I sistemi planetari hanno sicuramente un'infanzia molto nervosa e agitata e gli impatti tra corpi planetari in formazione dovrebbero essere abbastanza comuni. Come poterli osservare, direttamente o indirettamente? Nessun problema, la stella ne conserva una ... foto.
Ebbene sì, anche nel nostro Sistema Solare esistono i "mediani". In fondo anche loro stanno sempre "lì nel mezzo", ma ben difficilmente riusciranno a regalare un Premio Nobel a qualcuno, malgrado oggi attirino l'interesse (senza volontà di ricordare) di molti giovani.
La situazione per l'homo sapiens sapiens si fa sempre più dura. Tanta tecnologia, ma sappiamo benissimo come sia sufficiente una forte tempesta solare o anche un minimo prolungato (e il conseguente aumento dei raggi cosmici) per mettere fuori gioco tutta la spazzatura che stiamo mandando attorno alla Terra. E come farà l'uomo cellularizzato a vivere senza smartphone? Zitto, zitto anche un asteroide ci ha mandato un segnale...
Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato come l'impatto di meteoriti possa avere facilmente formato semplici aminoacidi e innescato la nascita delle prime cellule terrestri. Che dire? Siamo proprio figli dei miei "cari" asteroidi.
L'india distrugge un satellite e gioisce per la sua fantastica tecnologia. Purtroppo nessuno aveva avvisato(?) i potenti di quello che sarebbe successo.
I Centauri potrebbero essere un bel serbatoio di possibili impattori della Terra. Non sono moltissimi, ma le loro dimensioni non trascurabili. Il botto sarebbe assicurato...
Ed eccoci a Dione, un corpo celeste di poco superiore a 1000 km, capace di rendere attivo ed esuberante il fratellino Encelado, attraverso la risonanza 2/1. Ma Dione ha sicuramente avuto una vita avventurosa e non certo monotona, forse capace addirittura di ribaltarsi di 180°. Ne approfittiamo per proporre un piccolo problemino di meccanica celeste e per mostrare come sia facile imitare rapidamente e facilmente le “meraviglie” da pappa-pronta di stellarium & co., con molta più soddisfazione.
Qual è il vero ruolo di Giove (e di suo fratello Saturno) nel regolare il transito degli oggetti provenienti dal Sistema Solare esterno? Hanno difeso la Terra da una pioggia di materiale planetario o hanno preferito fare una specie di tiro al bersaglio? Ma, in ogni caso, qual è la soluzione migliore per il nostro piccolo pianeta?
New Horizons, con poco clamore mediatico, continua a mandarci immagini del suo rapido passaggio vicino all’ex pianeta e al suo compagno di viaggio. Questa volta tocca proprio a lui, Caronte, sorprendere gli scienziati.
L’avevamo già detto… certe strutture e la mancanza di crateri in zone piuttosto estese possono far pensare che Plutone sia un corpo geologicamente attivo. Un’analisi dell’abbondanza di azoto che fa parte dell’atmosfera e che viene continuamente strappato dal Sole non fa che confermare questa ipotesi.
E’ proprio vero: ognuno ha gli anelli che si merita! Quasi tutti i corpi planetari di una certa dimensione presentano prima o poi un anello di materia che li circonda, anche se a volte la parola anello è un po’ troppo “azzardata”. Anche la Terra ha un anello, ma è fatto di tutte le “porcherie” che sono state mandate in orbita dall’uomo e di tutti frammenti che si sono creati nel tempo. I satelliti artificiali sono molto utili, ma il troppo stroppia e mentre la Luna ha una specie di anello fatto di polvere interplanetaria noi ci dobbiamo accontentare di un anello di spazzatura spaziale.
Anche se, al momento, non vi sono asteroidi descritti dai media come pericolosi per la Terra, mi è sembrato interessante parlarvi un po’ dei NEA (Near Earth Asteroids) e dei problemi ad essi collegati.
La sovrappopolazione della Terra inizia ad avere ripercussione di carattere fisico e non solo sociale. Massa maggiore, anche se di poco, potrebbe innescare un processo incontrollabile sulla stabilità delle orbite degli asteroidi NEA, quelli a rischio d’impatto con il nostro pianeta. Un esempio un po’ esagerato di come si fa presto a far credere ciò che si vuole… dedicato al nostro amico pro GW… Si fa solo per scherzare, ovviamente.
Ho passato gran parte della mia vita scientifica studiando gli impatti asteroidali. Ovviamente, solo analizzando i residui ancora visibili di queste catastrofi planetarie e attraverso le teorie fisiche costruite allo scopo. Non sono mancati gli esperimenti di laboratorio, dove abbiamo fatto scontrare piccole masse accelerate fino a velocità di qualche chilometro al secondo. Tutto bello e utile, ma sarebbe stato magnifico analizzare un impatto in tempo reale. Oggi ciò è stato "quasi" possibile e mi spiace non fare più parte del grande gioco della ricerca sul campo. Buona fortuna, comunque, ai nuovi ricercatori!
La regola delle probabilità ci dice che più un asteroide passa vicino alla Terra e più il suo diametro tende a essere piccolo. E meno male che è così! Tuttavia, 2014 HQ124 va un po’ contro la norma. Passerà a 3.3 distanze lunari, ma le sue dimensioni rasentano i 700 metri. Un proiettile niente male…
Approfitto di una interessante scoperta fatta da un gruppo di ricercatori di varie nazioni sull’evoluzione della superficie degli asteroidi, per raccontarvi una tipica storia italiana, una delle tante…
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