Riprendo il discorso sulla disuguaglianza di Bell. In questo articolo iniziamo il percorso esaminando alcuni fatti riguardanti la polarizzazione dei fotoni. Questi fenomeni, noti fin da inizio 1800, hanno una interpretazione quantistica che ci permetterà di avvicinarci negli articoli successivi ad alcuni degli elementi che sono alla base della Interpretazione Standard. Inoltre alcune delle possibili disuguaglianze di Bell riguardano proprio un particolare fenomeno di polarizzazione di coppie di fotoni. È in base a queste disuguaglianze che sono stati condotti la maggior parte degli esperimenti, tra i quali quelli condotti da Alain Aspect, che hanno messo alla prova le interpretazioni locali della meccanica quantistica.
Niels Bohr disse una volta ad Einstein ".. non tocca a noi dire a Dio come deve far andare il mondo". Certo, Einstein sembra essere stato un consigliere ascoltato su come devono andare le cose su scala macroscopica. Ma quando andiamo su scala microscopica, sembra ormai certo che la Natura non lo abbia voluto ascoltare.
In questo articolo vedremo in che modo si è arrivati a questa conclusione. Il contributo principale è stato dato da John Stewart Bell nel 1964 con la disuguaglianza che ora porta il suo nome, la disuguaglianza di Bell. In base alla disuguaglianza di Bell sono stati concepiti alcuni esperimenti, tra i quali quelli condotti da Alain Aspect, che hanno permesso di identificare il comportamento della Natura riguardo le ipotesi di Einstein.
Macchè invariante spaziotemporale e iperbole di calibrazione! Che Minkkok... ops... Mincwos... ops... Minwossk... sì insomma "come-cavolo-si-chiama" mi perdoni, ma ve lo dico io cos'è la realtà! Anzi ve lo dice Oreste Pautasso con questo breve racconto al quale ho solo apportato qualche piccolo ritocchino per adattarlo alla nostra... realtà!
Pensiamoci un po’ sopra, senza entrare nel campo della psiche, della filosofia, della meccanica quantistica, se no non ne usciremmo vivi. Questo articolo è un qualcosa in divenire. Io do lo spunto (soggettivo) iniziale e poi tocca a voi farlo crescere e renderlo sempre più condivisibile dalla maggioranza dei lettori. Avanti, costruiamolo insieme… penso sarà […]
Questo breve appunto l'ho scritto nei commenti, ma temo che a causa del loro numero elevato non siano letti da tutti gli interessati. Ho ripreso il caso del muone (ormai ben conosciuto) per dimostrare, in qualche modo, la realtà fisica della relatività ristretta. Riporto qui tale commento...
Parliamoci chiaro. Abbiamo discusso molto di meccanica quantistica e abbiamo sicuramente imparato che una particella diventa tale solo dopo che è stata effettuata una misura su di lei. Prima si comporta con un’onda, in particolare di probabilità. Sappiamo anche come la misura faccia collassare l’intera onda, dato che tutto ciò è stato brillantemente descritto (non spiegato, ovviamente) dall’esperienza della doppia fenditura di Feynman. In questo contesto, siamo sicuri di aver compreso appieno il significato di particella entangled (intrecciata)? In questo articolo vogliamo provare a darne una descrizione semplificata, senza dover passare attraverso la funzione d’onda, gli autovalori e tante altre complicazioni matematiche. Prendiamolo per quello che è: un tentativo di cercare di capire concetti che sono per loro natura non comprensibili e dare,momentaneamente, ragione al grande Eisntein e al suo paradosso EPR.