Nel precedente articolo intitolato “il pavone planò e cosa vide?” avevo promesso che avrei ripreso l'argomento utilizzando un quadro prospettico in posizione mobile (a distanza costante dall'osservatore). Questo accorgimento permette di risolvere il problema di rappresentare in prospettiva centrale la visione durante la planata in base a semplici relazioni che legano le variabili.
Risolviamo il piccolo problema legato al pentagono e poi passiamo alla rappresentazione di un solido. Il Rinascimento si avvicina sempre di più...
Continuiamo con la prospettiva centrale, muovendo un poco il nostro rettangolo.
E' tanto che avrei voluto parlare di prospettiva e di altre due tecniche di descrizione di ciò che realmente vede l'occhio e della sua rappresentazione su un piano. Questo è un nostro limite... dato che ciò che vediamo viene sempre proiettato su un piano. Il problema quindi si riduce a una rappresentazione bidimensionale della realtà tridimensionale in cui viviamo. Se aggiungiamo la mia passione per l'arte si comprende questa esigenza. Sarà, però, un approccio del tutto personale che, quindi, potrebbe anche essere perfezionato nel tempo, magari quando vi sarà un ritorno dalle ferie di moltissimi lettori. Insomma, partirò per "istinto" e poi, grazie anche ai vostri commenti, cercherò di essere più rigoroso.