La Luna non vuole essere da meno e ci manda un'astronave per tenerci d'occhio... Alieni? No, meccanica celeste!
Il cielo viene osservato di notte... ma la luce diurna potrebbe nascondere qualcosa di molto pericoloso.
Come ampiamente previsto anche Bennu mostra la presenza di pezzi alieni e, in particolare, della famiglia di Vesta. Eccezionale scoperta? Non direi proprio... se pensiamo che pezzi di Vesta sono presenti anche sulla Terra, malgrado la sua atmosfera bruci facilmente la maggior parte delle rocce aliene.
Le analisi dettagliate della superficie del piccolo Ryugu hanno confermato ciò che si sapeva da anni: questi oggetti non possono che essere frammenti di collisioni, probabilmente multiple.
La situazione per l'homo sapiens sapiens si fa sempre più dura. Tanta tecnologia, ma sappiamo benissimo come sia sufficiente una forte tempesta solare o anche un minimo prolungato (e il conseguente aumento dei raggi cosmici) per mettere fuori gioco tutta la spazzatura che stiamo mandando attorno alla Terra. E come farà l'uomo cellularizzato a vivere senza smartphone? Zitto, zitto anche un asteroide ci ha mandato un segnale...
Ieri il piccolo asteroide Bennu è stato raggiunto dalla sonda OSIRIS-REx. Tutto bene e adesso si comincerà a lavorare... Una recente simulazione me lo rende particolarmente simpatico. Lo vediamo ruotare e colpisce quell'enorme masso che sembra essere stato incollato nella parte in basso...
Forse qualcuno ha giudicato la sonda Hayabusa 1 una specie di fallimento, a causa dei vari problemi intercorsi nelle sue azioni eseguite sull’asteroide Itokawa nel 2005. Tuttavia, era riuscita, comunque, a portare a terra un po’ di materiale raccolto e oggi ci stupisce con un vero “scoop”. Ci ha portato indietro fino alla nascita del Sistema Solare
Mentre la giapponese Hayabusa2 sta perlustrando l'asteroide Ryugu, la statunitense OSIRIS-REx ha iniziato la sua marcia di avvicinamento a Bennu, che accompagnerà nel suo viaggio cosmico per circa due anni, al termine dei quali dovrebbe riportare a Terra 60 grammi di materiale prelevato dal suolo. Missione di importanza fondamentale per approfondire la conoscenza della nascita del nostro Sistema Solare. Vediamo perché...
Ricordate la messinscena mediatica dell'arrivo di Rosetta vicino alla "sua" cometa? Una diretta che sembrava la festa di Capodanno con tanto di fallimento in diretta, cercato di far passare come un successo unico? E ogni giorno prima dell'arrivo e ogni giorno dopo era un continuo martellamento mediatico, tanto da far diventare antipatica quell'oggetto dalla forma tanto strana (ma non imprevista). E' l'Europa, l'Italia... l'Occidente, baby! E, intanto, in completo silenzio o quasi, Hayabusa2 è arrivata alla sua meta.
Anche parlare di regolite e Mars-crosser che si trasformano in NEA (Near Earth Asteroids), può essere un'occasione per ricordare rapporti umani e professionali che lasciano un piccolo ma significativo segno nel cammino del progresso scientifico e... uno immenso nei miei ricordi più cari, che mi fa piacere condividere con voi, cari amici lettori.
Il titolo è volutamente ambiguo, proprio per dimostrare come la problematica degli impatti di corpi celesti con la Terra abbia risvolti ben diversi,a seconda dei tempi scala, delle certezze che si richiedono e degli interventi necessari a scongiurarli.
Si parla tanto di oggetti a rischio di impatto con la Terra, ma forse pochi sanno che sono divisi in quattro (o cinque) categorie sulla base dell’orbita odierna. Vale la pena ricordarle anche perché due di esse sono, in fondo, un po’ colpa mia…
Ovviamente, stiamo sempre parlando dell’asteroide Florence che è passato a soli 7 milioni di chilometri dalla Terra, lo scorso 1 settembre. Essendo un NEA le sue dimensioni sono considerevoli (4.5 km), ma ciò che lo rende degno di ulteriore fama sono le osservazioni radar eseguite dal radiotelescopio di Goldstone: non viaggia da solo, ma con due piccoli satelliti!
Sappiamo bene quanto i media parlino ben poco degli asteroidi se non solo quando qualcuno di loro si avvicina “pericolosamente” al nostro pianeta. In quei casi (a volti montati di proposito, in linea con il catastrofismo dilagante) ci si ricorda che sono corpi (anche se “minori”) del Sistema Solare, dotati di massa e velocità, capaci di liberare, in un eventuale urto, una quantità non indifferente di energia cinetica. Vale la pena spendere due parole sull’energia che viene trasferita alla Terra a seguito di un impatto con uno di questi “piccoli” oggetti.
Come nascono i NEA (Near Earth Asteroids), ovvero gli asteroidi a rischio d'impatto con la Terra? Tutto ha inizio con le "mie" famiglie asteroidali e la loro evoluzione collisionale... a tal proposito vi ripropongo un articolo scritto nel 2008. Buona lettura!
Sembrerebbe un caso, ma anche l'asteroide che ci ha praticamente sfiorato ieri ha la forma di una nocciolina americana. La stessa cosa si è vista nella cometa di Rosetta (non era meglio visitare questo asteroide?) e addirittura in un asteroide di grandi dimensioni come Kleopatra. Ma i casi sono molti di più.
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