probabilità di ciascuno dei possibili risultati di queste misure.
Proseguo con le descrizione di alcuni fatti sperimentali. L'obiettivo è arrivare alla relazione che lega la polarizzazione dei fotoni entranti in un cristallo polarizzatore con le frazioni di fotoni rivelati dai due contatori all'uscita del cristallo. La relazione è nota come legge di Malus. In appendice c'è anche una breve introduzione ai vettori.
Riprendo il discorso sulla disuguaglianza di Bell. In questo articolo iniziamo il percorso esaminando alcuni fatti riguardanti la polarizzazione dei fotoni. Questi fenomeni, noti fin da inizio 1800, hanno una interpretazione quantistica che ci permetterà di avvicinarci negli articoli successivi ad alcuni degli elementi che sono alla base della Interpretazione Standard. Inoltre alcune delle possibili disuguaglianze di Bell riguardano proprio un particolare fenomeno di polarizzazione di coppie di fotoni. È in base a queste disuguaglianze che sono stati condotti la maggior parte degli esperimenti, tra i quali quelli condotti da Alain Aspect, che hanno messo alla prova le interpretazioni locali della meccanica quantistica.
Niels Bohr disse una volta ad Einstein ".. non tocca a noi dire a Dio come deve far andare il mondo". Certo, Einstein sembra essere stato un consigliere ascoltato su come devono andare le cose su scala macroscopica. Ma quando andiamo su scala microscopica, sembra ormai certo che la Natura non lo abbia voluto ascoltare.
In questo articolo vedremo in che modo si è arrivati a questa conclusione. Il contributo principale è stato dato da John Stewart Bell nel 1964 con la disuguaglianza che ora porta il suo nome, la disuguaglianza di Bell. In base alla disuguaglianza di Bell sono stati concepiti alcuni esperimenti, tra i quali quelli condotti da Alain Aspect, che hanno permesso di identificare il comportamento della Natura riguardo le ipotesi di Einstein.