Questo quiz non ha avuto molto successo (pochissimi lettori). Forse i quiz sono diventati troppo frequenti. Va bene, sospendiamo per un po’… Comunque sia, diamo la soluzione che si articola in due fasi e introduce un concetto importantissimo in meccanica: il pendolo balistico. Dapprima il papallo deve calcolare la distanza d attraverso un po’ di facile trigonometria e poi deve diventare lui stesso un pendolo balistico appendendosi a un ramo con la corda e facendosi sparare addosso un proiettile con una velocità perfettamente calcolata attraverso la conservazione della quantità di moto e dell’energia
Beh…, come Celty e Alvy hanno subito compreso, ho cercato di gettare un po’ di fumo negli occhi. In realtà, non importa assolutamente niente quale sia la velocità iniziale di papallo C e nemmeno quali siano le masse effettive dei tre papalli. Ciò che conta è solo il rapporto tra le masse dei papalli A e B e quella di papallo C. Qualsiasi sia la velcoità costante di C, il papallo non riuscirà mai a colpire due volte papallo B!
Abbiamo già trattato la meccanica quantistica sia attraverso il celeberrimo esperimento della doppia fenditura, sia attraverso l'elettrodinamica quantistica (QED), entrambi frutto del genio di Feynman. Raccontando la storia dell'atomo e la base della spettroscopia, abbiamo conosciuto il miracolo matematico di Planck e del suo pacchetto d'energia. Vale la pena, in questo articolo, riunire i principi fondamentali della meccanica quantistica e gli effetti più rilevanti. Ovviamente, il tutto in una veste estremamente divulgativa e, per quanto possibile, collegata alla meccanica classica.
Non abbiate paura, non sono entrato in un discorso sociale o mistico o quello che volete. Stiamo sempre parlando di velocità e di quantità di moto. Quest’ultima, come sapete, è una grandezza fenomenale che mostra tutta la sua perspicacia. Sa che a volte non può conservarsi, ma si costruisce una creatura che riesce a farlo anche in condizioni per lei insormontabili. Entra in scena il nostro attore principale!
No, non sono impazzito… Il verso che riporto si riferisce al Canto VII dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri. Il grande poeta è già stato tirato in ballo parlando di relatività galileiana. Non mi sono certo fatto scappare l’analogia degli avari e dei prodighi, che trascinano enormi macigni, con la quantità di moto e la sua conservazione. Arte, poesia, matematica, fisica sono immagini e descrizioni, solo apparentemente diverse, della stessa Meraviglia che è l’Universo.
Attenzione: i due asterischi valgono solo per chi ha "digerito" i concetti fondamentali della derivata...
Questo articolo non è facilissimo. Se volete prendervela con qualcuno, però, rivolgetevi a Supemagoalex… Sto scherzando, ovviamente. Ho commesso l’errore di parlare di effetto Compton, uno dei capisaldi nella problematica del dualismo delle particelle, e ora mi trovo invischiato nel gioco del biliardo. Ne sono, però, proprio contento. Vedremo, infatti, come anche i fenomeni quantistici hanno bisogno della fisica classica e in particolare della meccanica. E poi sarà un bel ripasso di matematica!