L’inquietante enigma dell’ Etere sullo sfondo dello sviluppo di una nuova fisica ad opera di tre grandi protagonisti della relatività
Inauguriamo il nuovo anno riproponendo un lavoro di cui andiamo molto fieri, nel quale letteratura, storia e scienza si intrecciano lungo un intervallo di tempo che va dal medioevo più cupo alla cosmologia più moderna.
Tre paradossi della fisica che sembrano "ridicolizzare" la forza di gravità e la forza centrifuga.
Una ciliegina molto “massiccia” (o “poco”, se preferite) che spero serva a riprendere lentamente la normalità (o quasi) della mia presenza nel Circolo. Un grazie particolare lo devo a Daniela e Guido, che hanno mantenuto vivo e vegeto il blog.
Concludiamo la serie di articoli dedicata al riflesso di raddrizzamento aereo dei gatti con una leggera e (ci auguriamo) piacevole carrellata storica sul rapporto tra uomini di Scienza e i loro a-mici, da Newton fino ai nostri giorni.
Poche considerazioni del tutto personali, probabilmente del tutto insensate...
A cosa si riferiscono le due date del titolo? Al teorema di Pitagora e in particolare a due "nuovi" metodi usati per dimostrarlo.
"Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato" (Albert Einstein)
Si dice che questo enigma sia stato preparato dallo stesso Einstein e che lo giudicasse talmente difficile da pensare che solo il 2% di chi l'avesse affrontato sarebbe stato capace di darne la risposta. Probabilmente non è vero e, inoltre, non penso che sia così difficile (gli do soltanto tre asterischi...). Tuttavia, è sempre un bel passatempo... Sarò assente per quattro giorni, quindi non aspettatevi aiuti né risposte positive e/o negative.
Poco più che una barzelletta, ma che si riferisce a un fatto realmente accaduto ...
Un rapido inquadramento, un'invito accorato agli insegnanti affinché affianchino alle tecnologie odierne anche le basi della nuova fisica ormai scritta da più di 100 anni e una descrizione a livello veramente semplificato e puramente concettuale della Relatività Generale. Direi che tra tutte le nostre trattazioni questa potrebbe chiamarsi RG.0.
Ci uniamo alle celebrazioni del settecentenario della morte di Dante Alighieri, riproponendo un progetto di cui andiamo molto fieri, nel quale letteratura, storia e scienza si intrecciano lungo un intervallo di tempo che va dal medioevo più cupo alla cosmologia più moderna: un entusiasmante viaggio al termine del quale dimostreremo, tramite l'analisi dei suoi stessi versi, la capacità del Sommo Poeta di immaginare una struttura teologica e scientifica ben al di là dei suoi tempi, anticipando di fatto la visione matematica di Riemann e quella fisica di Einstein.
Ci uniamo alle celebrazioni del settecentenario della morte di Dante Alighieri, riproponendo un progetto di cui andiamo molto fieri, nel quale letteratura, storia e scienza si intrecciano lungo un intervallo di tempo che va dal medioevo più cupo alla cosmologia più moderna: un entusiasmante viaggio al termine del quale dimostreremo, tramite l'analisi dei suoi stessi versi, la capacità del Sommo Poeta di immaginare una struttura teologica e scientifica ben al di là dei suoi tempi, anticipando di fatto la visione matematica di Riemann e quella fisica di Einstein.
Ci uniamo alle celebrazioni del settecentenario della morte di Dante Alighieri, riproponendo un progetto di cui andiamo molto fieri, nel quale letteratura, storia e scienza si intrecciano lungo un intervallo di tempo che va dal medioevo più cupo alla cosmologia più moderna: un entusiasmante viaggio al termine del quale dimostreremo, tramite l'analisi dei suoi stessi versi, la capacità del Sommo Poeta di immaginare una struttura teologica e scientifica ben al di là dei suoi tempi, anticipando di fatto la visione matematica di Riemann e quella fisica di Einstein.
Eccoci arrivati al dunque... Sono stato per un attimo incerto se iniziare questa avventura oppure no. Poi ho deciso per il SI e vada come vada. Potremo sempre interromperla e non pensarci più. In ogni modo, tra un virus e un problema burocratico e/o casalingo, mi sono divertito!
Parliamoci chiaro, se Einstein avesse visto cadere un gatto invece che un imbianchino probabilmente la relatività generale non sarebbe mai nata... Le sue fondamentali deduzioni sulla caduta libera sarebbero andate a farsi benedire...