Leggo sull'enciclopedia Treccani che ancora oggi la parola "rutto" dovrebbe essere vietata in quanto sconveniente... tuttavia, non esistono sinonimi equivalenti e proprio l'osservazione di questo fenomeno potrebbe risolvere l'enigma dei buchi neri di stazza intermedia, perciò permettetemi di usarla...
Gaia è una vera miniera di dati. Non solo per la precisione delle posizioni e della distanza di milioni e milioni di stelle osservate, ma anche per i risvolti statistici ed evolutivi della nostra galassia. Non mancano, ovviamente, le sorprese. Ancora una volta la fanno da padrone le nane bianche...
Le leggi dell'Universo funzionano molto bene e perché allora non utilizzarle a qualsiasi scala?
Questo articolo l'ho scritto su richiesta del nostro grande amico Giorgio. Forse non riuscirà a rispondere come lui e tanti altri vorrebbero, ma nell'Universo non esistono due creature uguali così come non esistono due uomini uguali. Ognuno ha le sue caratteristiche che l'Universo considera pregi e noi, a volte, consideriamo difetti.
Due nane bianche si stanno avvicinando sempre di più e tra non molto, quando il rivelatore LISA sarà operativo, ne sentiremo l'ultimo grido gravitazionale.
Una stella come il Sole decide di farla finita con i suoi inutili tentativi di bruciare il carbonio e lascia liberi i suoi strati esterni che vanno a formare una splendida nebulosa planetaria. Lui, il Sole -o quello che ne resta - , si rifugia in uno spazio non più grande di quello occupato da un pianeta come il nostro e... attende di spegnersi lentamente facendosi chiamare nana bianca. No, cari amici, niente di tutto questo. Il nostro amico è ancora molto arzillo... altro che morto!
E’ sempre emozionante assistere in diretta a qualche record mondiale, soprattutto se aprono nuove strade al futuro delle competizioni a cui si riferiscono. I nostri “campioni” sono tutti e tre stellari, ma appartengono a diverse categorie, un po’ come i pugili: i buchi neri, le pulsar e le nane bianche. Oggetti molto massicci, che sembravano essere giunti alla fine della loro “carriera”. E, invece, ci stupiscono ancora…
Abbiamo finito con i casi più o meno particolari ed è ora di seguire passo dopo passo la vecchiaia delle stelle. Diciamo subito che tutta questa fase, più o meno lunga a seconda della massa, vede oggetti celesti continuamente variabili. In altre parole, l’equilibrio idrostatico viene messo subito in crisi e all’interno della stella la massa deve sistemarsi in posizioni adeguate sempre diverse.
Cari amici lettori, nonostante il titolo sia abbastanza malizioso, potete stare tranquilli: non sto per continuare il discorso sul sesso tra stelle e affini! In fin dei conti questo è un blog (quasi sempre) serio!! Questa volta mi limiterò a riproporre articoli pubblicati in passato, tornatimi alla mente dopo i nostri recenti discorsi su dove, come e quando cercare i fratelli alieni, secondo i quali dovremmo concentrare le ricerche su pianeti orbitanti intorno a nane bianche e rosse.
Abbiamo appena visto una strana nana bianca, subito etichettata secondo quanto “desiderava” ardentemente una recente teoria. Tuttavia, le nane bianche sono oggetti realmente molto interessanti, specialmente quando vivono in coppia.
E’ sempre affascinante poter vedere, ancora in vita, i nostri più antichi progenitori. Sono magari molto invecchiati, ma ci riportano indietro di circa 12 miliardi di anni, quando la nostra galassia aveva creato le sue prime stelle. Una bellissima scoperta, non nuovissima, ma che ultimamente è stata rifinita. Peccato che un così bel lavoro abbia mostrato ancora una volta il pressapochismo di Media INAF e la ripetizione del deleterio sistema del copia e incolla, eseguito senza mai controllare l’articolo originale. Potremmo anche definirlo un piccolo falso che fa coppia con quanto successo, da poco, in merito all’articolo di Rampino sulla periodicità dei crateri terrestri d’impatto e delle estinzioni biologiche.
L’Universo ci ha insegnato un paio di cose fondamentali: (1) i processi e le leggi che applica nel suo Teatro sono sempre estremamente semplici. Chi le complica è spesso la mente umana, quando non riesce ancora a capirle e spiegarle. Una volta raggiunto lo scopo, appaiono spesso come le uova di Colombo; (2) se un processo funziona, perché cambiarlo? L’Universo, perciò, tende a usare i metodi sicuri e non gli importa chi lo stia usando, piccolo o grande che sia. I dischi di accrescimento seguono perfettamente queste regole. Le loro caratteristiche sembrano semplificarsi e -soprattutto - le loro caratteristiche sono le stesse sia per le piccolissime nane bianche che per i giganteschi buchi neri galattici. Un bell’aiuto per la ricerca futura.
Abbiamo parlato spesso, negli ultimi tempi, di supernove di tipo Ia (cercate sotto “supernove”) e abbiamo riportato studi che sempre più avvicinano a uno scenario ben diverso da quello previsto fino a poco tempo fa. Uno scenario che potrebbe cambiare le idee sull’accelerazione dell’Universo e sull’energia oscura.
Ho letto in un forum una frase che mi ha fatto rizzare i capelli in testa… Non è un forum di ufologi e nemmeno di astrofili che pensano solo agli ingrandimenti e alle loro foto. C’è anche quello, ma, spesso, si parla anche di scienza anche se in modo spesso confusionario. Tuttavia, ogni tanto leggo frasi e conclusioni che mi fanno spalancare gli occhi e mi fanno pensare a chi si ciba, ignaro, di certe spiegazioni… Dico il peccato, ma non il peccatore, proprio perché non m'interessa la polemica, ma solo il conseguimento di un risultato: la realtà scientifica. Chi non legge quel forum è meglio che non vada a confondersi le idee; chi lo legge trova qui un mio piccolo tentativo di fare chiarezza. Come sempre, uso la semplicità e non i paroloni, che fanno molto fine e gettano solo fumo negli occhi… Ma perché non si riesce mai a essere umili e a scendere da gradini posticci che nemmeno l'Universo, con la sua potenza e perfezione,ha mai voluto salire? Feynman ha proprio insegnato poco...
Tra i principi più importanti della meccanica quantistica rimaneva ancora “scoperto”, in questo blog, quello detto Principio di Esclusione di Pauli. In qualche modo si riallaccia strettamente a quello di Heisenberg (come quasi tutto), ma spiega perfettamente come mai esiste la materia che conosciamo. Dà, però, il meglio di sé nell’interpretare la materia degenere delle nane bianche e delle stelle di neutroni.
Nuove ricerche cominciano a far traballare l’origine della supernove di Tipo Ia. In particolare, sembrerebbe vacillare anche il celebre limite di Chandrasekhar. Nessuna paura, però, le candele restano sempre candele standard.