Ebbene sì... questa volta mi faccio un po' bello! A una certa età forse si è perdonati.
Leggo con un certo interesse (grazie anche alla segnalazione di Guido) un paio di articoli relativi all'asteroide triplo 216 Kleopatra. Un asteroide che mi riporta indietro negli anni, quando con telescopi quasi amatoriali si riusciva già a prevedere ciò che oggi si raffina (ma non si stravolge) con la tecnologia più elevata.
Utilizzando il VLT dell'ESO sono riusciti ad avere una visione piuttosto accurata della forma dell'asteroide Hygiea, il quarto asteroide per dimensioni. Evviva, evviva! E' quasi sferico e, quindi, può essere classificato pianeta nano. Ma a noi cosa importa?
I primi lavori scientifici sull'asteroide Bennu sono usciti e sarebbe facile (per pochi, sembra...) dire che scoprono l'acqua calda. Almeno per coloro che hanno sempre studiato e analizzato con attenzione gli asteroidi... Un acqua calda, però, che conferma in pieno quanto gli asteroidi siano veramente i depositari delle più antiche informazioni del Sistema Solare e della vita sulla Terra.
L'ultima immagine di Ultima Thule comincia a dare informazioni molto particolari. Vi propongo una mia personale interpretazione, ben sapendo che non ho certo le possibilità di analisi del team della missione.
Correva l'anno 1985 e, mentre "Ritorno al futuro" sbarcava al cinema e il famoso campione di nuoto statunitense Matt Biondi scendeva sotto il muro dei 49 secondi nei cento metri stile libero, quando ancora il Muro di Berlino faceva bella mostra di sé, granitico simbolo di un mondo che, di lì a poco, si sarebbe sgretolato, scrivevo questo articolo a quattro mani col collega Paolo Farinella, purtroppo prematuramente scomparso alcuni anni dopo.
Il titolo non è di quelli che catturano... Non si parla, infatti, di collisioni o di distruzioni del genere umano. Per cui, spesso si decide di soprassedere e lasciare questi pezzetti di roccia dove stanno e pensare ai misteriosi giganti dell’Universo (non nel nostro blog, però, dove le dimensioni non hanno importanza!). E’ un vero peccato, perché molte conquiste scientifiche si devono proprio a questi corpi minori che hanno caratteristiche impossibili da trovare altrove. In particolare, essi - nel loro piccolo - sono stati capaci di dimostrare la veridicità di molte ipotesi teoriche e di processi non rivelabili nei giganti cosmici.
Non si era mai visto prima. Un asteroide della fascia principale si è frantumato in almeno dieci pezzi che si stanno allontanando molto lentamente tra di loro. Hubble l’ha tenuto sotto controllo per mesi e la serie di immagini è veramente spettacolare. Il problema sorge, a mio modesto parere, nell’interpretazione del fenomeno.