Ebbene sì... ho già pubblicato questo racconto molte volte, ma ho intenzione di riproporlo ogni anno in occasione del Natale. Qualcuno tra i lettori più affezionati conosce già il motivo di tale insistenza, gli altri lo capiranno leggendo l'introduzione e la postfazione.
Il linguaggio del silenzio. Non si vive di sole parole, spesso artefatte e travisate. A volte, è molto meglio sentire la voce del silenzio, le sue infinite sfumature e le sue armonie più segrete. Se non ci credete guardate le stelle…
Potrà sembrare un copia in colla dei pensieri del prof ... Sicuramente in parte lo è, entrambi amiamo la Natura e abbiamo imparato ad ascoltarla a parlarle e a rispettarla. Proprio perché mi concentrerò sul linguaggio chi meglio di lei ha la grande capacità di usare e capire il meraviglioso linguaggio dell’Universo, degna così di farne parte e vivere per secoli e secoli senza autodistruggersi?
Per una volta, questa volta soltanto, scriverò un'introduzione seria perché provo un affetto particolare per questo racconto e non posso scherzarci sopra. Quando Vin-Census lo scrisse, la più piccola delle mie figlie frequentava la terza elementare (oggi è in terza liceo e ricorda ancora con piacere questo episodio) e, ascoltando i discorsi di alcuni compagni di classe, cominciava a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale. Allora stampai questo racconto, glielo lessi e glielo spiegai accuratamente... risultato: il giorno dopo entrò in classe sventolando il foglio con la storia, urlando felice "Ve l'avevo detto che esiste!!!". La "leggenda" racconta che altri compagni di classe dubbiosi abbiano continuato a crederci; per quanto tempo non lo so, ma sicuramente abbastanza per trascorrere almeno un altro Natale nella felice attesa del Mitico Vecchietto! Grazie, Vin-Census, grazie di cuore da parte mia e da parte di tutti loro!
E' risaputo che l'interesse per la Scienza del piccolo Einstein fu suscitato da una bussola che il padre gli regalò per ingannare il tempo quando aveva la febbre. Molto meno conosciuta, invece, è la molla che ha fatto scattare nel piccolo Mauritius il desiderio di intraprendere studi scientifici. Per scoprirlo, intrufoliamoci nei suoi ricordi... piano piano, in punta di piedi...
Per la serie "cambiano i tempi, ma non le emozioni"...
Per una volta, questa volta soltanto, scriverò un'introduzione seria perché provo un affetto particolare per questo racconto e non posso scherzarci sopra. Quando Vin-Census lo scrisse, la più piccola delle mie figlie frequentava la terza elementare (oggi ha quindici anni e ricorda ancora con piacere questo episodio) e, ascoltando i discorsi di alcuni compagni di classe, cominciava a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale. Allora stampai questo racconto, glielo lessi e glielo spiegai accuratamente... risultato: il giorno dopo entrò in classe sventolando il foglio con la storia, urlando felice "Ve l'avevo detto che esiste!!!". La "leggenda" racconta che altri compagni di classe dubbiosi abbiano continuato a crederci; per quanto tempo non lo so, ma sicuramente abbastanza per trascorrere almeno un altro Natale nella felice attesa del Mitico Vecchietto! Grazie, Vin-Census, grazie di cuore da parte mia e da parte di tutti loro!
"Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce."
(Platone)
Cosa si nasconde dietro la ricerca di visibilità e consenso che molti di noi tentano di appagare con l'uso dei social? Forse poco, forse niente, forse qualcosa di vitale importanza... come ciò che Mauritius ha fatto trovare al protagonista di questo breve, delicato ed intenso racconto.
Ecco che finalmente possiamo fare la conoscenza di Mauriccio, quello strano e misterioso riccio con le antenne verdi che abbiamo incontrato al termine della prima parte di questo viaggio. Ma non ci limiteremo a conoscere lui, infatti avremo modo di incontrare molti suoi compaesani, dalle abitudini più strane: memorioni, smemoteloni, scrittorioni, memoeti e… una ciliegina finale assolutamente da non perdere!
L’Uomo si era messo in cammino alla ricerca di quello che voleva, ma che non conosceva...
Finalmente un nuovo viaggio nello spazio per i nostri piccoli e sempre più avventurosi amici! Questa volta, tuttavia, non si limiteranno a qualche giro intorno alla Terra, bensì affronteranno lo spazio profondo, con tutti i suoi pericoli, tutte le sue opportunità, ma, soprattutto, tutte le informazioni che ci dà!
Sarà che la giornata è cominciata in modo meraviglioso grazie a Maria Pia, sarà che c'è uno splendido Sole, il prato è giallo e blu di primule e viole, e vi è un rumore di fondo di cinguettii che ti costringono a sorridere, fatto sta che ho deciso di inserire questo breve articolo che con l'astronomia non ha niente a che fare, ma che ha dominato le mie emozioni negli ultimi venti giorni.
Riporto pari pari un commento ricevuto questa notte dall’Uruguay, da parte di Maria Pia, una ragazza di 17 anni. Mamma mia, quante cose mi ha insegnato e quanta felicità mi ha dato! Non posso che condividerlo con voi… insieme a poche righe con le quali mi sento onorato di poterle rispondere
A grande richiesta, dopo essere apparsa nei commenti dell'articolo dedicato alla vera storia di Napoleone, ecco a voi la rielaborazione de "Il Cinque Maggio" scritta da Alessandro Maurizioni :-))
Frutto della sfrenata fantasia di Vin-Census, ecco a voi una sua personale visione del primo incontro alieno e, per chi sa leggere tra le righe (e tra i link), anche un piccolo ripasso sulla geometria dell'Universo e altro. Per tutti, una lettura rilassante e una strizzatina d'occhio a quel bene sempre più raro che si chiama Speranza!