La nostra amica Maria Giulia Pace, degna collega e amica di Giorgia, ci ha nuovamente deliziato...
Una vera poesia scritta con la macchina fotografica. Basta la Luna e tanta sensibilità...
La risposta riguarda un corpo celeste estremamente ben conosciuto. Ovviamente, la mano dell'uomo ha fatto il resto...
Abbiamo parlato varie volte del percorso della luce, sia dal punto di vista puramente geometrico sia attraverso la teoria ondulatoria, per non dire poi della fantastica teoria di Feynamn (la QED). Abbiamo, però, quasi sempre accettato le due leggi più celebri dell'ottica geometrica (tranne che nella QED): la riflessione e la rifrazione. Vale la pena di dare un po' più di spazio all'ottica geometrica che è pur sempre utilissima per descrivere i cammini ottici e schematizzare ciò che capita nei prismi, nelle lenti, nei telescopi e cannocchiali vari.
Fa sempre bene richiamare un po’ di ottica geometrica e questo non-quiz serve solo come piccolo ripasso.
Pensavo veramente che questo quiz fosse molto più banale. In realtà, bastava ricordarsi della rifrazione della luce nell’ottica geometrica, come è stata trattata a lungo nell’approfondimento relativo.
Calma, ragazzi. Non voglio assolutamente aprire un nuovo tema, di complessità tale che meriterebbe un’ampia serie di articoli e cognizioni di base ancora da affrontare convenientemente. Voglio solo fare un po’ di scienza fantastica o di fantasia scientifica (non veramente fantascienza, però), riguardo alla visione più classica della struttura a grande scala dell’Universo conosciuto e a come, ancora una volta, la Natura riproponga i suoi schemi e le sue immagini ricorrenti. Niente di più che una “preghiera” lanciata verso l’armonia dell’Universo. "Semel in anno licet insanire" (una volta all’anno si può impazzire): anch’io butto lì un’ipotesi campata in aria… da prendere per quello che è, ovviamente.
Partendo da un pescatore sprovveduto e da un pesce molto furbo, passeremo attraverso i giochi di prestigio della luce, per giungere fino ai telescopi e alle loro caratteristiche.
Smettiamo di … “riflettere” e affrontiamo quel fenomeno che solitamente chiamiamo rifrazione. Lo spieghiamo o -meglio- lo descriviamo solo attraverso la QED e le sue regole. Ci aiuta in questa operazione un bagnino non solo impavido, ma anche calcolatore. Vi è, inoltre, un piccolo esercizio per tutti…e la spiegazione semplicissima del perché la luce SEMBRA andare in linea retta: basta scegliersi dei vicini di casa che collaborano volentieri. Forse l’uomo dovrebbe imparare a convivere con il suo prossimo, proprio come insegna la MQ. Mamma mia, quanta carne al fuoco!