Introduciamo il corpo nero e cerchiamo di descrivere la distribuzione dell'energia luminosa che proviene da ciò che può essere considerato un vero e proprio modellino stellare. Purtroppo, la fisica classica di fine ottocento ci porta a una vera e propria catastrofe. Per il momento non ci pensiamo e constatiamo che, in ogni modo, la luce di una stella ci ha già regalato una nuova informazione fondamentale: la temperatura della sua superficie.
Questo è il primo di una lunga (?) serie di articoli che si basano sulle lezioni di elettrodinamica quantistica (QED) tenute da Richard Feynman, uno dei suoi ideatori e interprete principale. La QED riesce a spiegare e descrivere tutti i fenomeni legati alle interazioni tra luce e materia (e dico poco…). La sua perfezione permette di entrare e di muoversi con grande scioltezza nel mondo assurdo della MQ. Se quanto scriverò sarà comprensibile e avvincente è merito unico di Feynman. Se, invece, non lo sarà, la colpa è solo mia. Vi posso, però, assicurare che pochi libri di avventura possono competere con la teoria della QED.
Continuiamo a giocare a biliardo (in modo più realistico), preparando il terreno a delle palle molto particolari e a effetti quantistici come quello fotoelettrico e quello Compton. Chissà quanti giocatori di biliardo, vedendo schizzare le due sfere in direzioni diverse, pensano che la stessa cosa stia capitando nel microcosmo delle particelle? Fatemi sperare che qualcuno lo faccia… Se no, pazienza: lo faremo noi!
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