I getti galattici possono avere lunghezze smisurate, mai viste prima d'ora. Guai a trovarsi sulla loro "linea di tiro".
Cari amici "circolari", scrivo questo articolo violando clamorosamente i "diritti riservati" e le promesse fatte al team dell'EHT. Vi chiedo di tenervi tutto per voi e GUAI a inserire qualche, seppur breve, accenno nei social. Stiamo parlando di una visione completamente diversa del Cosmo, delle sue origini e della sua evoluzione. Ovviamente io (o noi) scrivo firmandomi con uno pseudonimo di tale difficoltà che risulta impossibile, anche ai computer più intelligenti, risalire al vero (veri) nome (nomi) dello scrivente (o scriventi che siano).
Quando i buchi neri hanno fame non perdono tempo!
Non solo le auto di formula 1 devono necessariamente eseguire uno o più "pit stop" durante le gare (senza benzina non si può correre), ma anche i buchi neri galattici non sono da meno.
E' inutile commentare ancora una volta le virtù di ALMA... anche perché questa volta ci ha dimostrato che l'inquinamento dei più "ricchi" è iniziato ben presto nell'Universo. Non c'è niente di nuovo sotto il... Big Bang. Greta pensaci tu!
Ne abbiamo parlato tante volte e sembrava ormai tutto chiaro (o quasi). I buchi neri galattici non mangiano tutto e subito, ma sistemano il loro futuro cibo lungo un anello o disco o ciambella (come preferite) che li circonda ruotando velocemente. Ma è veramente tutto così semplice e ... statico?
Quando scriviamo “nuove”, intendiamo, ovviamente, nuove per noi e non certo per le galassie che le hanno sapute utilizzare da molto, molto tempo. Una riguarda la fase oscura che ha poi portato all’Universo odierno, trasparente alla luce; l’altra si riferisce a riserve vere e proprie di materiale per la costruzione stellare.
Il titolo sembra non avere niente a che fare con ciò che sto per raccontarvi. Tuttavia, malgrado l’indirizzo preso da certe ricerche, ho il “brutto” vizio di vedere le cose riflettendoci sopra, a modo mio, con tutta l’umiltà del caso. Non sono certo un esperto di buchi neri galattici, ma ho quel minimo di conoscenze di base che mi permettono riflessioni personali, a volte in direzione ostinata e contraria a ciò che viene data come astrofisica “ufficiale”. Niente di eccezionale, nessuno Universo a 18 dimensioni o particelle esotiche a tutti i costi o a rappresentazioni olografiche.
L’inizio di questo articolo sembrerebbe solo una provocazione. Tuttavia, spero sia utile per capire il ruolo dei vari oggetti del grande Teatro del Cosmo, dove tutto è utile e dove tutto segue le regole migliori per mantenere armoniosa una struttura che possiamo considerare infinita sia verso il macro che verso il microcosmo. La provocazione finisce, ovviamente, con un sentimento di ammirazione e di gioia immensa.
Questa news, decisamente interessante dato che c’è di mezzo ALMA (una sicurezza), sembrerebbe quasi un colloquio tra un medico di famiglia e un oggetto tra i più misteriosi dell’Universo, un buco nero molto riservato e poco esibizionista.
Al centro di un remoto ammasso galattico regna sovrana un’enorme galassia che contiene un supermassiccio buco nero. Normalmente sa trattenersi nel mangiare e segue una dieta quasi perfetta. Poi, improvvisamente decide di fare un banchetto come si deve. Possiamo dargli torto dopo tutto il lavoro che ha fatto?
So di annoiarvi e di assumere un ruolo sempre più “antipatico”, ma se non mi sfogo con i pochi che mi seguono con chi posso farlo? In ogni modo, vi regalo anche una news estremamente interessante sia per il risultato che per il tipo di analisi utilizzata.
Se ne parla spesso e volentieri, ma Hubble ci ha regalato un film meraviglioso, della durata di vent’anni, che ci mostra come sia intasato e spesso violento il traffico lungo le autostrade che da un buco nero galattico si dirigono verso lo spazio (i celebri “getti”). Le automobili che lo percorrono raggiungono velocità simili a quelle della luce, che spesso appaiono addirittura superiori, e non riescono a evitare i tamponamenti. Un doppio (anzi triplo) articolo che riguarda una news, ma che spiega, a due livelli di difficoltà, anche i fenomeni superluminali…
L’obesità è ormai universalmente riconosciuta come causa di molti guai per l’uomo. Oggi sembra che anche l’Universo abbia problemi simili e, in particolare, le galassie.
Poche e semplici parole sulla scoperta del possibile meccanismo che ha guidato la formazione delle galassie più antiche. Una recente ricerca unisce sapientemente il lavoro di osservazione diretta con quello di modellistica al computer. Ne nasce una visione nuova dei buchi neri primitivi, quella di creature che mantengono logica e razionalità in situazioni caotiche e tempestose.
Ho accoppiato due fenomeni completamente diversi sia per gli oggetti coinvolti che per le scale di grandezza. Tuttavia, in entrambi le situazioni, il ruolo principale lo gioca una “coppia” molto stretta. In un caso l’informazione arriva attraverso un segnale continuo e ripetitivo, nell’altro da un improvviso silenzio.
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