Mettiamo in evidenza, al posto del paradosso del righello e del buco (che non ammette una soluzione univocamente accettata), un paradosso che è solo una leggera complicazione di quello della macchina e del garage. Facendo fumare meno le meningi dovrebbe essere più rinfrescante...
Per cercare di far dimenticare le piccole polemiche avute sul paradosso di Bell (la relatività è una brutta bestia!), cosa può esserci di meglio di un altro paradosso, di cui esistono varie soluzioni, anche completamente opposte. Io ho una preferenza personale, ma mi trattengo, ovviamente, dal dirlo, dato che in tutti i casi sembra che vi sia una logica perfetta nel sostenerli. Il vero scopo è quello di riflettere e rendersi conto che la relatività ristretta assume risvolti ben più complessi di quanto sembri a prima vista. In particolare, quando si assume un’accelerazione costante che, benché possa essere tranquillamente assorbita dalla RR, ipotizzando una serie continua di sistemi inerziali, comporta problematiche a dir poco “paradossali” e/o ambigue. Ne abbiamo già avuto sentore col “bacherozzo” e con le astronavi di Bell.
Il quiz era già stato risolto con parole semplici e, in seguito, rappresentato col diagramma di Minkowski da un paio di volenterosi (Fabrizio e Fiore). Non faccio altro che ripetere in modo coinciso il digramma di Minkowski relativo al caso in esame.
Arturo l’ha subito annunciato… e io non posso che ribadirlo. Con questo breve articolo concludiamo le deformazioni apparenti dovute alla lentezza della luce, che saranno inserite negli approfondimenti. E’ interessante notare che la figura più simmetrica che esista è proprio quella che non subisce deformazioni della propria forma.
Visto il perpetuarsi della calura,un quiz estivo facile facile ma con importanti risvolti morali. Chiediamo per favore ai risolutori più abili di aspettare un paio di giorni prima di cimentarsi. La soluzione più completa sarà pubblicata ufficialmente.
Quest’articolo è soprattutto dedicato alla traduzione di un articolo di Flores che riesce a descrivere la soluzione proposta dallo stesso Bell, utilizzando soltanto diagrammi spaziotemporali sia nel sistema di riferimento in moto che in quello in quiete. Si eliminano trattazioni di livello superiore, relative ai moti iperbolici e alle accelerazioni proprie. La conclusione è la rottura della corda per lo stesso motivo fisico. Pur ammettendo che il problema possa ammettere ancora possibili alternative e sia soggetto a critiche più o meno aleatorie, la mia fiducia in Bell è praticamente assoluto. Poi, ognuno, può scegliere la via che preferisce.
Vediamo di riassumere il paradosso sollevato da Pippo e poi di risolverlo applicando correttamente la relatività ristretta.
Euclide o Lagrange? A voi l'ardua sentenza...
Lasciamo da parte le astronavi di Bell, che, volenti o nolenti, riescono a rompere la corda anche nello spazio papalliano e concludiamo un discorso ancora lasciato aperto, ossia quello delle deformazioni relativistiche “apparenti” degli oggetti estesi causati dalla lentezza della velocità della luce. Poi, tutti questi articoli saranno inglobati negli approfondimenti con il titolo “Visioni relativistiche e lentezza della luce”.
Volevo lasciar perdere dato che la nostra corda sta proprio rompendo oltre che rompersi… Tuttavia, vorrei descrivere meglio la mia visione del paradosso, decisamente semplificato rispetto a quello originario. Devo poi ammettere di aver fatto un grave errore che non avevo analizzato per faciloneria. Se ne era accorta però Dany e le devo una giusta correzione. Il succo, comunque, non cambia, fatta la dovuta variazione, e ammetto che la mia sia una visione abbastanza personale e invito tutti a distruggerla senza passare a nessun sistema in movimento, ma rimanendo in quello del papallo. Sono prontissimo ad accettare le critiche e ad abbassare la “cresta”. Non parliamo, però, di accelerazioni o di altri sistemi di riferimento…
Ben pochi rispondono ai quiz relativistici. Io, comunque, continuo perché è l’unico modo per verificare la propria comprensione di uno delle massime conquiste del pensiero umano. Al limite, li riproporremo a ottobre. Questo quiz è una versione ultra facilitata di un paradosso che ha fatto discutere fior fiore di scienziati. La parte fondamentale è quella che riportiamo qui di seguito…
No, non ce l’ho con il riscaldamento globale o con l’odio verso l’anidride carbonica… Sto parlando di tempo misurato dagli orologi. Una domanda a bruciapelo… aspetto molte risposte (illuso… ?).
Una domanda a bruciapelo a cui tutti gli astrofili “veri” dovrebbe saper rispondere rapidamente. Ovviamente non è limitata solo a loro…
Un quiz divertente e facile (almeno per chi conosce certi calcoli) per non far surriscaldare ulteriormente il cervello in queste giornate di fine Luglio...
Siamo ormai d’estate e, come al solito, il numero di lettori diminuisce fisiologicamente. In queste condizioni, mi dispiace impostare argomenti nuovi che facilmente verrebbero persi, malgrado l’archivio e l’aiuto di Scherzy. Preferisco, perciò, dedicarmi al “ripasso” e appoggiarmi a quiz di diversa difficoltà, che sembrano essere sempre tra i più seguiti. I quiz mi stanno accompagnando nello studio dei giochi di prestigio della luce, che sembra farsi beffe sia della relatività ristretta sia della visione “normale” delle cose. Tuttavia, la relatività ristretta ne esce un po’ arrabbiata, per cui ho deciso di darle un contentino, riprendendo un paradosso abbastanza ben conosciuto che ha però dei risvolti più intriganti e complessi, normalmente evitati. Decisamente più semplice di quello del bacherozzo, ha , però, molti punti in comune...
La risposta praticamente immediata di Paolo a questo quiz ha risolto brillantemente il paradosso (e vi assicuro che non era cosa facile, pur conoscendo la RR (Relatività Ristretta). A questo punto, sembra più che giusto riportare la soluzione più generale possibile attraverso qualche formula. Non spaventiamoci: abbiamo a che fare con il solito fattore di contrazione di Lorentz e con un po’ di geometria (e fisica classica) veramente elementari, alla portata di chiunque. L’importante è riuscire a comprendere bene i concetti e seguire attentamente il ragionamento generale. Questo articolo è decisamente istruttivo per comprendere appieno la RR e può essere compreso, a livello concettuale, anche saltando i vari passaggi matematici.