Agli antichi greci piaceva bere, ma non mentre lavoravano...
Affondiamo il coltello nella parte destra della equazione di campo e costruiamo il fantastico tensore di Einstein, quello che dice allo spaziotempo come deve curvare. Ovviamente, il livello rimane sempre piuttosto alto...
Questo è il primo articolo che vuole descrivere un "principio" (che, in realtà, tale non è) conosciuto da tutti, ma che spesso viene enunciato in modo quasi automatico, senza -forse- comprendere del tutto la sua logicità e le sue sfaccettature. Sto parlando del principio di Archimede e della spinta che ogni corpo riceve verso l'alto se immerso in un fluido. Per iniziare, vediamo come dovrebbe veramente essere considerato e come la sua descrizione vada di pari passo con la prima vera prova scientifica della sfericità della Terra.
Scusate il titolo… ma ciò che sembra si possa trovare all’interno di Urano e Nettuno e, probabilmente, anche dei satelliti dei pianeti maggiori, non può che ricordare quel terribile periodo (e lo capirete in fretta…).
Sulla Terra c'è troppo ferro e sulla Luna troppo poco. Un doppio mistero che sembra essere stato risolto in laboratorio.
Sappiamo benissimo che la misura della pressione atmosferica è in grado di dare informazioni fondamentali per le previsioni meteorologiche. Se la pressione cambia abbastanza nella nostra atmosfera, figuriamoci di quanto può variare durante gli episodi violenti ed esplosivi dell’Universo. Purtroppo, non abbiamo barometri da inviare direttamente nel luogo dell’evento, ma sembra che si riesca a utilizzare un composto organico come messaggero di queste informazioni fondamentali. A questo composto chimico importa poco del tempo che è passato. Basta recuperarlo in qualche meteorite, che funge da bottiglia contenente il messaggio inviato in giro per il Cosmo.
In questo articolo mostriamo un effetto ben noto a tutti voi e che si “prova”direttamente, correndo a grande velocità. Se poi vi spostate, tenendo in mano quel bellissimo e comunissimo insieme di semi che formauna specie di sfera (vedi figura) prodotto dal tarassaco (dai fiori gialli e spesso infestante), vi accorgete che la pressione che sentite sul viso è in grado di staccare i semi e lasciare dietro di voi una scia di piccoli paracadute.