Da due settimane una tempesta di sabbia sta investendo Marte. Oggi è stato comunicato che l'intero pianeta è immerso dalla polvere... Forse Marte si è proprio stufato di essere bucherellato e guardato continuamente. Forse non ama gli spettacoli tipo "grande fratello" e ha detto basta? QUI una selezione di articoli sulle missioni marziane
Probabilmente, qualcuno si sta stufando di sentir parlare di vita su Marte e vorrebbe far girare i soldi da qualche altra parte. E, allora, ecco arrivare puntuali “false” scoperte, trite e ritrite… e l’opinione pubblica continua a crederci…
Un recente lavoro, basato sui soliti modelli e su integrazioni numeriche e simulazioni ormai alla portata degli odierni computer, ha dimostrato che vari problemi di instabilità primordiale nella formazione dei pianeti esterni possa aver portato a un Marte decisamente più piccolo del previsto (al pari della mancata costruzione di un pianeta “asteroidale”). Una grande scoperta? Nemmeno per sogno! Con grande semplicità ed eleganza lo stesso risultato era già stato ottenuto nel 1977. Tuttavia, sembra che nessuno dei nuovi autori se lo ricordi…
Il Sistema Solare ha passato varie fasi prima di riuscire a formare l’attuale famiglia di attori che dominano il suo Teatro, i pianeti. Gas e polvere, prima, e -piuttosto rapidamente- planetesimi ed embrioni planetari, dopo. Gli unici segnali di questo concitato e caotico periodo rimangono quelli tramandati, dopo una evoluzione collisionale intensa, dagli asteroidi, per lo più frammenti sopravissuti a catastrofi primordiali. Un’analisi di laboratorio e un nuovo modello teorico (confortato dalle osservazioni) sembrano richiamare in vita gli attori la cui terribile “lotta” ha portato alla situazione odierna.
In questo articolo abbiamo assemblato quelli relativi agli anelli del Sistema Solare, cominciando da quelli del re dei pianeti (Giove). Non sono certo i più affascinanti, ma diamo a Giove quel che è di Giove. Ci spingeremo fino agli anelli futuribili, come quelli di Marte che sono ormai in via di... costruzione. In modo forse inatteso, abbiamo escluso quelli di Saturno, ma gli articoli ad essi dedicati sono numerosi.
Sicuramente il nuovo telescopio spaziale Webb permetterà salti di qualità enormi sulla comprensione dell’Universo più lontano. Se pensiamo a quanto ha fatto Hubble, possiamo immaginarci scoperte da brividi da parte del suo fratello maggiore e decisamente più avanzato tecnologicamente.
Sapete che cosa farà il primo anno (2020) della sua attività? Cercherà di risolvere i problemi ancora e sempre aperti relativi a Marte, alla sua acqua e alla sua vita. Lui sì che potrà dirci qualcosa di definitivo…
Penso che, al giorno d’oggi, ci si possa permettere di usare la parola “cacca” anche in un Circolo scientifico come il nostro. Bene, gli astronauti che andranno su Marte (?) mi ricordano una vecchia barzelletta, conosciuta probabilmente da tutti o quasi…
Lascio a voi l'interpretazione di questa frase "urlata" dalla NASA dopo che le radiazioni dello spazio interplanetario sono state trovate ben più pericolose di quanto si pensasse. Io ne ho una del tutto personale (conoscendo abbastanza bene le capriole fatte dal celebre Istituto)
Sembra quasi che io ce l’abbia con Marte… ci mancherebbe altro. Me la prendo con chi lo usa per scopi poco scientifici, non certo con un pianeta più che interessante. Eccovi, allora, un bel filmatino che mostra il moto di Phobos, uno dei due mini-satelliti.
Non era poi così difficile trovarlo, dato che esiste sulla Terra da molto più tempo di noi e ha un volto davvero simpatico, ottimo biglietto da visita per eventuali alieni verdastri dal carattere non disponibilissimo.
Continuiamo con la storia della determinazione della distanza del Sole, dopo la pausa introdotta con il quiz su Marte, che si rifaceva alla tecnica usata da Cassini. Il solo Paolo l’ha affrontato con grande accuratezza, facendomi pensare che questo argomento sia considerato, per molti, poco importante o interessante. Niente di più sbagliato. Non solo l’esatta determinazione della distanza Terra-Sole ha permesso di definire un’unità di misura fondamentale per qualsiasi approccio quantitativo al nostro Sistema Solare (l’Unità Astronomica), ma la lunga storia che l’accompagna permette di ripassare e di capire meglio tanti concetti relativi alla parallasse, ai transiti, alla trigonometria sferica e alle leggi di Keplero. Un consiglio? Rileggetevi le puntate precedenti e seguite quelle che usciranno. In alcuni casi ci sarà anche l’avventura portata a limiti estremi…
Prima di continuare con la nostra storia della distanza della Terra dal Sole, mettiamoci alla prova con un problemino risolto nel 1672 e quindi di estrema facilità per noi. Tuttavia, vogliamo usare solo ciò che avevano a disposizione a quei tempi. Non andate a cercare nel web dato che troverete sicuramente una parte della risposta, ma, forse, non tutta… Pensateci, quindi, da soli.
Una notizia che viene continuamente data come una novità, ma che ormai sa di saputo e risaputo (la motivazione la conoscevo già prima di andare in pensione), è quella relativa alla perdita dell’atmosfera di Marte, a causa delle radiazioni e del vento solare. Non voglio scagliarmi contro la moltitudine di eccezionali scoperte ottenute sul pianeta rosso, tanto per mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica e giustificare le prossime missioni, compresa quella umana (per adesso sicuramente omicida), ma analizzare una frase che più insulsa non potrebbe essere…
Mentre l’opinione pubblica è frastornata dagli alieni delle sette spose o dei sette fratelli sette, ecco che una notizia di grande importanza passa del tutto in … cavalleria. La domanda a cui si cerca di rispondere non è del tutto banale: “Il Sistema Solare è stabile oppure caotico?”. Tutto parte da un vecchio lavoro di Laskar, uno dei miei scienziati preferiti…
Giochi di prestigio dei detriti scagliati nello spazio dagli impatti su Phobos, immessi in orbita marziana e rispediti al mittente producendo linee regolari e ben evidenti. L’Universo si diverte…
Ogni ventisei mesi circa, Marte splende con una luminosità incredibile, come un astro di prima grandezza, quasi al pari di Venere e Giove... Nonostante il cattivo tempo che ha imperversato su quasi tutta l'Italia, in questo strampalato mese di maggio, il bellissimo pianeta rosso ha concesso di mostrarsi a me almeno un paio di volte, […]