Studiare la teoria della relatività di Einstein è come immergersi in un'avventura. Al di là delle sue difficoltà matematiche, resta, comunque, una favola e come tale può essere può essere compresa nelle sue caratteristiche generali da chiunque, anche senza portare esempi che spesso confondono piuttosto che chiarire.
Attraverso la tecnica del microlensing è stato forse scoperto un buco nero isolato.
Tra un'analisi e l'altra, con l'intermezzo di una bella tracheite con febbre (tamponi negativi, però...) e due giorni di Pronto Soccorso, provo a scrivere qualcosa in attesa di tempi migliori. La notizia era troppo importante per non riportarla.
Penso che qualcuno si ricorderà di un evento decisamente fantastico che avevamo riportato con il titolo di "accadde domani". In breve, si riportava un'osservazione, anzi più osservazioni, che avevano dell'incredibile: la stessa supernova si vedeva in tempi diversi e addirittura poteva (come si è riusciti a fare) essere prevista la sua esplosione in modo da assistere a tutto l'evento "in diretta".
Contrariamente a quello che può sembrare, lavorare nell'archivio più infinito del Cosmo, dispensando gradite sorprese, è tutt'altro che monotono.
E a volte capita che la gradita sorpresa sia talmente gradita da non poter non essere condivisa... ecco a voi, quindi, una presentazione pubblicata anni fa, alla quale non era ancora stato dato in archivio la visibilità che merita! Finalmente abbiamo rimediato.
Quando un buco nero fa qualcosa lo vuole far capire bene e lo ripete infinite volte...
Come tutti i bambini, anche le galassie appena nate hanno imparato molto in fretta a fare il girotondo...
Si stava studiando una supernova ed ecco accendersi una piccola “lampadina”. Una stella normale, anche se molto luminosa. Troppo distante, però, per essere vista. Una lente gravitazionale più che perfetta, che ha visto probabilmente una stella di tipo solare come lente. Un lavoro di estrema finezza che sembra quasi impossibile possa capitare.
No, non è un boom dell'industria spaziale e nemmeno una scelta dell'homo sapiens mirata a capire sempre meglio l'Universo (lui al massimo spedisce i satelliti commerciali a illuminare e a disturbare le osservazioni). E' un regalo dell'Universo stesso per darci una piccola spinta in più...
Strepitoso ALMA! E' riuscito a immortalare una galassia polverosa primordiale senza fare uso dell'amico Einstein...
La fase di reionizzazione dell'Universo è una fase cruciale nella sua evoluzione. Si assume normalmente che la creazione delle prime stelle e galassie sia stata capace di inviare fotoni molto energetici nello spazio intriso di atomi neutri e di averli ionizzati, portando alla trasparenza del Cosmo che esiste ancora oggi. Tuttavia, scappare non era facile...
Non sarà il record assoluto, ma il poter vedere e "pesare" un oggetto la cui luce ci raggiunge dopo 12.8 miliardi di anni di viaggio è sempre un momento di grande emozione. Non si può non chiudere gli occhi e pensare... e rendersi conto di quanto sia piccolo e meschino l'uomo con i suoi problemi intrisi di ignoranza e cattiveria...
Einstein e Gaia possono fare miracoli. Ad esempio permettere di misurare la massa di stelle singole...
Abbiamo parlato da poco della deviazione della luce causata dalla curvatura dello spaziotempo nei pressi di un oggetto oltremodo massiccio. In particolare, avevamo usato il Sole come lente gravitazionale e ci eravamo divertiti un po' con la posizione del "fuoco" di un telescopio veramente ... astronomico e con le sue capacità di raccogliere luce. Ovviamente ci eravamo fidati dei calcoli di Einstein...
Questo articolo rappresenta praticamente la soluzione ai due quiz sulla deviazione della luce per effetto di una grande massa(e ne contiene uno ulteriore), ma è meglio che viva indipendentemente come ulteriore analisi (approssimata) della celebre e utilissima lente gravitazionale di Einstein. Faremo conoscenza con un fantastico telescopio "naturale" non molto lontano da noi. Chissà...
La soluzione del quiz della volta scorsa la darò insieme a quella di questa seconda parte (anche se nei commenti è facile dedurre il procedimento approssimato da svolgere). Proseguiamo nello "studio" pratico dell'effetto lente del grande Albert.