Ebbene sì... non c'è bisogno di aspettare miliardi di anni per assistere alla collisione tra la galassia di Andromeda e la nostra. L'incontro è - probabilmente - già cominciato!
Abbiamo appena parlato delle pulsar e della loro scopritrice a cui, finalmente, è stato dato un più che doveroso segno di riconoscimento (meglio tardi che mai…). Forse si sono sentite messe in primo piano e hanno pensato di meravigliarci ancora di più.
Già conosciamo come in questi ammassi, la grande folla stellare può innescare il processo di ringiovanimento delle vagabonde blu. Tuttavia, può fare molto altro…
Lo scopo di questo articolo, reso volutamente semplicistico e alla portata di chiunque sia capace di alzare gli occhi al cielo, nasce da un progetto che mi ha proposto una cara amica, celebre produttrice di vino e persona di rara umanità. Lo scopo è quello di legare la produzione del vino all’Universo, ricordando il famoso discorso di Feynman. Ne approfitto per sintetizzare l’eccezionale lavoro delle fabbriche del Cosmo, le uniche capaci di trasformare la materia grezza del Big Bang in qualcosa di incredibilmente complesso, capace perfino di capire la propria origine (una cosa veramente fantastica, se ci pensiamo bene).
Le nuove, fantastiche osservazioni, non solo elettromagnetiche, della fusione di due stelle di neutroni ha messo in evidenza il processo s, ossia quello in grado di costruire elementi più pesanti del ferro. Tra questi c’è l’oro e i media stanno già ridimensionando la straordinaria scoperta a una quasi banale trasformazione di ferro in oro. Sarebbe stata solo una conferma di un processo già ben noto e di una teoria piuttosto solida. No, l’interesse va ben oltre, come ho già cercato di dimostrare. In ogni modo, colgo l’occasione per estrarre un piccolo pezzo dal mio libro ultra divulgativo “Rosetta e le tre sorelle” che spiega in parole semplicissime sia il processo r che quello s. Magari a qualcuno verrà voglia di comprarlo…
Questo è un vecchio articolo del 2009, che poneva interrogativi e una spiegazione sicuramente molto parziale. Proprio oggi abbiamo imparato che vi sono possibilità molto più efficaci, mai osservate prima. Evviva i buchi neri galattici.
Il titolo sembra non avere niente a che fare con ciò che sto per raccontarvi. Tuttavia, malgrado l’indirizzo preso da certe ricerche, ho il “brutto” vizio di vedere le cose riflettendoci sopra, a modo mio, con tutta l’umiltà del caso. Non sono certo un esperto di buchi neri galattici, ma ho quel minimo di conoscenze di base che mi permettono riflessioni personali, a volte in direzione ostinata e contraria a ciò che viene data come astrofisica “ufficiale”. Niente di eccezionale, nessuno Universo a 18 dimensioni o particelle esotiche a tutti i costi o a rappresentazioni olografiche.
La stella desiderosa di apparire più giovane della sua età si chiama 49 Lib. Tuttavia, c’è riuscita solo grazie a un compagno/a servizievole e altruista che è riuscito/a a ingannare a lungo i più smaliziati astrofisici. Un romanzo d’appendice per la razza umana, una storia fantastica per l’Universo. L’età di nascita di una stella si […]
E’ ormai una frase provata e comprovata dalle osservazioni: siamo veramente figli delle stelle. Tuttavia, potrebbe darsi che gli elementi che formano i nostri corpi provengano da ben più lontano…
Un sorprendente risultato si è ottenuto cercando tra le galassie primordiali, messe in evidenza attraverso l’effetto lente del ben noto ammasso galattico Abell 1689: una piccola neonata (dell’età di soli 700 milioni di anni) si mostra “troppo” sporca di polvere.
In tre (o quattro) articoli affrontiamo l’importantissimo argomento della radioattività. Benché sia ormai di dominio pubblico e venga associata normalmente a processi più o meno pericolosi per l’uomo, essa è una delle trasformazioni fondamentali che avvengono all’interno dei nuclei atomici e si attua attraverso diversi meccanismi. Iniziamo con quello, forse, più famoso. Ovviamente c’è sempre lo zampino della MQ, anche se sembra lavorare di nascosto. Perdonate se ho abbandonato, momentaneamente, la relatività speciale, ma vorrei veramente affrontarla con la massima chiarezza e lucidità. Accontentiamoci di qualcosa di più semplice, ma sempre di estremo interesse.
Una scoperta abbastanza recente e due lavori teorici hanno aperto una finestra sull’infanzia delle stelle più antiche.. Alcune hanno dato quel poco che potevano, altre hanno inseminato tutta la loro galassia. Piccole o grandi che siano… le mamme sono sempre le mamme!
E’ sicuramente interessante comprendere perfettamente lo stile di vita del Sole dato che, anche se qualcuno preferisce cancellarlo dai propri modelli, esiste e quando vuol farsi sentire sa come fare. Tuttavia, così come si studia la storia recente dell’uomo, è parimenti molto interessante (forse di più) cercare di risalire alla sua più antica preistoria, quando una scimmia messa alle strette dalle situazioni ambientali fu costretta a usare due sole zampe e a iniziare una lunga migrazione. In poche parole: com’è nato il Sole?
Forse il titolo non è proprio giusto. Più che mantenersi sporchi i pianeti sembrano avere l’abitudine di sporcare le proprie stelle. Non sentiamoci esclusi da questa brutta abitudine: la Terra sarà probabilmente uno di questi .
ALMA continua a colpire e a stupire. Osservando la celebre supernova della Grande Nube di Magellano del 1987, ha mostrato l’incredibile quantità di polvere ormai fredda che è stata emessa durante l’esplosione. Non si sa quanta ne sopravviverà, ma il nuovo gioiello tecnologico ha forse spiegato l’aspetto così polveroso delle galassie più antiche.