Da alcune domande temo di non essere stato troppo chiaro e di avere usato un metodo di descrizione che potrebbe portare a piccole, ma importanti incomprensioni. Avrei preferito parlarne dopo, ma forse è meglio così…
Imparate le semplici regole che descrivono il mondo delle probabilità, il nostro fotone comincia a mostraci come riesce a produrre i fenomeni che accompagnano la realtà quotidiana. Iniziamo con uno dei più famosi: la riflessione. Teniamoci forte e liberiamo le menti da condizionamenti e preconcetti profondamente radicati.
Continuiamo la descrizione della QED, introducendo una “freccia” capace di indicare l’ampiezza della probabilità di un certo evento. Essa può combinarsi con le sue sorelle e permetterci di calcolare la probabilità finale di qualsiasi gioco effettuato dalla luce. Cominciamo ad applicarla alla riflessione parziale che abbiamo incontrato nell’articolo precedente.
Questo è il primo di una lunga (?) serie di articoli che si basano sulle lezioni di elettrodinamica quantistica (QED) tenute da Richard Feynman, uno dei suoi ideatori e interprete principale. La QED riesce a spiegare e descrivere tutti i fenomeni legati alle interazioni tra luce e materia (e dico poco…). La sua perfezione permette di entrare e di muoversi con grande scioltezza nel mondo assurdo della MQ. Se quanto scriverò sarà comprensibile e avvincente è merito unico di Feynman. Se, invece, non lo sarà, la colpa è solo mia. Vi posso, però, assicurare che pochi libri di avventura possono competere con la teoria della QED.
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