No, cari amici, questo blog non è diventato un sito di fantascienza o di ironia a tutti i costi. Tuttavia, certe news, a volte, fanno proprio sorridere...
Diciassette anelli stellari...
La news è reale e anche interessante, ma, durante questo periodo di minimo per il blog è ammesso condirla in modo scherzoso (sempre che di scherzo si tratti...).
La cometa NEOWISE sta ormai perdendo luminosità ed è sempre più difficile, se non impossibile, vederla ad occhio nudo. Tuttavia, un celebre "acchiappa-comete", ne ha catturato un'immagine veramente affascinante e istruttiva. Conosciamo già bene Michael Jaeger di Martinsberg, Austria, per le sue meravigliose foto di comete. Non poteva non regalarci una vera "gemma" sfruttando il […]
Strepitoso ALMA! E' riuscito a immortalare una galassia polverosa primordiale senza fare uso dell'amico Einstein...
E' stata, in realtà, la più vicina supernova mai osservata con una tecnologia moderna. Parliamo di 32 anni fa e ci riferiamo alla 1987a, la stella esplosa nella Grande Nube di Magellano a circa 168 000 anni luce da noi. Un evento memorabile... che un po' alla volta ha iniziato a sollevare qualche dubbio.
Eh sì, essere piccoli significa spesso essere considerati di scarsa importanza. E, allora, ecco che questi mini corpi celesti si... rompono, ma lo fanno letteralmente!
Continuiamo la nostra carrellata sugli anelli nel sistema solare ed occupiamoci di quelli di Urano, i primi ad essere stati scoperti dopo quelli di Saturno.
ALMA spia nei nidi d’infanzia e cerca di farci capire come siamo nati. Potremmo mai ringraziarlo abbastanza?
Gli anelli di Saturno la fanno sempre da padroni e Giove ne è un po’ invidioso. In qualche modo, è riuscito a crearsi anche lui degli anelli, ma (non diciamoglielo…) non possono certo competere con quelli del fratello più piccolo e lontano.
In un modo o nell’altro è sempre così: la nascita e la crescita iniziale di qualcosa avviene quasi sempre di nascosto. Lo fanno le stelle e i neonati e molte altre “cose” a tutte le scale. Sembra quasi che vi sia un senso di timidezza o un bisogno assoluto di privacy. L’uomo, però, non riesce a non guardare e a non sapere e allora cerca di scrutare dal buco della serratura… Se non vi sono secondi fini, ma solo amore di conoscenza, sovente riesce in ciò che sembrerebbe impossibile. Questo è proprio il caso delle galassie “oscure”.
Un sorprendente risultato si è ottenuto cercando tra le galassie primordiali, messe in evidenza attraverso l’effetto lente del ben noto ammasso galattico Abell 1689: una piccola neonata (dell’età di soli 700 milioni di anni) si mostra “troppo” sporca di polvere.
Ho passato gran parte della mia vita scientifica studiando gli impatti asteroidali. Ovviamente, solo analizzando i residui ancora visibili di queste catastrofi planetarie e attraverso le teorie fisiche costruite allo scopo. Non sono mancati gli esperimenti di laboratorio, dove abbiamo fatto scontrare piccole masse accelerate fino a velocità di qualche chilometro al secondo. Tutto bello e utile, ma sarebbe stato magnifico analizzare un impatto in tempo reale. Oggi ciò è stato "quasi" possibile e mi spiace non fare più parte del grande gioco della ricerca sul campo. Buona fortuna, comunque, ai nuovi ricercatori!
ALMA continua a colpire e a stupire. Osservando la celebre supernova della Grande Nube di Magellano del 1987, ha mostrato l’incredibile quantità di polvere ormai fredda che è stata emessa durante l’esplosione. Non si sa quanta ne sopravviverà, ma il nuovo gioiello tecnologico ha forse spiegato l’aspetto così polveroso delle galassie più antiche.