C’era da aspettarselo. Poche parole per le onde gravitazionali, e molte altre vere conquiste della Scienza e, invece, parole a raffica (e a casaccio) per gli esopianeti. Facciamo un minimo di chiarezza.
Sapete che non parlo spesso di esopianeti di tipo terrestre né tantomeno di possibilità di vita al di fuori della nostra. Penso sia ancora troppo presto e forse è un’impresa che rimarrà un sogno. Tuttavia, sono apparsi due articoli a riguardo che vale la pena ricordare: uno più ottimista, di carattere quasi psicologico, e l’altro più scientifico e molto meno ottimista.
Il primo passo, sicuramente il più ovvio e generalmente seguito dagli astronomi che studiano gli esopianeti delle zone abitabili, è trovare il pianeta. Se è nella giusta posizione, si può poi pensare di adottare altre tecniche per lo studio dell’atmosfera, della temperatura, della composizione chimica del suolo, ecc., ecc ., e valutare se la possibilità di vita può anche diventare probabilità. Come ben sappiamo, queste tecniche sono ancora in una fase troppo primitiva per essere considerate valide. Ora nasce un’idea del tutto rivoluzionaria (applicabile per adesso in pochissimi casi): perché non cercare prima la vita e poi il pianeta?
Applicando la nuova tecnica chiamata girocronologia è stato possibile stabilire l’età di 22 stelle di tipo solare. Sembrano tutte più giovani e, quindi, è difficile che qualcuna di esse possa avere un pianeta con una vita biologica intelligente. Anche l’uomo (con tutti i suoi limiti) necessità di tempo per essere costruito. Anzi, se la Natura ci pensasse due volte prima di metterlo "in piedi" sarebbe sicuramente meglio e i risultati sicuramente migliori, anche se al peggio non c'è limite!
Le osservazioni di Kepler sono estremamente accurate nel determinare le più piccole variazioni luminose e continuano a scoprire nuovi esopianeti con il metodo dei transiti. Affiancano, in questa ricerca, il metodo spettroscopico che studia le variazioni periodiche della velocità radiale della stella dovuta alla presenza di un corpo planetario abbastanza massiccio. Kepler, però, date le sue fantastiche caratteristiche, ha permesso di usare un nuovo metodo, d’importanza fondamentale non solo per l’applicazione ad altri sistemi planetari. A noi interessa, in questo contesto, perché ci porta all'aberrazione relativistica, fondamentale per essere preparati al viaggio che ci attende.
Facciamo un po’ di chiarezza sull’importanza di una recente scoperta relativa al sistema planetario di 55 Cnc. Sembrerebbe che tutto si riduca ad avere risolto il problema di un’apparente stabilità di due grandi pianeti troppo vicini alla stella e destinati, teoricamente, a scontrarsi tra loro o a essere ingoiati dall’astro centrale. Sicuramente, è sempre bello risolvere un mistero, ma la cosa più importante è, in questo caso, il MODO con cui si è risolto il problema.
Dista solo 25 anni luce da noi… una vicina di casa. Eppure non passa giorno che non ci regali qualche sorpresa. Sto parlando di Fomalhaut, una stella di massa pari a circa due volte quella del Sole. Non è molto che è le è stato scoperto un anello cometario e forse anche un pianeta che ne sembra essere una specie di guardiano. Nel frattempo, però la stella si è anche dimostrata un sistema triplo e non solo…
Un recente articolo statistico dedicato alle probabilità di esistenza di pianeti simili alla Terra attorno ad altre stelle, mi ha indotto a proporvi questo articolo che oltre a fare il punto della situazione vuole anche essere uno spunto di riflessione.
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