Questa volta voglio unire un ciliegina sotto spirito con una fresca fresca, ossia con una recente ricerca puramente teorica.
Questo breve articolo è stato sollecitato da un commento di un nostro lettore che ha escogitato (in modo fin troppo complicato) un esperimento mentale capace di dimostrare che si può superare la velocità della luce. In realtà, vorrebbe dimostrare che la stessa luce riesce ad andare più veloce della luce. Purtroppo, c'è un profondo errore nel ragionamento ed Einstein si salva ancora!
Un bel problemino relativistico (RR) che sembra portare a un paradosso. Un’attenta analisi dei fatti, però, fa rientrare tutto nelle regole… Einstein , per questa volta, si salva. Io lo giudico abbastanza difficile (rispetto a quello della volta scorsa). A voi smentirmi, come fate di solito!
Dopo aver divagato un poco con il paradosso dei gemelli, torniamo al nostro diagramma di Minkowski e iniziamo a vedere come sia facile ottenere graficamente la dilatazione dei tempi e la contrazione delle lunghezze. Ricordate che è fondamentale aver compreso bene il concetto di relatività della simultaneità e poco altro. Iniziamo con la parte più semplice, quella che riguarda la dilatazione dei tempi.
Secondo appuntamento con la RRR, forse addirittura ancora più banale e ripetitivo del primo. Tuttavia, alcuni concetti importantissimi si fanno già strada tra tante ovvietà. Uno fra tutti è la necessità di usare due orologi per misurare "qualcosa" su un altro sistema.
Iniziamo, lentamente, la descrizione e le varie conseguenze della relatività ristretta. Dopo un piccolo esame fatto a Newton e a Einstein, affrontiamo un argomento che sembra banale ma che è, invece, concettualmente, tra i più complicati : la simultaneità di due eventi. Senza dimenticare di sincronizzare gli orologi…
In questo articolo ci dedichiamo all’esperimento della doppia fenditura e ci accorgiamo che è diventato veramente banale e intuitivo. La QED lo descrive in modo perfetto e … “logico”. Anche la parte più assurda ha una "spiegazione" più che convincente.
Prima di passare alla QED più concreta, dobbiamo affrontare un concetto non del tutto elementare. Esso ci riporta agli sforzi che abbiamo cercato di fare quando abbiamo detto di NON pensare che le diverse traiettorie che partono da una sorgente rappresentino effettivamente singoli fotoni. Esse sono le possibili traiettorie di un singolo fotone. Per entrare veramente nella QED è ora di non fare più questo tipo di confusione. Prima potevamo anche permettercelo, d’ora in poi no.