In attesa che il nostro Enzone, tra una visita medica e l’altra, trovi tempo, voglia e giusta concentrazione per tornare a deliziarci con le ultime dal Cosmo (a proposito, pare che Webb stia cominciando a dare spettacolo…), inganniamo il tempo con un "pippone" a sfondo letterario.
Una vera poesia scritta con la macchina fotografica. Basta la Luna e tanta sensibilità...
Cosa c'è di meglio, visto il tempo primaverile inclemente, che ci dissuade da gite fuori porta, se non dedicare un tranquillo weekend casalingo a dare una sistemata alla nostra collezione di figurine retoriche? Apriamo con trepidazione la quarta bustina, appena comprata in cartoleria e ...
Ecco, ecco , apriamo la terza bustina e, delusione, il primo doppione. Speriamo di riuscire a scambiare questo Chiasmo, con una figura retorica che già non abbiamo, grazie alla collaborazione della rete di amici collezionisti, prima di finire l'articolo.
Apriamo la seconda bustina di figurine. Che fortuna, neanche un doppione!
Le figure retoriche sono innumerevoli, con nomi assurdi che non si usano proprio quotidianamente. Eppure sono molto efficaci, a saperle maneggiare. Molta gente teme di fare brutte figure (retoriche); ma basta studiarle, esercitarsi un po' e passa la paura. Perbaccolina, provateci!
Ecco che finalmente possiamo fare la conoscenza di Mauriccio, quello strano e misterioso riccio con le antenne verdi che abbiamo incontrato al termine della prima parte di questo viaggio. Ma non ci limiteremo a conoscere lui, infatti avremo modo di incontrare molti suoi compaesani, dalle abitudini più strane: memorioni, smemoteloni, scrittorioni, memoeti e… una ciliegina finale assolutamente da non perdere!
A grande richiesta, dopo essere apparsa nei commenti dell'articolo dedicato alla vera storia di Napoleone, ecco a voi la rielaborazione de "Il Cinque Maggio" scritta da Alessandro Maurizioni :-))
Cosa fareste se foste sfidati ad affrontare l'impossibile compito di recitare e sviscerare in pochi minuti una delle più complesse opere della tarda maturità di un genio? Un tempo così breve che non sarebbe sufficiente neanche a finire di leggere l'opera. Ebbene, chi pensava di mettere in difficoltà il nostro Mauritius (alias Giacomo Maupardi), ha dovuto ricredersi! Ecco come...
Un pennello smarrito, due artisti che se lo contendono... i nostri piccoli amici che ci fanno vivere un'altra indimenticabile avventura, prendendoci per mano e accompagnandoci agli albori di una delle più vivaci stagioni dell'intelletto umano, nella quale l'arte raggiunse vette forse mai più eguagliate! Afferrate la loro mano... ops... zampa e godetevi il viaggio!
Tratta dal racconto "La voce del mare, ovvero io e le balene", questa poesia è stata scritta da Vin-Census senza neanche rendersene conto: io mi sono limitata a togliere tutte le altre parole tra le quali si nascondeva. A mio parere è l'ideale per un momento di relax domenicale, buona lettura!
Cosa mai potrebbero avere in comune uno dei più grandi poeti e pensatori di tutti i tempi ed un uomo di Scienza che ha dedicato la propria vita allo studio dell'Universo? Forse poco, forse niente, forse... tutto. Scopriamolo insieme ai nostri teneri ed arguti piccoli amici!
Tra i tanti documenti sepolti nelle vecchie biblioteche, è stato recentemente ritrovato un manoscritto di un discepolo di Copernico, uno di quelli a lui più vicini. Ciò che vi è scritto sembra un racconto di fantascienza, ma tale non può essere, dopo gli studi accurati svolti dai maggiori esperti. Non per niente, perfino il sommo Leopardi, ben più che solo un grande poeta, ha raccontato tra ironia e saggezza la stessa storia. E se la conferma Leopardi, dobbiamo crederci tutti. Eccovi un sunto del documento, estremamente fedele.
Questa poesia è stata ricavata dal racconto "L'emozione non ha voce" semplicemente ritagliandone alcune frasi ed inserendo tra loro opportune pause. Il racconto è un invito a non perdere mai la speranza perché, a volte, eventi tanto improbabili quanto insperati possono donare o restituire la gioia di vivere.
A seguito della splendida intuizione di Pier Francesco, che ha richiamato in un commento una meravigliosa operetta morale di Giacomo Leopardi, ho ritenuto opportuno pubblicarla direttamente come articolo. Un salto di qualità enorme nell'autore...rispetto al solito...