Se penso ad una “persona giusta nel posto giusto al momento giusto”, non mi viene in mente esempio migliore del prof. Eddington che, alle Isole Principe il 29 maggio del 1919, offrì ad Einstein su un piatto d’argento la prima prova sperimentale della Relatività Generale, fotografando alcune stelle che facevano capolino accanto al Sole durante quella che sarebbe diventata l’eclissi più celebre della storia della Scienza.
Ma presentare la figura di Sir Arthur Stanley Eddington in questo modo, sarebbe decisamente riduttivo.
No, non è la cometa di Natale e posso anche dirvi che è stata osservabile solo per pochi minuti (poco più di due). Come può essere successo? Beh... proprio in pieno giorno può succedere qualcosa di veramente affascinante!
L'eclissi totale di Sole è un fenomeno astronomico meraviglioso che diventa un fenomeno ancora più eccezionale quando si ha la fortuna (meritata?) che il corpo che occulta la stella ha lo stesso diametro apparente della stella che viene "nascosta". Gli abitanti della Terra, in questo periodo di tempo, hanno proprio questa fortuna e non saremo mai abbastanza grati all'Universo di averci fatto questo regalo. Poi, comunque, ci sono diverse e interessanti variazioni sul tema.
Chi ha avuto la fortuna di assistere a molte eclissi totali di Sole, forse, se ne sarà già accorto: durante la breve durata del fenomeno si vede molto meglio che durante una normale notte senza Luna. La spiegazione è una prova di rapidità che si svolge tra il buio e una nostra proteina. O, se preferiamo, il solito gioco tra fotoni ed elettroni…
L’eclisse totale di Sole, in un ben definito luogo della Terra, è un evento piuttosto raro e se veramente ciò che descrive Omero è un’eclisse, ciò darebbe una quasi sicura datazione della guerra di Troia.
Ci siamo, è tutto pronto per l’eclissi. Telescopio, filtro solare, montatura, reflex, obiettivi... Questa volta veramente mi ci vuole il rimorchio per portarmi appresso tutta l’attrezzatura, ma un’occasione così non posso di certo lasciarmela scappare. Salgo assieme agli amici dell’Associazione Astronomica con la funivia fino al Col Drusciè dove il telescopio dell’osservatorio è già pronto […]
Non volevo dire niente, ma temo che qualcuno possa cadere in confusione e l'onestà culturale mi costringe a puntualizzare meglio una apparente discordanza.
Forse non mi sarebbe mai venuto in mente di affrontare questo problemino elementare, se non fosse apparso un articolo proprio su questo “mistero”. No, non è un mistero e con un disegno banale si capisce benissimo il fenomeno. Volevo quasi porlo come “domanda” a voi… Anzi, chi vuole può provare a risolverlo. Leggendo gli articoli che avevo scritto sui fenomeni mutui dei satelliti medicei ci si può arrivare facilmente. Sicuramente, se i greci avessero avuto un binocolo, non avrebbero avuto problemi a spiegare lo “strano”, ma semplicissimo evento.