Teoria dei campi quantici? un argomento estremamente complesso e ben poco intuitivo. Particelle virtuali? Idem come sopra. Beh, questo articolo vuole cercare di semplificare (forse troppo) i concetti di base. Consideriamolo una semplice ciliegina subatomica.
Abbiamo parlato varie volte del percorso della luce, sia dal punto di vista puramente geometrico sia attraverso la teoria ondulatoria, per non dire poi della fantastica teoria di Feynamn (la QED). Abbiamo, però, quasi sempre accettato le due leggi più celebri dell'ottica geometrica (tranne che nella QED): la riflessione e la rifrazione. Vale la pena di dare un po' più di spazio all'ottica geometrica che è pur sempre utilissima per descrivere i cammini ottici e schematizzare ciò che capita nei prismi, nelle lenti, nei telescopi e cannocchiali vari.
La fusione di due stelle di neutroni è uno degli eventi più impressionanti dell'Universo. Purtroppo, anche se non siamo ancora a livello dei buchi neri, è un evento ben difficile da osservare (le stelle di neutroni sono molto piccole e poco luminose). Oltretutto è anche un evento molto raro di per sé. Non ci resta […]
Questo celebre discorso è già stato proposto nel Circolo in versione integrale e in lingua originale. Data la sua importanza e visto che in rete non se ne trova una versione in italiano, per far sì che ogni lettore abbia la possibilità di apprezzarlo, ci siamo rimboccati le maniche e, con grande piacere, lo abbiamo tradotto noi. Buona lettura!
Per stabilire chi è il vincitore tra Achille e la Tartaruga bisogna normalmente passare ai limite oppure farli andare sui campi da sci. Molto più semplice è invece stabilire il vincitore tra una Tartaruga-muone (ad esempio) e un Achille-fotone. E tutto avviene in silenzio senza dover aspettare che venga frantumato il solito muro del suono.
Un confronto forse un po' azzardato? Chissà... sicuramente, a me è servito per fare un po' più luce nella nebbia di un povero cervello qualunque. Un po' di quel sorriso è comparso anche sul mio volto...
Il problema che riproponiamo è un classico ed è una semplice applicazione dello studio di una funzione. Diventa, però, particolarmente interessante perché si lega quasi perfettamente con la meccanica quantistica, anzi addirittura con l'elettrodinamica quantistica di Feynman. Al posto di un essere umano, basta inserire un... fotone.
Dopo la dovuta parentesi dedicata al grande Karl Schwarzschild e alla sua metrica capace di descrivere il campo gravitazionale fuori e dentro l’orizzonte degli eventi, torniamo al diagramma di Penrose e applichiamolo a un buco nero eterno. Vedremo come il diagramma si sviluppi facilmente e come ci faccia sognare su viaggi ancora impossibili. Concluderemo il tutto con alcune estrapolazioni al limite della fantascienza.
Potrebbe essere una scoperta eccezionale e quindi andiamo avanti con molta cautela. Si parla sempre più spesso di vuoto-non vuoto, il regno della Meccanica Quantistica e della Elettrodinamica Quantistica, in particolare (QED). Ebbene, la luce di una stella di neutroni potrebbe avercelo mostrato. Cosa non trascurabile: il gruppo che ha osservato l’effetto è in gran parte italiano!
Diamo una descrizione estremamente superficiale del concetto di Mare di Dirac e del conseguente vuoto quantistico. La trattazione matematica sarebbe veramente complessa e avrebbe bisogno di concetti ben al di fuori della nostra portata. Nessuna formula (o quasi), quindi, per arrivare ad avere, comunque, un’idea della genialità dell’ipotesi e delle ripercussioni successive che potrebbero sconvolgere l’intera cosmologia.
No, non mi sono convertito agli stupendi varietà televisivi… sto solo parlando di uno scarabeo, considerato tra i meno attraenti, dato che passa il suo tempo a preparare e a trascinare palline di… letame. Eppure, è un astronomo nato!
Questo celebre discorso è già stato proposto nel Circolo in versione integrale e in lingua originale. Data la sua importanza e visto che in rete non se ne trova una versione in italiano, per far sì che ogni lettore abbia la possibilità di apprezzarlo, ci siamo rimboccati le maniche e, con grande piacere, lo abbiamo tradotto noi. Buona lettura!
Questo articolo vuole solo essere un piccolo assaggio di quello che un giorno vorrei descrivere con molta calma e attenzione. Un legame strettissimo tra relatività ristretta e meccanica quantistica che ha portato a conseguenze quasi impensabili. Così, un piccolo stuzzichino, tanto per gradire...
Approfitto di un’osservazione di una fascio di raggi gamma provenienti da un lontanissimo nucleo galattico attivo per descrivere, come una fiaba, un viaggio di sette miliardi e mezzo di anni (circa) e come si sia riusciti a ottenere informazioni fondamentali sulla storia dell’Universo e su ciò che lo permea. Ho cercato di inserire (molto alla buona) concetti relativi alla Meccanica Quantistica, che possono aiutarci a raccontare la fisica moderna anche ai più piccoli. Un progetto che continuo a cercare di mandare avanti, nei limiti delle mie possibilità, sperando sempre nell’aiuto degli insegnanti.
Questo articolo è provvisorio, in quanto lo inserirò all’interno di uno più ampio che prenderà in considerazione alcuni risvolti della Meccanica Qunatistica, non trattati a fondo nell’articolo sulla introduzione alla MQ, ora inserito negli “approfondimenti”. La stessa fine farà anche quello di cui questo è solo un preambolo. Il nuovo articolo metterà insieme l’effetto fotoelettrico, quello Compton e l’effetto tunnel, oltre che il principio di Heisenberg, già trattati precedentemente come casi singoli. Come sempre, prima di finire tra gli approfondimenti, starà per un po’ in evidenza. Insieme alla storia dell’atomo e alle basi della spettroscopia, otterremo un quadro abbastanza completo della MQ. In attesa che anche la relatività speciale gli vada a fare compagnia…
E’ un po’ che stiamo affrontando argomenti abbastanza ostici o -meglio- argomenti apparentemente semplici trattati in modo abbastanza complicato. E’ ora di fare il contrario e parlare di un argomento tra i più ostici, in modo estremamente semplice e alla portata di tutti. Un po’ per uno non fa male a nessuno, soprattutto a Natale. Questa "news", inoltre, potrebbe dare il via ad “anni” diversi per la scienza cosmologica.