C'era da aspettarselo... Sembrava troppo semplice la forma di Ultima Thule. Le ultimi immagini (non ancora visibili) sembrano portarci nel fantastico mondo di Flatlandia.
L'ultima immagine di Ultima Thule comincia a dare informazioni molto particolari. Vi propongo una mia personale interpretazione, ben sapendo che non ho certo le possibilità di analisi del team della missione.
Con la giusta e dovuta calma stanno arrivano le immagini a più alta risoluzione di Ultima Thule. L'ultima arrivata è del primo gennaio, quando la sonda era a 6700 km dall'oggetto celeste, sette minuti prima di raggiungere la minima distanza.
Ormai ci siamo. Basta aspettare qualche ora e un nuovo mondo ghiacciato ci apparirà da una distanza di poche migliaia di chilometri. Un inizio d'anno veramente col botto! N.B. : GIORNO PER GIORNO AGGIUNGEREMO LE NUOVE IMMAGINI
Ormai Ultima Thule è entrata nel mirino delle telecamere di New Horizons.
Mentre sulla Terra si festeggerà il nuovo anno, New Horizons potrebbe festeggiare la scoperta di un oggetto veramente “nuovo”, dalle caratteristiche mai sospettate in precedenza.
Vedere dune su Plutone era qualcosa di assolutamente impensabile, ma il meccanismo capace di crearle si è trovato e il piccolo pianeta riprende sempre più quell’importanza che il declassamento (di tipo mediatico) sembrava avergli definitivamente strappata. Grande Plutone!
Ho preferito unire in un solo articolo, spezzato in due, un argomento che, come già detto ripetutamente, ha un senso fisico piuttosto limitato, ma che continua a imporsi come fonte di dibattiti e polemiche. Iniziamo con il redivivo americano “Plutone” e il suo stato sociale “secondario”. Poi passeremo a qualcosa di più “solido”, anche se ancora molto aleatorio.
Plutone e Caronte sono un esempio da seguire per molte coppie terrestri. Pur essendo legati da moltissimi anni, l’amore reciproco non è mai diminuito. Mentre Plutone (il marito?) cerca di regalare vestiti all’ultima moda alla sua compagna (Caronte?), Caronte cerca di salvaguardare al meglio il vestito più leggero del compagno, una vera rarità per il Sistema Solare.
Ne ho letto un po’ di tutti i colori per cercare di spiegare quell’enorme pianoro a forma di “cuore” che copre buona parte dell’emisfero visibile di Plutone. In qualche modo mi sembravano “costruiti” a tavolino, quasi trascurando le evidenze osservative più evidenti. Ho preferito tacere, in attesa di ciò che mi aspettavo: la soluzione più semplice e, in fondo, anche abbastanza ovvia. Giurerei che è quella giusta!
Non è solo la gravità che unisce strettamente Plutone e il suo satellite–fratello Caronte. La loro intesa è perfetta: tutti e tre i periodi (rotazioni intorno agli assi e rivoluzione) sono uguali. Essi fanno, però, qualcosa di più: Plutone utilizza il suo satellite (o -meglio- compagno di avventura) per mostrare le sue capacità artistiche, con l’insostituibile aiuto del lontano Sole.
Non saranno "blu" come nella celebre canzone di Mina, ma risolvono uno dei grandi segreti di Plutone. E' stato scoperto il meccanismo che crea l’esteso pianoro di Plutone, sicuramente giovane e a forma di immenso “cuore”, diviso in celle poligonali: bolle di ghiaccio di azoto si riscaldano, salgono in superficie e poi ritornano verso l’interno. Plutone sa cambiare il suo vestito molto velocemente.
Stiamo parlando di urti e mi sembra più che giusto parlare di un "quasi" urto che riguarda la sonda New Horizons. Essa si sta dirigendo a grande velocità verso il prossimo bersaglio (il KBO 2014 MU69), sperando che lo sfiori soltanto...
Plutone si diverte a prospettarci giochi sempre diversi con quel poco che ha a disposizione, soprattutto ghiaccio di metano e di acqua. Questa volta tocca a dei crateri che mostrano, attorno a loro, un bellissimo anello.
Che belle certe immagini nei dipinti settecenteschi con i pattinatori sui laghi ghiacciati (durante il minimo di Maunder… tanto per non dimenticare). Qualcosa del genere si può fare anche oggi su Plutone, dato che è diventato molto più freddo di una volta (raffreddamento globale?).
Gli studenti dell’Università del Colorado hanno preparato e montato un loro strumento su New Horizons, che ha dato e darà informazioni estremamente interessanti sulla distribuzione di materia nel Sistema Solare.