Il nostro cervello comprende la realtà o ne dà una visione troppo affrettata e distorta? Parliamone...
Un rapido inquadramento, un'invito accorato agli insegnanti affinché affianchino alle tecnologie odierne anche le basi della nuova fisica ormai scritta da più di 100 anni e una descrizione a livello veramente semplificato e puramente concettuale della Relatività Generale. Direi che tra tutte le nostre trattazioni questa potrebbe chiamarsi RG.0.
Macchè invariante spaziotemporale e iperbole di calibrazione! Che Minkkok... ops... Mincwos... ops... Minwossk... sì insomma "come-cavolo-si-chiama" mi perdoni, ma ve lo dico io cos'è la realtà! Anzi ve lo dice Oreste Pautasso con questo breve racconto al quale ho solo apportato qualche piccolo ritocchino per adattarlo alla nostra... realtà!
Qualcuno forse si ricorderà dell’avventura dei codibugnoli e della perfezione del loro nido. Bene, abbiamo fatto un passo in avanti… adesso, davanti a casa nostra, si è stabilito un condominio!
Ormai siamo veramente molto vicini al buco nero e vale la pena analizzare le sue dimensioni “apparenti” o no che siano. Anche in questo caso avremo delle belle sorprese. In particolare, consideriamo le riprese delle telecamere a partire da 5 raggi di Schwarzschild. Niente da dire: il buco nero è ormai veramente impressionante (o meglio l’orizzonte degli eventi che è identificato dal cerchio nero, da cui la luce non può provenire).
Ma quanto è veramente grande e “quanto” noi lo vediamo grande?
Una specie di favola che però contiene al suo interno un brano di realtà veramente sorprendente e sconvolgente.