Riprendiamo a parlare di astronomia elementare, anche se il Circolo è abituato a ben altro. Chissà che non catturi nuove persone volenterose di iniziare a entrare ne Cosmo e a conoscerne le regole.
Un eccezionale esperimento, svoltosi al CERN, ha mostrato che l'antimateria subisce la gravità come la materia.
Tre paradossi della fisica che sembrano "ridicolizzare" la forza di gravità e la forza centrifuga.
Agli antichi greci piaceva bere, ma non mentre lavoravano...
E perché no ? Ecco a voi una bella fake news relativistica...
Chiamatela ciliegina o anche solo il dovere di "spiegare" sempre tutto ciò a cui si accenna. Oppure prendetevela con il nostro amico Frank che mi ha costretto ad aprire quel vaso di Pandora che sono le onde, scatenando veramente un mare in tempesta. Insomma, pensatela come volete, ma leggete quanto ho scritto anche se forse ho esagerato a semplificare e riassumere. Non fermatevi al titolo, però, che è veramente troppo riduttivo.
Per capire come funzionano i giganti materiali del Cosmo (le stelle) è necessario studiare le creature più piccole della materia (le particelle); tuttavia, per capire come funzionano e come interagiscono le particelle, è necessario studiare i fenomeni giganteschi delle stelle. Un abbraccio totale e strettissimo che trova il suo campo di gioco nello spaziotempo, il perfetto teatro perché gli attori, indipendentemente dalle loro dimensioni, possano dare il meglio di sé.
E’ con grande piacere che continuiamo il viaggio attraverso uno degli argomenti più affascinanti tra i tanti contenuti nel nostro archivio cosmico. Chi ha fretta potrà bruciare le tappe leggendolo (o rileggendolo) tutto in una volta, ma volete mettere il piacere di gustarlo a piccoli sorsi come una buon vino?
Questo articolo è inserito in Dinamica e Meccanica ed è una delle tante "ciliegine" che potete gustare QUI Ammetto di aver forse dato, con una certa faciloneria semplificativa, una risposta non propriamente corretta a una domanda che mi è sicuramente stata fatta. Vorrei tentare di dare una risposta più vicina alla realtà dei fatti anche […]
Questo articolo è già stato pubblicato e lo avevamo pensato come primo di una serie basata sulla libera traduzione di alcune delle celeberrime lezioni di fisica tenute da Richard Feynman alla Cornell University dal 1961 al 1964. Ma, nel momento in cui abbiamo provato a scrivere il seguito, ci siamo resi conto che il contributo originale alla comprensione della gravità si esaurisce in questa prima parte e andare avanti con una semplice opera di traduzione delle sue lezioni (peraltro già disponibile e facilmente acquistabile anche in rete), non ci sembra avere alcun valore aggiunto per i nostri lettori.
Riproponiamo, pertanto, questo articolo per riportarlo alla vostra attenzione e aggiungere una gocciolina all'oceano della divulgazione del Feynman-pensiero. Con l'occasione, lo inseriamo in quel vaso di Pandora che è l'archivio di questo Circolo-Blog, per la precisione nella sezione dedicata alla Dinamica e Meccanica in Fisica classica.
Vogliamo cercare di rendere più semplice possibile il tentativo di gettare un sasso in modo che riesca ad arrivare il più lontano possibile. Per riuscirci, utilizziamo un semplice metodo basato sulla geometria e su un pizzico di fisica classica.
Inizia un progetto piuttosto ambizioso: la traduzione in modo molto libero -e ridotto- di alcune delle celeberrime lezioni sulla fisica base di Richard Feynman, tenute alla Cornell University dal 1961 al 1964. Un giusto ricordo di chi ha cercato, con tutto se stesso, di impartire interesse e capacità di ragionamento nei futuri uomini di pensiero. Tempo perso? Forse sì, ma mi basterebbe che anche un solo giovane trovasse spunto per cambiare la visione succube e passiva della propria esistenza.
Stimolato da Albertone, voglio proporvi il brevissimo racconto di quanto capitò nel settembre del 1956 a un esperto aviatore americano mentre provava i primi voli supersonici.
Un quiz non proprio semplicissimo, ma nemmeno troppo complicato. Ossia una via di mezzo. Potremmo dire non troppo "leggero" e nemmeno troppo "pesante", tanto per rimanere in tema... Prima del quiz, però, due doverose precisazioni.
La Terra è piatta o non è piatta. Cerchiamo di risolvere questo problema sollevato dall'ignoranza che circola al giorno d'oggi. Ma... possiamo risolverlo veramente?
Un problema classico che vale, però, la pena di richiamare: calcolare il punto di caduta di una particella lasciata libera di scivolare su una sfera di raggio R sotto l’effetto della sola gravità terrestre. Un giochino che non è del tutto intuitivo.
Come già detto, in fisica esistono molto spesso procedimenti diversi per risolvere un certo problema. La soluzione che riporto io potrebbe anche non essere la più rapida. La difficoltà dell’esercizio sta nella stretta relazione esistente tra il moto del cubo e quello del cuneo (e viceversa). Una sola forza si scompone e si ricompone intrecciando le accelerazioni finali dei due corpi in movimento.