Qualcuno, forse, ricorda una relazione della BBC che aveva descritto quanto terribile fosse stato l’anno scorso per gli uragani atlantici. La nostra TV ci aveva mangiato sopra a grandi bocconi. Adesso, però, arriva la marcia indietro… ma chi la leggerà?
Cari amici, questo articolo rappresenta una mia personalissima analisi del problema, ancora completamente irrisolto, della materia e dell’energia oscura, ciò che dovrebbe dominare l’intero Universo, ma che continua a non vedersi assolutamente. Purtroppo, io non ho la mente di Einstein e non potrei mai imporre una visione soggettiva senza avere dati osservativi in possesso. Non me la sentirei certo di dire che lo spaziotempo è incurvato dalla massa/energia senza rischiare fischi e calci là dove non batte il Sole. Tuttavia, a tutti è permesso usare la logica e il ragionamento e io solo questo vorrei fare, attenendomi alla realtà dei fatti, eliminando ogni vestito apparentemente regale, che io, nella mia infantile limitatezza, continuo a non riuscire a vedere.
Questo articolo è dedicato, in modo particolare, a Luigi Bignami, caro amico e validissimo giornalista, che, proprio per questo, trova spesso grossi intralci nello svolgimento del proprio lavoro. La scienza moderna è dominate dai modelli costruiti per i computer. La faccenda può anche essere positiva, sempre che non si esageri, perdendo di vista la realtà fisica che si vuole investigare. Purtroppo, un’attenta analisi mostra che la scienza del clima è ormai in balia dei modelli o -peggio ancora- non viene nemmeno tenuta in conto.
La news a cui accenno sembra a prima vista eclatante: scoperto il meccanismo attraverso cui l’unione di due galassie porta alla nascita di nuove stelle. Leggendo tra le righe, però, e senza farsi suggestionare dai tempi di calcolo usato, a me sembra proprio che la montagna abbia partorito un topolino. Ne approfitto per riflettere un po’ sui modelli al computer…