Una comunicazione, stimolatami da Frank (e lo ringrazio di cuore), sulla veridicità dell'enorme buco nero che non dovrebbe esistere... e che forse non esiste realmente.
Hayabusa 2 è scesa al suolo, ha sparato il proiettile e ha recuperato la polvere primordiale. Roba da ridere... da dilettanti allo sbaraglio... Così, almeno sembra dire Media INAF, commentando la riuscita della missione, dimenticando forse la fine fatta dal "lander" della missione Rosetta, incapace di aggrapparsi e rotolando senza controllo...
Sia ben chiaro che non ho assolutamente niente contro Steve Gribben, artista dell’Applied Physics Laboratory della Johns Hopkins University. Tuttavia, la sua genialità esaltata da Media INAF appare del tutto inventata.
Anche se non sembrerebbe, io sarei ultrafelice che l'INAF, l'Istituto per il quale ho lavorato per tanti anni avesse un canale di divulgazione alla sua altezza. Questa volta sembrava tutto perfetto, ma , poi, ecco una ciliegina sulla torta, acidula e del tutto inutile
Non immaginavo nemmeno io, che li ho visti praticamente nascere, che i pianeti nani arrivassero a un tale livello di idiozia astrofisica. I nani sono loro o i cervelli di chi continua a dedicarsi alla loro classificazione? Ovviamente, Media INAF si adegua e non fa niente per insegnare e dirigere le conoscenze, aumentando, invece, la confusione.
Ricevo dall'amico Marco un'attenta lettura di una delle news di Media INAF relativa a una nuova superterra, che ormai stanno diventando una specie di "tormentone" estivo. Un magnifico copia e incolla pieno di errori che si devono a Corrado Ruscica, che conosciamo già per altri brillanti "invenzioni". Pubblico integralmente, ringraziandolo, l'analisi di Marco, ammettendo che io ho ormai smesso di leggere delle superterre, soprattutto nella versione mediainaffiana...
Chi legge un recente articolo pubblicato su Media INAF, e che conosce qualcosina delle orbite e degli asteroidi, non può che saltare sulla sedia: eccezionale scoperta scientifica riguardante un terzo satellite dell’asteroide Elektra! Molte cose andranno cambiate d’ora in poi. Chi, però, va a leggere l’articolo originale, ripiomba con i piedi per terra e non può che non pensare a una divulgazione squallida che nemmeno si cura di rileggere ciò che è stato pubblicato. E la dice anche lunga sulla preparazione astronomica del traduttore.
Quando ci vuole, ci vuole. Se non si può intaccare la lobby del giornalismo becero televisivo, spero almeno di smuovere la deplorevole situazione in cui è caduta la divulgazione portata avanti dal più importante Istituto professionale italiano di astrofisica! per adesso mi sono limitato all redazione... poi passerò al direttore dell'INAF...
Solo ieri ho parlato del lavoro di Rampino sulla correlazione tra impatti ed estinzioni di massa, ma ci torno subito sopra, dato che il lavoro originario è già in linea. Bene, ciò che dice il lavoro non ha niente a che vedere con quello che pubblicano le relazioni preliminari (tipo media INAF). Nessuna ipotesi astronomica, ma solo una disquisizione sui metodi statistici usati. Inoltre, media INAF getta una luce del tutto errata sul ruolo degli asteroidi e mi sento veramente OFFESO.
Un’altra "magnifica" chicca di Media INAF, che mi ha prontamente segnalato il nostro Marco che ringrazio di cuore. Questa volta, però, l’errore, più volte ripetuto, rischia di distruggere un concetto base della fisica: la differenza tra peso e massa. Un minimo di fisica elementare dovrebbe essere nel bagaglio di chi traduce...
Non so più se riferirmi a Media INAF come a un sito di divulgazione di serie B (o C), oppure come a una rivista ricca di barzellette. L’ultima riguarda il futuro della missione Dawn, qualcosa di veramente scientifico che meriterebbe un’attenzione e una competenza all’altezza della situazione. E, invece, in un copia e incolla veramente di facilità irrisoria, si riesce perfino a dimostrare che chi dovrebbe illuminarci non conosce nemmeno la scrittura dei numeri in inglese. E lo fa anche a pagamento (ne sono più che convinto…). Ridicolo, veramente ridicolo!
Una chicca che ha del veramente del ridicolo mi è stata fatta presente dal nostro amico Marco e, ancora una volta, si riferisce a una traduzione molto “personale” riportata da media INAF.
Non vorrei sinceramente scrivere articoli di questo genere, ma per tutto ciò la Scienza mi ha insegnato e per il tempo che io, nel mio piccolo, ho dedicato a lei, non mi sento di passare sotto silenzio gli “orrori” scientifici che vengono pubblicati senza alcun controllo (sembra) sul sito di un Istituto scientifico ufficiale come è l’INAF. La divulgazione non conta proprio niente?