Mentre si provava un nuovo strumento all'Osservatorio Paranal, in Cile, mirato alla scoperta di pianeti attorno a stelle estremamente piccole, si è fatta una scoperta che rappresenta un vero colpo di fortuna.
Sapete già come la penso su certi "falsi" amanti del Cielo che si definiscono tali, ma il cui unico obiettivo è cercare di illudersi di eseguire osservazioni prestigiose e di essere più bravi del collega che ha un telescopio più grande. Chi ama l'astronomia dovrebbe fare di tutto per aiutare la Scienza in modo da unire veramente l'utile al dilettevole.
Dopo tante parole spese sulle “povere” nane brune, eccone una che finalmente diventa la prima attrice di una favola del Cosmo, una delle tante …
Merita, prima di riportare l’interessante risultato trovato recentemente analizzando la distribuzione delle nane brune a noi vicine, capire un po’ meglio la nascita di queste strane creature che hanno le dimensioni di Giove, ma una massa notevolmente più grande, anche se non sufficiente a farle diventare stelle.
Lo dico subito chiaramente: non ho mai visto questo tipo di trasmissioni televisive per vari motivi, non ultimo per il semplice fatto che sono convinto che siano tutte delle “bufale”, che solo un mondo in caduta intellettiva libera può credere vere. Quel poco che so, me lo hanno raccontato… Tuttavia, sarebbe veramente molto bello se si riuscisse a ricongiungere madri con figli considerati ormai perduti o viceversa… Un programma simile, applicato alla ricerca scientifica, ha risolto un caso davvero “commovente”!
A leggere bene tra le righe si poteva immaginare qualcosa del genere. L’analisi dei dati fotometrici provenienti da Kepler forniva moltissimi pianeti CANDIDATI, ma ben pochi diventavano pianeti CONFERMATI. I candidati dovevano essere analizzati in dettaglio per essere sicuri di non aver preso fischi per fiaschi… Purtroppo, a volte, la fretta li ha inseriti già nelle ricerche statistiche, che adesso devono rallentare e prendere atto della situazione.
Abbiamo appena visto che le nane rosse sono capaci di strapazzare violentemente le atmosfere dei loro pianeti che potrebbero ospitare la vita, ed ecco che una vera “nanerottola” si dimostra ancora più dura e severa. Tutto ciò sarebbe particolarmente interessante e non meriterebbe altro tipo di discussione, se non si fosse creato un piccolo giallo attorno a questa notizia, ancora una volta dovuto al modo molto approssimativo con il quale vengono fornite le notizie tramite le agenzie o chi ne fa le veci. Voglio anche fare una scommessa… e vediamo se qualcuno legge i nostri articoli e/o se qualcosa è cambiato nella redazione di Media INAF.
Nane Brune, Giove caldi, vicinissimi a sistemi stellari doppi. Impossibile a vederli direttamente, ma rilevabili attraverso le perturbazioni che causano sull’orbita della coppia principale. Un’analisi teorica di grande difficoltà… Però, quando si riesce finalmente a poterli vedere direttamente, si hanno brutte sorprese…
Il telescopio infrarosso spaziale WISE ha compiuto la sua lunga e preziosissima ricerca nello Spazio relativamente vicino al Sole. Dopo aver osservato centinaia di milioni di stelle, molte del tutto sconosciute, ha potuto trarre conclusioni importanti e decisive. Facciamone un breve riassunto.
L’Italia è ricchissima di beni artistici e di siti archeologici, lasciati in balia dell’inclemenza del tempo e dell’uomo. Pompei si sta sgretolando, ma i soldi prendono altre strade. Fortunatamente, l’Universo è altrettanto ricco di reperti archeologici che non temono i disastri umani e che si sono perfettamente conservati. L’unica difficoltà è la loro rarità e la difficoltà di scoprirli. Occorrono occhi veramente ben allenati!