Concludiamo la nostra trattazione molto semplificata introducendo i colori, gli anticolori e il meccanismo utilizzato per lo scambio di colore tra quark, quello che origina l'interazione forte. Infine viene spiegato come nessun quark può essere osservato isolato.
Questo articolo e il successivo vorrebbero farci entrare di nascosto e in modo molto cauto nella Cromo Dinamica Quantistica (QCD), simile alla Elettro Dinamica Quantistica (QED) che studia i legami tra cariche elettriche.
Una ciliegina molto “massiccia” (o “poco”, se preferite) che spero serva a riprendere lentamente la normalità (o quasi) della mia presenza nel Circolo. Un grazie particolare lo devo a Daniela e Guido, che hanno mantenuto vivo e vegeto il blog.
Beh... forse ho semplificato un po' troppo la situazione, ma il concetto di base è abbastanza corretto e ... realistico. La nostra Daniela-Scherzy non c'è andata così distante...
Ebbene sì, voglio provarci, semplificando il tutto e attribuendogli solo un asterisco. I più esperti non mi guardino male, dato che bisogna pure incominciare...
Esiste uno studioso che ha scritto un diario. Un diario molto speciale che illustra tutti gli studi teorici e di laboratorio che riguardano le strane caratteristiche della materia che riempiva l'Universo nei suoi primi dici microsecondi di vita. Anche se non certo di facile lettura, questo diario è ora aperto a tutti.
I mesoni sono particelle subatomiche, composte da un quark e un antiquark (noi conosciamo bene il nostro amico muone, quello della favola relativistica, che era stato anche chiamato mesone mu). Un mesone molto particolare, a causa dei quark che lo compongono, sembra aver dato una conferma molto importante (forse storica) del perché esiste la stranissima differenza tra quantità di materia e di antimateria nell'Universo.
Stamattina mi sento in forze (anche fisicamente) e ho provato a scrivere la seconda parte della radioattività. Spero che sia comprensibile e… corretta. Nel caso non lo fosse, ditemelo e cerchiamo di metterla in riga! Ho parlato anche di quark, ma vi prego di non cercare di entrare nei dettagli: lo faremo a tempo debito. I neutroni, comunque, sono proprio degli amici insostituibili, quasi come voi!
Sapete ormai bene che mi occupo poco di materia oscura. Vorrei parlarne solo quando vi saranno prove, un po’ meno teoriche e un po’ più sperimentali, che diano almeno una vaga idea di ciò che possa essere. Tutti i tentativi fatti nei laboratori hanno portato a un nulla di fatto. Ritengo troppo speculativo ipotizzare qualcosa che dovrebbe dominare l’Universo ma che, per adesso, è composta di qualcosa che non si riesce a trovare. In questo contesto, ritengo quantomeno divertente (non so quanto scientificamente valido) una recente ricerca a riguardo. Ancora una volta, bisogna stare attenti agli … asteroidi!
Una nuova particella, tanto attesa, è entrata nel microcosmo della materia. A ipotizzarla era stato un grande italiano, scomparso nel nulla: Ettore Majorana. Non c’è stato bisogno di acceleratori di particelle, ma solo di piombo e di ferro… Nel frattempo, gli acceleratori di particelle sono riusciti a riprodurre la prima forma di materia dopo l’inflazione, una zuppa caldissima di quark e gluoni. Non c’è male direi!
Un momento di pausa tra frecce, ampiezze, cronometri e fotoni dispettosi e imprevedibili. Tra gli infiniti diagrammi costruibili, con il geniale approccio di Feynman alla MQ, ve n’è uno diventato celebre non tanto per il significato scientifico che esprime, quanto per il nome che gli è stato dato: pinguino. Una simpatica storia di particelle elementari, di freccette (quelle vere, però) e di una scommessa…
Pochi mesi fa avevamo già parlato di uno studio che cercava di costruire, attraverso collisioni relativistiche e simulazioni al computer, una specie di diagramma di fase della “zuppa primordiale”. Qualcosa di simile a ciò che descrive l’acqua nei suoi tre stati: vapore, liquido e solido. Un lavoro che mira a ricostruire le prime fasi dell’Universo, basandosi su dati concreti, è sempre interessante e merita di essere seguito passo per passo. Ne approfitto per fare un quadro generale dello stato dei lavori..
Abbiamo appena parlato di “entanglement” di particelle e della similitudine di questo fenomeno con i wormhole tra i buchi neri. Ed ecco nuovi articoli che affondano il coltello e potrebbero dare il via alla grande unificazione tra relatività generale e meccanica quantistica.