In quel secolo e mezzo o poco più che separa Newton da Einstein, molti personaggi scrivono importanti pagine nel libro della Scienza ma, tra di essi, ce n’è uno che, più degli altri, può essere considerato un vero e proprio ponte tra quei due geni assoluti, risolvendo il dubbio di Newton e ponendo le basi per le intuizioni di Einstein: nacque a Londra nel 1791, morì nel 1867, diventò il più grande fisico sperimentale dei suoi tempi e di lui bisognerebbe parlare di più.
Ricaviamo la quarta equazione, quella in cui Maxwell riesce a rendere perfettamente simmetrici i campi indotti dal campo magnetico e da quello elettrico. Fondamentale sarà l'introduzione della corrente di spostamento.
Mettiamo in moto l'orologio e vediamo cosa capiterebbe se, su un filo circolare che possa trasportare corrente elettrica, agisse un campo magnetico variabile nel tempo. Stiamo attenti che più che la corrente elettrica, ossia gli elettroni che viaggiano, siamo interessati al campo elettrico che viene a crearsi quasi dal ... nulla.
In quel secolo e mezzo o poco più che separa Newton da Einstein, molti personaggi scrivono importanti pagine nel libro della Scienza ma, tra di essi, ce n’è uno che, più degli altri, può essere considerato un vero e proprio ponte tra quei due geni assoluti, risolvendo il dubbio di Newton e ponendo le basi per le intuizioni di Einstein: nacque a Londra nel 1791, morì nel 1867, diventò il più grande fisico sperimentale dei suoi tempi e di lui bisognerebbe parlare di più. E allora, orsù, parliamone!