Pubblicato il 13 gennaio 2000, questo articolo costituisce la sintesi degli interventi mio e di un collega dell'Osservatorio "Il Pino" ad uno degli eventi organizzati di GiovedìScienza a Torino, al quale parteciparono più di 800 persone... bei tempi! Una bella serata, il cui ricordo mi fa piacere condividere con voi, cari amici lettori!
Preso dall’euforia delle onde gravitazionali, mi sono lasciato andare senza freni nelle braccia di una nuova forma di informazione e di una conquista epocale. Nel far ciò ho “snobbato” gli altri sensi umani, prendendo una cantonata che l’Universo mi ha subito fatto notare, con grande finezza e tempismo.
Questo articolo racconta una parte importante degli inizi della mia vita professionale. Niente di speciale, ma penso sia apprezzato da chi ama la geometria.
Il titolo non è di quelli che catturano... Non si parla, infatti, di collisioni o di distruzioni del genere umano. Per cui, spesso si decide di soprassedere e lasciare questi pezzetti di roccia dove stanno e pensare ai misteriosi giganti dell’Universo (non nel nostro blog, però, dove le dimensioni non hanno importanza!). E’ un vero peccato, perché molte conquiste scientifiche si devono proprio a questi corpi minori che hanno caratteristiche impossibili da trovare altrove. In particolare, essi - nel loro piccolo - sono stati capaci di dimostrare la veridicità di molte ipotesi teoriche e di processi non rivelabili nei giganti cosmici.
Ricca di colpi di scena, interminabile come una telenovela, appassionante più di un giallo: è la vicenda delle estinzioni biologiche di massa, tra cui la celebre scomparsa dei dinosauri, e la conseguente ricerca di cosa può averle causate. Nessun dubbio sull'esecutore materiale, ma... chi è il mandante?! Quella che segue è la trascrizione di un articolo del sottoscritto, pubblicato sulla rivista "L'Astronomia" dell'aprile 1988. Al termine, un sintetico aggiornamento sull'evoluzione delle ricerche in materia, opera della infaticabile Daniela, e una breve conclusione del tutto soggettiva.
Ricordate l’isterismo per il 21 dicembre 2012, data della presunta fine del mondo prevista dai Maya? Ebbene, sono convinto che, in un modo o nell'altro, riapparirà presto! L’uomo in fondo è contento di essere spaventato dai media. Sarà un asteroide ancora sconosciuto a distruggere la civiltà terrestre? Ci sarà un Bruce Willis che scenderà sull’asteroide, lo spaccherà e salverà la Terra come in Armageddon? A un gruppetto di studenti dell’Università di Leicester è stato dato il compito di valutare la situazione. Ed essi hanno bocciato Bruce Willis senza alcun appello.
Il titolo è volutamente ambiguo, proprio per dimostrare come la problematica degli impatti di corpi celesti con la Terra abbia risvolti ben diversi,a seconda dei tempi scala, delle certezze che si richiedono e degli interventi necessari a scongiurarli.
Siamo nel 1971 e a Tucson si svolge il primo congresso internazionale sulla fisica degli asteroidi. Una data epocale, dato che da quel momento gli asteroidi smettono di essere solo punti luminosi, ma diventano entità fisiche. Qualcuno, però, era già troppo avanti…
Si parla tanto di oggetti a rischio di impatto con la Terra, ma forse pochi sanno che sono divisi in quattro (o cinque) categorie sulla base dell’orbita odierna. Vale la pena ricordarle anche perché due di esse sono, in fondo, un po’ colpa mia…
Sappiamo bene quanto i media parlino ben poco degli asteroidi se non solo quando qualcuno di loro si avvicina “pericolosamente” al nostro pianeta. In quei casi (a volti montati di proposito, in linea con il catastrofismo dilagante) ci si ricorda che sono corpi (anche se “minori”) del Sistema Solare, dotati di massa e velocità, capaci di liberare, in un eventuale urto, una quantità non indifferente di energia cinetica. Vale la pena spendere due parole sull’energia che viene trasferita alla Terra a seguito di un impatto con uno di questi “piccoli” oggetti.
Come nascono i NEA (Near Earth Asteroids), ovvero gli asteroidi a rischio d'impatto con la Terra? Tutto ha inizio con le "mie" famiglie asteroidali e la loro evoluzione collisionale... a tal proposito vi ripropongo un articolo scritto nel 2008. Buona lettura!
Questo articolo dà il via al progetto di creare una pagina di approfondimento dedicata ai "miei" asteroidi, amici sinceri che mi hanno accompagnato durante tutta la mia carriera professionale. Sarà, pertanto, seguito da articoli già pubblicati sia in questo che nel vecchio sito, che verranno, infine raggruppati in modo che rimangano sempre in evidenza anziché dispersi nei meandri del Circolo e del web.
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