Consideriamo questo articolo come una ciliegina cosmica, anche se tratta di un argomento saputo e risaputo. Ma, a volte, è meglio ripetersi per evitare che le fake news si diffondano...
Premiato Aspect, ma il vero vincitore sarebbe dovuto essere Bell
E' un concetto quantistico che mi si chiede spesso e che cerco sempre di spiegare in modo molto qualitativo e romanzato. Chissà che non serva a qualcuno...
Niels Bohr disse una volta ad Einstein ".. non tocca a noi dire a Dio come deve far andare il mondo". Certo, Einstein sembra essere stato un consigliere ascoltato su come devono andare le cose su scala macroscopica. Ma quando andiamo su scala microscopica, sembra ormai certo che la Natura non lo abbia voluto ascoltare.
In questo articolo vedremo in che modo si è arrivati a questa conclusione. Il contributo principale è stato dato da John Stewart Bell nel 1964 con la disuguaglianza che ora porta il suo nome, la disuguaglianza di Bell. In base alla disuguaglianza di Bell sono stati concepiti alcuni esperimenti, tra i quali quelli condotti da Alain Aspect, che hanno permesso di identificare il comportamento della Natura riguardo le ipotesi di Einstein.
Sappiamo, purtroppo, che anche la scienza ha iniziato a mostrare i vizi e i difetti del “business” a tutti i costi. Sempre più spesso si costruiscono “bufale” per ottenere più fondi o per fare carriera più in fretta dei colleghi “troppo” seri. Tuttavia, non possiamo nemmeno fare di ogni erba un fascio ed è ancora giusto cercare di avere fiducia, soprattutto quando certe ricerche durano molto a lungo e non cercano di creare “scoop” avventati e prematuri.
Questo lungo articolo contiene quelli relativi all'entrata dentro un buco nero, descritto attraverso la metrica di Schwarzschild. Alcune parti contengono concetti e visualizzazioni non banali, anche se sono state escluse tutte le formule matematiche. I risultati, però, sono talmente brillanti, che meritano un piccolo sforzo in più.
Dopo la dovuta parentesi dedicata al grande Karl Schwarzschild e alla sua metrica capace di descrivere il campo gravitazionale fuori e dentro l’orizzonte degli eventi, torniamo al diagramma di Penrose e applichiamolo a un buco nero eterno. Vedremo come il diagramma si sviluppi facilmente e come ci faccia sognare su viaggi ancora impossibili. Concluderemo il tutto con alcune estrapolazioni al limite della fantascienza.
Una recente lettura mi ha richiamato articoli più vecchi e un po’ alla volta ho pensato che era giusto mettervi al corrente di certe mie elucubrazioni mentali. Non sono nuove teorie, state tranquilli, ma solo pensieri in libertà che, però, sembrano sempre più avere basi reali e concrete. Una delle meraviglie più grandi della vita, il processo quasi perfetto per eccellenza, la fotosintesi, è risultato essere frutto, ancora una volta, delle proprietà della meccanica quantistica e dell’entanglement, in particolare. L’intreccio di particelle, il fiore all’occhiello di tutto l’Universo, che probabilmente, prima o poi, vedremo dominare qualsiasi sistema macroscopico, non solo di nascosto ma in modo generale e totale. Ricordiamoci che tutte le particelle sono nate assieme o -almeno- i loro progenitori. Ne è venuta fuori una mia personale definizione di … intelligenza. Ho inserito un asterisco, dato che l’argomento dovrebbe interessare tutti, ma anche un numero infinito, dato che di fronte a certe ipotesi siamo tutti neonati.
Finora si è sempre pensato che il fenomeno dell’entanglement, che tanto ha fatto arrabbiare Einstein, fosse strettamente legato alle particelle che vivono nel regime della meccanica quantistica. Il gatto di Schoedinger forniva un ottimo esempio per la creazione di un certo limite tra il mondo classico e quello quantico. Tuttavia, sembra che la faccenda sia molto più complicata (o forse molto più semplice). L’entanglement sembra essere una caratteristica che invade tranquillamente il mondo classico.
Concludiamo la parte dedicata alla descrizione geometrica della Relatività Ristretta attraverso il diagramma di Minkowski, introducendo un concetto di portata ben più generale, quello di Universo degli Eventi. Inoltre ci divertiamo un poco con l’invariante spaziotemporale, risolvendo, tra l’altro, il quiz sulla distanza spaziotemporale AB. Un articolo abbastanza fondamentale (riguardo al significato più profondo del diagramma) che ci porta al cono di luce e alla rappresentazione globale di tutto l'Universo. E' anche piuttosto lungo, anche se non difficile: digeritelo bene, mi raccomando...
Abbiamo appena parlato di “entanglement” di particelle e della similitudine di questo fenomeno con i wormhole tra i buchi neri. Ed ecco nuovi articoli che affondano il coltello e potrebbero dare il via alla grande unificazione tra relatività generale e meccanica quantistica.
Un lavoro teorico appena apparso su Physical Review Letters sembra proprio essere l’uovo di Colombo. La sua logica è talmente ovvia che sembra impossibile non averci pensato prima. Siamo ancora ben lontani da un’applicazione pratica, ma la Meccanica Quantistica potrebbe svelare i suoi “perché”. L’idea è talmente affascinante che DOVEVO comunicarvela subito